“Golf a scuola: a Bibbona 186 iscritti, al campo pratica ne sono arrivati 5 e poi sono spariti”

Il post sull’ingresso del golf a scuola ha suscitato parecchio interesse, segno che si tratta di un argomento molto sentito. Fra i vari riscontri mi ha colpito un commento arrivato da Bibbona dove un’esperienza del genere non ha dato purtroppo i frutti sperati. Ho chiesto a Sergio Borgioli, segretario del circolo “Le Capanne” di descrivere come sono andate le cose. Ecco il suo racconto e la sua analisi. Dopo averla letta scrivi che ne pensi?

Per provare il golf a scuola vanno bene anche questi putter...

Per provare il golf a scuola vanno bene anche questi putter…

I corsi di golf a scuola – anno scolastico 2017/18, realizzato in collaborazione col sindaco Massimo Fedeli – si sono tenuti con cadenza settimanale, coinvolgendo due classi di terza, due classi di quarta e una quinta delle primarie, due classi di prima e due classi di seconda media. In totale sono stati coinvolti 186 bambini. La durata è stata di cinque mesi. I corsi si sono tenuti nella palestra della scuola e sono stati approvati dal dirigente scolastico in carica. Continua a leggere



Golf e cronaca, “sì, ho ucciso io Celia Barquin Arozamena”

Il brutale delitto di Celia Barquin Arozamena ha scosso il mondo intero lo scorso settembre. La 22enne spagnola, brava studentessa e anche promessa del golf, fu trovata senza vita su un campo del circolo di Coldwater Links, nella cittadina di Aimes, nello Stato americano dell’Iowa. Per l’omicidio fu arrestato Colin Richards, senzatetto e sbandato.

Celia Barquin Arozamena

Celia Barquin Arozamena.

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Da Cameron Champ una scarpa da golf in faccia al razzismo

Sarà anche un granello di sabbia nel deserto ma da qualche parte si dovrà pure cominciare. Cameron Champ, 23eenne professionista statunitense, ha giocato il secondo giro del Waste Management Phoenix Open indossando scarpe di colore diverso.

SCOTTSDALE Cameron Champ chiude il suo giro al Waste Management Phoenix Open (foto Michael Reaves/Getty Images/AFP)

SCOTTSDALE Cameron Champ chiude il suo giro al Waste Management Phoenix Open (foto Michael Reaves/Getty Images/AFP)

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Golf e (soprattutto) lavoro in fuga dal Donnafugata Resort di Ragusa

C’è un fuggi fuggi al quale nessun italiano prima e nessun golfista poi vorrebbe assistere. Si tratta di quello dal Donnafugata Resort, quasi ex eccellenza del turismo golfistico italiano in terra di Sicilia. Quell’ex rappresenta tutta la personale speranza affinché qualcuno fiuti il business (non l’affare) e si dia una mossa. Il Donnafugata Resort, dopo nove anni di onorata carriera, è un passo dal fallimento. Sull’orlo del baratro i suoi 45 dipendenti a quali vanno aggiunte decine di stagionali. A loro va il primo pensiero. Oggi un impiego regolare non ha prezzo, a prescindere che sia legato al mondo dello sport, del commercio o dell’industria.

Donnafugata Resort (foto dal sito).

Donnafugata Resort (foto dal sito).

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Un Apple Watch inguaia la golfista sedicenne Lucy Li – VIDEO

Un Apple Watch rischia di costare carissimo a Lucy Li, 16enne golfista dilettante che ha già lasciato il segno nel mondo del golf a stelle strisce. Lucy infatti a soli 11 anni ha giocato gli US Open nel 2014, diventando la più giovane  di sempre a farlo. Ma adesso Lucy è finita in prima pagina non per meriti sportivi bensì per 15 secondi con l’Apple Watch al polso.

RANCHO MIRAGE (California) Lucy Li alla buca 13 nel secondo giro dell'ANA Inspiration (foto di Jeff Gross/Getty Images/AFP) senza Apple Watch

RANCHO MIRAGE (California) Lucy Li alla buca 13 nel secondo giro dell’ANA Inspiration nel marzo 2018 (foto di Jeff Gross/Getty Images/AFP).

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Giacomino, il caddie con la nebbia – E altre storie di golf

Il golf è anche questo: ogni anno l’amico Luca Ravinetto regala al nostro blog Golfando un racconto di Natale nato e cresciuto in un campo da golf. Stavolta si è superato: il racconto si è trasformato in quattro storie di golf ed è diventato una piccola saga. Si narrano le vicende del caddie Giacomino che non poteva giocare a golf in quanto, appunto, caddie. Attorno a lui prende vita il mondo pittoresco del Bardarolo Royal & Ancient, un circolo di fantasia ma allo stesso tempo molto reale. Come ogni club il Bardarolo è popolato da giocatori che si credono Francesco Molinari, da esperti di regole degni del “Signor No” di Mike Bongiorno e da vari John Rambo del golf.

AUGUSTA Olazabal col suo caddie Michael Batty al 2018 Masters Tournament (foto Jamie Squire/Getty Images/AFP).

AUGUSTA Olazabal col suo caddie Michael Batty al 2018 Masters Tournament (foto Jamie Squire/Getty Images/AFP).

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Storie di golf di Natale 3 / 4 – Ben Hogan e Buon Natale Giacomino

I tempi stringono e raddoppiano le storie di golf di Natale scritto per “Golfando” da Luca Ravinetto. Assoluto protagonista anche stavolta il nostro amico Giacomino, il caddie che non poteva giocare a golf. Nelle storie che seguono invece lo fa. I risultati che ottiene sono opposti. Nella seconda, in particolare, fa molta tenerezza..

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Storia di golf di Natale 2 – Il lento, il marshall e il cattivo

Natale si avvicina e eccovi pubblicata la seconda storia di golf di Natale. Stavolta Luca Ravinetto dà vita a due personaggi opposti, ossia il prepotente e l’indeciso. Quello che gioca a golf perché di John Rambo ce n’è già uno e quello che gioca perché cacciato dal tavolo della briscola chiamata. Nessun segretario di circolo vorrebbe due personaggi così tra i soci, nessuno – per ragioni di ordine pubblico – li farebbe mai partire nello stesso team. 
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