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Matteo Manassero sorridente dopo la vittoria in Sudafrica (Foto Dp World Tour / X)
Con il trofeo del Jonsson Workwear Open in mano Matteo Manassero si guarda indietro. Non tocca il suo passato remoto, si limita al passato prossimo. “E’ stato un viaggio pazzesco quello degli ultimi due anni – dice – sapevo che stavo andando sulla strada giusta ma poi nel golf non si sa mai come vanno le cose”.
Dopo 3942 giorni e un temporale quanto mai fuoriluogo Matteo Manassero torna… Matteo Manassero. Il trentenne veneto ha vinto di nuovo sul DP World Tour: il successo stavolta giunge dall’altra parte del mondo, da Edenvale, vicino a Johannesburg. Dopo 11 anni di astinenza sul golf che conta l’azzurro si porta a casa il Jonsson Workwear Open.
In un campo da golf abbiamo visto i coccodrilli, l’orango tango, i serpenti, l’aquila reale, l’elefante. In attesa di due liocorni accontentiamoci di centinaia di canguri. Tanti hanno infatti solcato il percorso St John’s dell’Heritage Golf and Country Club a Victoria, in Australia.
La private bank del Leone torna sul green con l’evento arrivato alla sedicesima edizione: il 13 marzo all’Olgiata il primo tee shot del tour di Banca Generali che si snoderà in dieci tappe lungo tutta Italia. La finale è dal 25 al 27 ottobre a Verdura Golf Resort di Sciacca.
Secondi preziosi quelli di Adrian Meronk (team Cleeks GC) sul LIV Golf Jeddah al Royal Greens di King Abdullah Economic City (Foto di Jon Ferrey/LIV Golf).
Arabi o occidentali non fa differenza: il gioco lento nel golf viene punito severamente a qualsiasi latitudine. L’ultima sanzione arriva dal LIV Golf Jeddah ed è costata carissima ad Adrian Meronk. Per una manciata di secondi il polacco ha gettato al vento qualcosa come 242mila dollari nella gara vinta poi dal cileno Niemann.
E’ un mutuo soccorso internazionale quello che sta aprendo i cordoni della borsa per tenere in piedi il PGA Tour. Un soccorso che, a furia di palate di milioni di dollari, cerca di contrastare l’ascesa del LIV Golf Tour giocando sul suo stesso terreno, ossia quello finanziario. Da LeBron James e al futuro ferrarista Lewis Hamilton sono decine i vip e gli imprenditori che hanno messo mano al portafogli per risollevare le sorti del PGA Tour. Ecco chi finanzia chi.
Edoardo Raffaele Lipparelli ( Foto di Alps Tour Golf / Ana Simon)
“Questa giornata rafforza la mia convinzione: il lavoro dura alla lunga paga. Sono tornato al successo dopo diversi anni ma il mio obiettivo è il solito: arrivare nei primi cinque a fine stagione e salire nel Challenge”. Parole di Edoardo Raffaele Lipparelli dopo aver alzato il trofeo del New Giza Open, terza gara delle Winter Series sull’Alps Tour in Egitto.
Qualcosa si muove nel golf italiano: Ivan Rota ci mette la faccia e scende in campo nella corsa alla presidenza di Federgolf. Di per sé questa è già una notizia: il presidente uscente Franco Chimenti avrà quindi un candidato con il quale confrontarsi e, a spoglio ultimato, stringere la mano qualunque sia l’esito dell’urna.
La conferma della candidatura del bergamasco Ivan Rota – 65 anni, oggi consigliere regionale in Lombardia per Forza Italia – arriva in questa lunga e altrettanto franca intervista dove si affrontano di petto uno dopo l’altro i problemi del nostro movimento. Si parla di uomini, di bilanci, del costo della tessera, della Ryder Cup, di politica, di presidenti di circolo…
L’app Golfista.eu è nata dall’esigenza di trovare più velocemente le gare da fare durante la settimana o durante il weekend. E’ un modo per non andare per forza sui vari siti che gestiscono prenotazioni, partenze e classifiche.
Ancora un balzo in avanti per World Amateur Golfers Championship: il popolare circuito WAGC 2024 ha ottenuto il patrocinio della Federazione Italiana Golf. Il World Amateur Golfers Championship, fondato nel 1995 dal pluri-olimpionico svedese Sven Tumba, oggi è il più grande torneo amatoriale al mondo.