Hong Kong: titolo a Rose, carta a Paratore

A Justin Rose l’UBS Hong Kong Open, a Renato Paratore la carta 2016 per l’European Tour. Si chiude cosi la trasferta cinese del circuito: a Fanling, Rose (-17), 35enne inglese nato a Johannesburg , ha superato di un colpo il tenace danese Lucas Bierregaard (264, -16). Al 55° posto (par) Andrea Pavan. A Rose è andato un assegno di 289.948 euro su un montepremi è di 1.760.000 euro.

Justin Rose nel giro finale ad Hong Kong

Rose ha firmato il sesto titolo nell’European Tour per un palmares in cui figurano anche un major (US Open, 2013), un titolo WGC (Cadillac Championship), cinque successi nel PGA Tour, uno nel Japan Tour e uno nel Sunshine Tour. Continua a leggere



Renato Paratore, a rischio la carta sull’European Tour

Dopo la squalifica all’UBS Hong Kong Open per aver siglato uno score sbagliato, è a rischio la “carta” per l’European Tour 2016 di Renato Paratore. L’italiano prima dell’inizio del torneo in Cina era 107° nella money list: con la classifica attuale sarebbe 110° e quindi all’ultimo posto utile, superato da Chris Paisley, da Matt Ford e da Prom Meesawat. E’ a ridosso Matthew Nixon (24° in graduatoria in Cina), ma essendo in compagnia di altri nove concorrenti non raggiunge i 16.638 euro che gli servono per superare di un euro Paratore. Se Paratore arriva da solo gli può bastare anche la… Continua a leggere


Andrea Pavan in testa all’UBS Hong Kong

Andrea Pavan

Andrea Pavan

Andrea Pavan ha condotto un ottimo giro in 64 colpi (-6)  e si è portato al comando, alla pari con il cinese Wei-Chih Lu, nell’UBS Hong Kong Open torneo che nel calendario dell’European Tour anticipa le Final Series, le quattro ricche gare che concludono la stagione. Sul percorso dell’Hong Kong GC (par 70) a Fanling (Hong Kong) Marco Crespi è al 99° posto con 72 (+2)  mentre è stato squalificato Renato Paratore, per aver consegnato uno score sbagliato. La coppia di testa precede di un colpo l’inglese Justin Rose, l’indiano Jeev Milkha Singh e il taiwanese C. T. Pan (-5). LE PAROLE… Continua a leggere


Tiger Woods: “Recupero lungo e noioso”

Nel futuro prossimo di Tiger Woods c’è “un recupero lungo e noioso”.Tiger Woods Il campione ha usato queste parole per spiegare i tempi di rientro dopo il secondo intervento alla schiena. La lunghezza dello stop è ancora incerta e preoccupa non solo Tiger ma l’intero movimento golfistico per ovvie ragioni (sportive e di marketing).

Woods  ieri avrebbe dovuto partecipare alla Bridgestone America’s Golf Cup (torneo-esibizione a Città del Messico), ha subito circa un mese fa un’operazione alla schiena per un nervo pressato da un frammento di disco. E’ il secondo intervento dopo quello del 2014. Continua a leggere



Giulia Molinaro torna sul LPGA Tour

Brillerà di nuovo sul LPGA Tour la stella di Giulia Molinaro: l’italiana ha chiuso al secondo posto nella money list del Symetra Tour 2015 ma da tempo ha in tasca la carta 2016 per il tour femminile più importante. Molinaro ha ceduto il primato nella classifica proprio all’ultima gara a Daytona Beach: l’italiana non ha giocato ed è scesa al secondo posto staccata dalla capolista per soli 41 dollari.

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Tuffo di gruppo per le prime dieci del Symetra (Molinaro è la terza da sinistra)

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Abruzzo Open, vince Luca Cianchetti

Timbro tricolore sull’Abruzzo Open: l’amateur Luca Cianchetti (-11) ha vinto il penultimo torneo dell’Alps Tour 2015, giocatosi al Miglianico Golf & Country Club (par 71). L’apoteosi azzurra è stata completata dal secondo posto di Lorenzo Scotto (-8) e dalla terza posizione, conquistata da Raffaele Benatti (-7), al pari con l’olandese Jurrian Van der Vaart, lo spagnolo Eduardo Larranaga e il francese Julien Gressier (66 69 71). Imprevista la prestazione sotto tono del leader dell’ordine di merito Darius Van Driel: l’olandese ha chiuso al 90° posto (+9).  I 5.800 euro – prima moneta dal montepremi di 40.000 – sono andati a Lorenzo Scotto.

Luca Cianchetti vincitore Abruzzo Open

Luca Cianchetti

IL VINCITORE – Nato a Modena il 22 settembre 1995, Cianchetti è tesserato per il Modena G&CC. Ha iniziato a praticare a 11 anni. Il suo allenatore è Federico Bisazza. Da circa tre stagioni veste la maglia azzurra e quest’anno ha ottenuto il titolo nel South of England Open Amateur Championship in Inghilterra. Diplomato in ragioneria, i suoi punti di riferimento golfistici sono Tiger Woods e Matteo Manassero.

LE SUE PAROLE  – Grande soddisfazione a fine gara per Cianchetti, la cui potenza nel gioco lungo ha colpito tutti gli addetti ai lavori: “Sono veramente contento. E’stato tutto molto emozionante. Oggi il putter ha funzionato alla perfezione. Avevo scelto di giocare all’attacco e la mia tattica è stata premiata. A quando il passaggio nel professionismo? Voglio disputare ancora una stagione da dilettante, poi proverò a fare il salto di categoría attraverso le Qualifying School”. Continua a leggere



Barak Obama gioca a golf… e si “imbuca” a nozze

Vista la moda verrebbe da chiamarlo “imbucato”. Barack Obama si è presentato senza invito a un matrimonio in California: una stretta di mano e una foto sono stati però sufficienti. Niente banchetto, niente bacio alla sposa e, of course, niente regalo.

 

 

Obama
Obama e gli sposi (foto UsaToday)

E’ accaduto in California dove Barack Obama ha giocato 18 buche al Torrey Pines, uno dei percorsi più belli dell’intera nazione. Scontate le misure di sicurezza dal campo pratica lungo tutte le buche ma sulla 18 il fattaccio: una coppia di sposi stava festeggiando il loro gran giorno nel resort da mille e una notte.

I due, come riporta UsaToday, hanno notato il movimento alle loro spalle e non hanno creduto ai loro occhi quando hanno visto mr President in persona. Lui non si è tirato indietro: si è avvicinato al gazebo, ha stretto le mani ai due e si è prestato per una foto. Poi via, sotto la doccia.

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Presidents Cup 2015 agli Usa solo all’ultima buca dell’ultima gara

Finale col brivido per la Presidents Cup 2015: gli Stati Uniti hanno vinto sull’International Team all’ultima buca dell’ultima gara sul percorso di Incheon, in Sud Corea. Così la sfida tra Usa e Resto del Mondo (Europa esclusa) è finita con un 15,5 a 14,5 che ha tenuto sulle spine tutti.  Il punto decisivo per la competizione che si tiene ogni due anni è arrivato da Bill Haas (figlio del capitano Usa e convocato con una wild card) su Sang-moon Bae, coreano ben conosciuto perché dovrà presto lasciare il golf.
Visto il risultato finale, è evidente dire che si sia trattato di una sfida molto equilibrata, come hanno testimoniato anche i singoli terminati in parità (6-6). Due i momenti decisivi: il punto di vantaggio conquistato dagli americani nelle quattro sessioni di doppi (9.5-8,5), e l’incredibile errore dell’indiano Lahiri che, mancando un putt di un metro per pareggiare contro Kirk (1 up per lui), ha fatto pendere la bilancia dalla parte degli Usa.

Sang-moon Bae e Bill Haas

Gli Stati Uniti portano quindi a nove le vittorie in Presidents Cup a fronte di un pareggio e una sconfitta.

Una sola ma molto pesante la battuta d’arresto: nel 1998 a Melbourne l’International Team inflisse agli americani uno storico  20,5-11,5 (all’epoca i punti erano 32) e Jack Nicklaus ne uscì criticatissimo per essere divenuto il capitano Usa ad aver subito il passivo più pesante della storia in tutti gli incontri internazionali dei team a stelle e strisce. Continua a leggere