Dopo due successi europei torna negli Stati Uniti la green jacket: Patrick Reed vince meritatamente l’Augusta Masters e coglie primo major in carriera, un assegno da 1.980.000 dollari e un posto nella storia.
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Augusta Masters 3, c’è Rory McIlroy tra Patrick Reed e la green jacket
Un Augusta Masters dal sapore di Ryder Cup: sembra ristretta a due giocatori (protagonisti ad Hazeltine due anni fa) la corsa per il titolo di Magnolia Lane. Dopo il terzo giro in vetta c’è l’americano Patrick Reed che ha chiuso a -14 colpi (69, 66, 67). Ad inseguire il nordirlandese Rory McIlroy, migliore di giornata (65) al pari di Rickie Fowler e John Rahm.
Augusta Masters 2, Patrick Reed supera tutti
Cambia quasi tutto dopo il secondo giro a Magnolia Lane: Patrick Reed è il nuovo leader dell’Augusta Masters in virtù di nove birdie e tre bogie .
La Ryder Cup saluta l’Europa, gli Stati Uniti vincono 17-11 con merito
La Ryder Cup torna negli Stati Uniti: gli Usa hanno vinto l’edizione numero 41 giocata ad Hazeltine, in Minnesota. E’ finita con un 17-11 maturato negli ultimi singoli quando ormai tutto era praticamente compiuto: il putt decisivo è stato quello di Ryan Moore, entrato in squadra solo sette giorni come terza wild card. E ora il suo nome è nella storia del golf Usa.
#PrayForParis è anche nel golf a Shanghai Al BMW Masters la prima vittoria di Broberg
L’eco degli attentati di Parigi è arrivata anche al Lake Malaren GC dove si giocava l’ultimo giro del BMW Masters, terza di quattro gare delle Final Four dell’European Tour. Sul campo di Shanghai, i giocatori hanno osservato un minuto di silenzio in omaggio alle vittime dell’attacco a Parigi. Momento sentito e toccante con i 78 pro ancora in gara, i rispettivi caddies e il pubblico intero immobili in piedi e in silenzio. Moltissimi giocatori hanno indossato un nastrino nero sul cappellino, qualcuno (come il francese Benjamin Hebert) vi ha scritto sopra anche “Pray for Paris”. Reed e Broberg hanno portato un vessillo con un simbolo della pace.
Ryder, Patrick Reed zittisce il pubblico: Callaway stampa quel gesto sul driver
Patrick Reed non è il giocatore più amato in Europa. Non lo era fino a domenica mattina e non lo è di sicuro da domenica pomeriggio quando il pro Usa si è lasciato andare a un brutto gesto durante la giornata di singoli di Ryder Cup. Cosa ha fatto questo rookie? Ha platealmente zittito il pubblico di Gleneagles dopo aver imbucato il putt per il birdie alla buca 7 nel match (poi vinto) con Henrik Stenson. Quel gesto ora diventa business: Callaway Golf ha infatti diffuso un video dove la sagoma di Reed mentre zittisce tutti viene impressa col laser sulla testa del driver. A futura memoria.
Un dito davanti alla bocca all’indirizzo del pubblico può sembrare una leggerezza per chi è abituato a sputi e/o dito medio in bell’evidenza. Eppure per il golf è un gesto che fa rumore, anche se la Ryder è un mondo a parte: la competizione tra Stati Uniti e Europa è l’unica gara in cui tifare è lecito, violando uno dei santuari di questo sport (vale a dire il silenzio prima e poco dopo ogni colpo). Tifo per tifo, gli americani sono molto meno politically correct dei tifosi del Vecchio Continente.
Certo bisogna calarsi nei panni di Patrick Reed, al debutto in Ryder: al momento della reazione, lui aveva Continua a leggere