GIOCO A GOLF PERCHE’ / 8

GIOCO A GOLF PERCHE' GENERICAUna lezione di vita – di Roberto 

Gioco a golf perché ti insegna a vivere, a capire l’importanza delle azioni che commetti. Un tiro sbagliato è senza appello, ne prendi le conseguenze, e continui cercando di non commettere lo stesso errore di nuovo.

Così cerco di fare nella vita di tutti i giorni, faccio una cosa e le sue conseguenze, se sbagliate, mi portano a non rifare lo stesso errore e a migliorarmi…..o almeno ci provo.

Buon golf a tutti.
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Presidents Cup 2015 agli Usa solo all’ultima buca dell’ultima gara

Finale col brivido per la Presidents Cup 2015: gli Stati Uniti hanno vinto sull’International Team all’ultima buca dell’ultima gara sul percorso di Incheon, in Sud Corea. Così la sfida tra Usa e Resto del Mondo (Europa esclusa) è finita con un 15,5 a 14,5 che ha tenuto sulle spine tutti.  Il punto decisivo per la competizione che si tiene ogni due anni è arrivato da Bill Haas (figlio del capitano Usa e convocato con una wild card) su Sang-moon Bae, coreano ben conosciuto perché dovrà presto lasciare il golf.
Visto il risultato finale, è evidente dire che si sia trattato di una sfida molto equilibrata, come hanno testimoniato anche i singoli terminati in parità (6-6). Due i momenti decisivi: il punto di vantaggio conquistato dagli americani nelle quattro sessioni di doppi (9.5-8,5), e l’incredibile errore dell’indiano Lahiri che, mancando un putt di un metro per pareggiare contro Kirk (1 up per lui), ha fatto pendere la bilancia dalla parte degli Usa.

Sang-moon Bae e Bill Haas

Gli Stati Uniti portano quindi a nove le vittorie in Presidents Cup a fronte di un pareggio e una sconfitta.

Una sola ma molto pesante la battuta d’arresto: nel 1998 a Melbourne l’International Team inflisse agli americani uno storico  20,5-11,5 (all’epoca i punti erano 32) e Jack Nicklaus ne uscì criticatissimo per essere divenuto il capitano Usa ad aver subito il passivo più pesante della storia in tutti gli incontri internazionali dei team a stelle e strisce. Continua a leggere



Qualifying School, Michele Ortolani vince lo Stage 1

Bella impresa del dilettante azzurro Michele Ortolani il quale si è imposto con 272 colpi (-16) nello Stage 1/Section D della Qualifying School dell’European Tour, sul percorso del Circolo Golf Bogogno (par 72). Il 19enne portacolori del GC Monticello, vincitore quest’anno dell’International Austrian Amateur, ha superato gli svedesi Krister Eriksson (-14) e Per Langfors (-13).

Michele Ortolani

Michele Ortolani (foto Facebook)

Gli italiani sono stati gli assoluti protagonisti. Infatti altri sette sono terminati tra i primi 25 classificati e accompagneranno Ortolani allo Stage 2: sono Francesco Laporta, quarto con 277 (-11), l’altro amateur Jacopo Vecchi Fossa, Filippo Bergamaschi, Nunzio Lombardi, Enrico Di Nitto, Francesco Testa e Andrea Perrino.

PROMOSSO ANCHE PELLICCIA – Nell’altra gara dello Stage 1/Section D, (Frilford Heath Red, par 72), ad Abingdon in Inghilterra, è entrato tra i 27 qualificati Valerio Pelliccia, 14° con 286 -2). Ha vinto con 276 colpi l’inglese Laurie Canter. E’ stato squalificato Federico Elli. Continua a leggere



IMBUCATO – Il selfie del golf / 18

Un saluto dal green sintetico di Livigno, il campo pratica più alto d’Europa!
LIVIGNO
Samy Bakar


IMBUCATO – IL SELFIE DEL GOLF

Alzi la mano chi non ha una foto sullo smartphone di una giornata in campo: lo scatto con il team sulla partenza di una qualsiasi buca 1, la foto di una premiazione o di una birra post-gara…

Basta un clic qua per inviare un selfie con didascalia e circolo (che verrà linkato).
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PGA, Jordan Spieth giocatore dell’anno 2015

Jordan Spieth Più scontato del panettone a Natale, Jordan Spieth è stato eletto giocatore della stagione 2014-15 della PGA. A nominarlo i suoi colleghi del tour in un sondaggio il cui risultato era sin troppo scontato. A 22 anni, in un anno Spieth ha vinto – tra l’altro – due Major, il Tour Championship, la FedEx e ha conquistato la vetta del World Ranking. Dettaglio non trascurabile: ha incassato 22 milioni di dollari. “E’ una stagione da incorniciare – il suo commento a caldo – e il fatto di venir votato dai miei colleghi dimostra che fatica e risultati pagano”. E che risultati! Jordan ha passato il taglio 21 volte su 25 gare disputate. Continua a leggere



Matteo Delpodio vince l’EMC Challenge all’Olgiata

La prima volta sul Challenge Tour di Matteo Delpodio! Il trentenne torinese ha vinto l’EMC Golf Challenge con lo score di 279 colpi (69 68 71 71, -5) all’Olgiata Golf Club. Piazzato Filippo Bergamaschi che ha chiuso in sesta posizione con 285 colpi (73 71 72 69, +1).

Matteo Delpodio (Foto Alessandro Bellicini)

Matteo Delpodio (Foto Alessandro Bellicini)

Il vincitore ha ricevuto un assegno di 28.800 euro su un montepremi di 180.000 euro e si è messo in corsa per entrare tra i primi 45 dell’ordine d merito (è ora 36°) che andranno a contendersi 15 “carte” per l’European Tour 2016 a novembre in Oman. Secondo a tre colpi l’inglese Gary Boyd, terzi a cinque i francesi Thomas Linard, Edouard Dubois e lo svedese Sebastian Soderberg.

Così gli altri italiani: al 22° posto con 290 (+6) Stefano Pitoni, al 40° con 293 (+9) Francesco Laporta e Andrea Pavan, al 45° (+10) Niccolò Quintarelli, al 50° (+12) Alessandro Tadini e al 58° (+15) il dilettante Luca Cianchetti. Continua a leggere



L’Alfred Dunhill al danese Thorbjorn Olesen

Thorbjorn Olesen, 26enne di Furso, ha siglato il terzo titolo nell’European Tour vincendo con 270 colpi (68 66 65 71, -18) l’ Alfred Dunhill Links Championship,  disputatosi con formula pro am a coppie e con la partecipazione di 168 concorrenti sui tre percorsi dell’Old Course St. Andrews, di Carnoustie e del Kingsbarns (tutti par 72), in Scozia. Si sono classificati al secondo posto con 272 (-16) gli statunitensi Brooks Koepka e Chirs Stroud.Thorbjorn Olesen
Sono usciti al taglio dopo 54 buche Matteo Manassero, 85° con 213 (-3), Marco Crespi, 157° con 224 (+8) e Renato Paratore, 160° con 225 (+9).

A Olesen sono andati 708.171 euro su un montepremi è di 4.460.000 euro.
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Queenstown, ecco il par 3 più alto del mondo: si imbuca a 1371 mt in Nuova Zelanda

Un par 3 davvero over the top quello di queste immagini che arrivano dall’altra parte del mondo, vale a dire Queenstown. Ad essere precisi si tratta del cocuzzolo di una montagna con vista sul lago Wakatipu che sta attorno alla città del sud della Nuova Zelanda dove un tour operator ha realizzato il par tre più alto del mondo. Il green è infatti a 1371 metri d’altezza, senza fuori limite ma con altissima percentuale di palla ingiocabile. Più in alto le diverse aree di partenza: quella per i pro (1500 metri circa), per gli uomini (1460), e per le donne (1450). Online il leaderboard: a marcare un bel birdie per ora solo due giocatori, l’indigeno Deidre McAlpine e l’irlandese Morgan Crowe.

Il par 3 più alto del mondo

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FOTO ©Over The Top Golf/IBERPRESS

Chiunque voglia misurarsi con questa sfida tenga ben presente che al tee di partenza e al green ci si arriva solo in elicottero e che durante l’address l’elicottero non si ferma ma si sposta.  Niente palline griffate o da campo pratica): si gioca solo con Srixon ecologiche, capaci di autodistruggersi nel tempo senza inquinare lago o roccia. Continua a leggere