Golf, la Ryder Cup si fida del governo: niente ultimatum per la fidejussione

Si vede una tenue luce in fondo al tunnel per la Ryder Cup in Italia. Il board degli organizzatori si fida ancora del nostro Paese e non ha fissato alcun ultimatum per la fidejussione (che però prima o poi dovrà arrivare). A sbloccare l’empasse e allontanare – per ora – la figuraccia mondiale è stata una lettera del ministro Lotti datata 11 febbraio dove si rassicura la società che gestisce la Ryder Cup.

CHASKA – Alessandro Del Piero e le sue scarpe “patriottiche” alla 2016 Ryder Cup Celebrity Matches all’Hazeltine National Golf Club (foto Afp)

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Ryder Cup 2022, corsa contro il tempo per evitare il “Ciao Italia”

E’ a rischio la Ryder Cup 2022 in Italia: ormai è inutile nasconderlo. Se non verrà formalizzata la fidejussione da 97 mln di euro, la terza manifestazione al mondo per seguito televisivo saluterà l’Italia. Germania, Austria e Spagna le alternative. E’ una corsa contro il tempo.

Ryder Cup 2022

ROMA Gian Paolo Montali e Franco Chimenti

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Ryder Cup, Grasso stoppa i fondi a garanzia dal salvabanche – KPMG: vale 500 mln di euro

Non arriva in Senato l’emendamento per i 97 milioni di euro a garanzia per la Ryder Cup. Lo ha deciso il presidente Grasso ritenendolo estraneo alla materia del documento, il decreto salva-banche. Opinione politica, legittima e rispettabile. Meno rispettabile fare di tutta un’erba un fascio, ossia dire che quei soldi verrebbero in qualche modo sottratti a italiani che ne hanno più bisogno.

Ryder Cup

HAZELTINE (Usa) Michael Phelps in posa con una riproduzione della Ryder Cup (foto Afp)

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Golf in Cina: al bando cento campi “abusivi” – Ma si può fermare lo sport?

Pechino ha lanciato la sua campagna d’inverno contro il golf in Cina: le autorità cinesi hanno chiuso dall’oggi al domani 111 campi sui 683 esistenti nel Paese. Le violazioni contestate vanno dall’abuso edilizio “classico” alla costruzione di campi in riserve naturali, passando per l’eccessivo sfruttamento delle falde per l’irrigazione. Su altri 65 percorsi il giudizio è sospeso: 18 dovrebbero tornare ad essere campagna, 47 hanno un futuro incerto.

Golf in Cina

Greg Norman durante una clinic con la nazionale femminile cinese alla Mission Hills Celebrity Pro-Am nel 2014 (foto Afp)

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“Non ha difeso Israele all’Onu: non vogliamo Barack Obama come socio del nostro golf club”

di Sauro Legramandi – @Sauro71

Il golf non è uguale per tutti: ne sa qualcosa Barack Obama. Il presidente, una volta lasciata la Casa Bianca, non potrà iscriversi al Woodmont Country Club di Rockville, nel Maryland. L’uomo più potente al mondo è considerato “persona non gradita” in uno dei circoli più esclusivi degli Stati Uniti e con soci in maggioranza di origine ebraica. Per esser più precisi “Obama is not welcome” come scritto in una serie di email indirizzate al presidente, Barry Forman, e al manager, Brian Pizzimenti. Carteggi telematici riservati che sono diventati di dominio pubblico grazie al “Washington Post”.

Barack Obama

KAPOLEI (Hawaii) L’ultimo Natale da presidente Barack Obama l’ha trascorso giocando a golf al Kapolei Golf Club (Foto AFP)

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Trump National Doral, da gennaio un green fee a 450 dollari

Se avete in programma di provare il brivido di giocare al Trump National Doral di Miami controllate la carta di credito: dal primo gennaio 2017 il green fee per il percorso Blue costerà 450 dollari. Diciotto buche sul Red o sul Golden costeranno 250 dollari mentre il Silver “solo” 195. Il tutto, ovviamente, tasse escluse.

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MIAMI Il percorso Red del Trump Doral

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Fidel Castro, Che Guevara e la “diplomazia del golf” in una misteriosa foto

Fidel Castro è diventato un’icona mediatica anche grazie ad Alberto Korda, un numero uno nella storia della fotografia. Uno degli scatti che rendono l’idea del personaggio vede il lider maximo impegnato in una partita di golf con Ernesto Che Guevara e alcuni suoi fedelissimi. Si gioca al “Colinas de Villareal Golf Club”, con vista sulla baia de l’Avana. Tutti in divisa militare (incuranti dell’etichetta) e tutti divertiti in uno sport che, all’epoca, veniva considerato per ricchi e borghesi.

Fidel Castro

L’AVANA – Fidel Castro e Che Guevara giocano a golf (foto Alberto Korda)

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Il giapponese Abe regala a Donald Trump un driver Honma Beres da 3500 euro

Cosa regalare al presidente eletto degli Stati Uniti d’America al primo incontro informale con un capo di governo dopo il trionfo elettorale? E ancora: cosa regalare al presidente eletto se è anche uno degli uomini più ricchi al mondo con i suoi tre miliardi di dollari di patrimonio?driver_homna_beres

Shinzo Abe, primo ministro giapponese e primo governante a incontrare Trump dopo l’8 novembre non ci ha pensato molto: i due hanno in comune la passione per il golf e a New York Abe si è presentato con un driver made in Japan.

A confermarlo a GolfDigest.com è stata una fonte attendibile: nel faccia a faccia del 17 novembre alla Trump Tower, Abe ha donato al padrone di casa un Honma Beres S-05 con loft di 9,5 gradi e uno shaft “5S Armrq”.
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I due finti golfisti australiani: “La Nord Corea vuole le nostre scuse” – Ma è veramente andata così?

“La Nord Corea ci ha chiesto di tornare per scusarci in tv ma l’idea di passare qualche anno nelle loro prigioni non ci alletta”. La candida ammissione arriva da Morgan Ruig e Evan Shay, coppia di sconosciuti australiani, elevati dall’universo social a nuovo fenomeno per “aver beffato” Pyongyang. Cos’hanno fatto questi due 28enni (uno agente immobiliare e l’altro imprenditore) di cosi tanto importante per diventare famosi?

Morgan Ruig e Evan Shay in un'intervista tv

Morgan Ruig e Evan Shay in un’intervista tv

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Ryder Cup e i fondi di garanzia in Manovra – Malagò e Chimenti: nessun problema

All’indomani dello stralcio dalla bozza di Manovra dei fondi a garanzia uper la Ryder Cup c’è chi si appunta al petto “una medaglia” e chi non si scompone più di tanto. Il mondo dello sport in generale e del golf in particolare non si mettono le mani dei capelli. E anche i contribuenti possono stare tranquilli: nessuno metterà le mani nelle loro tasche per trovare 97 milioni di euro “da usare per finanziare la Ryder Cup 2022” a Roma, come qualcuno vuol far credere. Ripetiamo: non si tratta di fondi stanziati (come per l’emergenza terremotati) bensì di “fondi a garanzia”. Se Federgolf non trovasse tra sponsor e diritti tv la copertura economica per l’evento al “Marco Simone” subentrerebbe lo Stato. Quel se è fondamentale ma a volte inosservato.

Ryder Cup

ROMA Il giorno dell’assegnazione all’Italia dell’edizione 2022 di Ryder Cup

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