“Alla fine di tutto, il golf è uno sport, non una questione di vita o di morte. Ci sono problemi ben più grandi al mondo e nella vita che non vincere il Masters. Noi siamo fortunati a fare ciò che facciamo: giochiamo vicino ai più grandi campioni di questo sport e ai loro caddie. E’ una sfida che accettiamo ogni volta… Abbiamo ricevuto molti messaggi di sostegno e belle parole ma nessuno deve essere triste per noi. Io e Jordan non lo siamo giù e nemmeno avremmo dovuto esserlo. Lavoreremo più duro e ci riprenderemo come abbiamo fatto molte volte”
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A Shangai il golf diventa una materia obbligatoria a scuola
di Sauro Legramandi (@Sauro71)
Chi ha paura della Cina alla fine di quest’articolo ne avrà di più. Chi pensa che il golf sia ancora uno sport per ricchi capitalisti alla fine di quest’articolo avrà qualche dubbio. Nella Repubblica Popolare Cinese lo scorso 18 febbraio si è tenuta la prima lezione di golf obbligatoria in una scuola elementare pubblica. A beneficiarne sono i quattrocento bambini di sette e otto anni iscritti alla Experimental School of Foreign Languages di Shanghai, affiliata alla Shangai Universal Study University.
Gli alunni del primo e del secondo anno devono praticare una volta alla settimana perché “il golf non è un sport esclusivamente per gli aristocratici. Potrebbe diventare una disciplina molto diffusa e popolare” ha spiegato il preside Xia Haiping alla testata paper.cn. “Una scuola bilingue come la nostra – aggiunge – offre agli studenti non solo la possibilità di parlare correttamente inglese ma anche di comprendere a fondo una cultura e la sua quotidianità”. A gestire le lezioni (gratuite) non professori statali qualsiasi bensì i maestri di una società gestita dal gruppo editoriale Shangai Century Publishing.
Quello di Shangai è il primo corso obbligatorio in tutto il Paese ma non è la prima volta che ferri e palline mettono piede in una classe cinese. Si stima che almeno trenta istituti pubblici o privati includano già il golf come disciplina sportiva nelle ore di educazione fisica. Una mano a iniziative simili arriva dal Century Teenage Golf Program, un sostegno pubblico alla diffusione dello sport giovanile, golf compreso.
A Shangai il golf…
Non sono sempre state rose e fiori. Mao mise al bando il golf nel 1949, definendolo “sport per milionari”. Il divieto resistette fino al 1984. Poi negli Anni Novanta il boom tra chi stava economicamente bene. Quindi le cose sono cambiate: la base dei praticanti si è mano a mano ampliat. Il fascino ha attratto i più giovani a caccia anche di una possibile corsia preferenziale per accedere ai college statunitensi. Continua a leggere
Spagna, a 7 anni si accorge a casa di un errore sullo score e restituisce la coppa
Cosa vuoi che sia un errore nello score? Mentre in Italia si dà del venduto all’arbitro di calcio una domenica sì e l’altra pure dalla Serie A alla Terza Categoria, dalla Spagna spunta una storia che – conoscendo la carsica cultura sportiva italica – difficilmente vedremo nelle cronache di casa nostra o diventare virale sui social. La vicenda arriva dal golf, quello sport dipinto come roba da ricchi e snob dalla di cui sopra “cultura sportiva italica” . Eppure il protagonista della vicenda, Yago Horno Mateo, non è ricco, non è snob ma gioca bene già a sette anni. Continua a leggere
Blue Team Academy e la clinic a Is Molas
Riceviamo e pubblichiamo
“Si avvicina Pasqua e molti golfisti approfitteranno di qualche giorno di relax magari per una full immersion nel loro sport preferito. A loro si rivolge la Blue Team Golf Academy, scuola di golf indoor ad alta tecnologia, che organizza una golf clinic in Sardegna: l’appuntamento è dal 25 al 28 marzo all’Is Molas Golf Club, a Pula (Ca), nella suggestiva cornice di uno dei campi più rinomati d’Italia, con un maestro d’eccezione, Carlo Alberto Acutis.
Golf e benessere, i dieci migliori resort italiani
Per una classifica non è mai troppo tardi e Classlife.it ha stilato quella annuale dei dieci Golf Resort & Spa italiani che uniscono golf a un “alto contenuto turistico”. Ossia oasi di benessere tra natura e sport. Ecco la graduatoria con le location da non perdere nel 2016 secondo il magazine online. Non sei d’accordo? CLICCA qua e scrivilo
1 -Verdura Golf & Spa Resort, Sciacca, (Ag)
2 -Palazzo Arzaga Spa & Golf Resort, Calvagese della Riviera, (Bs)
3 – Albereta Relais & Chateaux, Erbusco (Bs)
Arrivano tre nuovi campi da golf: a Cortina D’Ampezzo, Bibbona (Livorno) e Ravenna
L’Italia sempre più terra di golf e golfisti. Nel giro di qualche giorno si sono sbloccati gli iter burocratici per due campi nuovi di zecca e per il raddoppio di uno già esistente. Nell’ordine si tratta del Golf Costa degli Etruschi di Bibbona, di Casal Borsetti (frazione di Ravenna) e di Cortina d’Ampezzo.
CORTINA D’AMPEZZO – In località Fraina esiste da una vita un nove buche, una specie di biglietto da visita per la perla delle Dolomiti. Dopo lunghi dibattiti e la recente chiusura di un concordato preventivo, “Il Corriere delle Alpi” racconta oggi la nascita della Fondazione Golf Cortina, con tanto di imprimatur dell’amministrazione comunale. Ne fanno parte il Comune e la “Cortina Golf srl”, con quote paritarie. L’investimento complessivo sarà di circa 4 milioni di euro per raddoppiare le buche e i necessari servizi. Il tutto senza intervenire pesantemente sul verde circostante.
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In Toscana il Golf Club Castelfalfi riparte da footgolf, charity e tanti open day
Riapre i battenti dopo la pausa invernale il Golf Club Castelfalfi, in località Montaione (Firenze). Si tratta di 27 buche nel verde della campagna toscana con terreni scoscesi e corsi d’acqua in abbondanza. Tra le novità della stagione 2016 di questo campo immerso in un suggestivo borgo del ‘400, ci sono anche gare di footgolf, con cadenza quasi mensile. Ad aprile e a luglio – ad esempio – si disputeranno, rispettivamente, l’ottava tappa nazionale del Campionato Italiano e la finale della Region’s Cup Toscana.
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Palline ko, spioni, sveglie e caddie strani Nove storiche squalifiche nella storia
Non tutte le gare di golf a livello professionistico sono perfette. Un conto sbagliare un putt da un metro, un conto infrangere una regola per pura distrazione ed essere costretti ad uscire di scena, perdendo gare e montepremi. Se vi è capitato, consolatevi: nel golf professionistico è successo anche questo.
Nel 1966 Doug Sanders al Pensacola Open, negli Stati Uniti, era così in forma e lanciato verso la vittoria che si fermò a firmare decine di autografi alla fine del secondo giro. Ma l’americano dimenticò di firmare l’unico pezzo di carta che doveva assolutamente siglare. Esatto: lo score. Fu squalificato e si beccò 10mila dollari di multa.
Greg Norman vent’anni dopo difendeva alla grande il suo titolo al 1996 Greater Hartford Open, nel Connecticut. Era in testa dopo il primo giro ma venne squalificato per avere giocato con palline non conformi agli standard della Us Golf Association. Assurda la non conformità: sulla sua Maxfli c’era stampato XS-9, quelle conformi agli standard avevano stampato XS-90.
L’inglese Bronte Law, una delle giocatrici amateur più promettenti, nel 2015 si è giocata la chance di misurarsi con le proette nel Ricoh Women’s Open perché ha usato un misuratore di distanza elettronico all’Irvine Golf Club in Scozia. La tecnologia è permessa solo nelle gare amateur.
Nella preistoria del golf, anno 1940, Ed Oliver era in testa dopo il terzo giro degli Us Open ma le condizioni meteo stavano peggiorando, mettendo a rischio la gara. Oliver voleva giocare ad ogni costo e con il suo team partì prima dell’orario previsto, con lo starter assente dall’area di partenza. Immediata la squalifica, nonostante i suoi stessi avversari chiedessero clemenza per lui.
Jim Furyk disse addio al Barclays nel 2010 perché non si presentò alla partenza della Pro-Am shotgun alle 7.30, come previsto dagli organizzatori del Ridgewood Country Club, New Jersey. L’americano letteralmente non si alzò dal letto. Motivazione? Il suo cellulare si era completamente scaricato e non aveva la batteria di riserva: no sveglia, no gara.
Ricco il capitolo delle spiate. Uno spettatore poco abituato a farsi gli affari suoi… nel 2010 ha visto Dustin Johnson in azione agli US PGA Championship e lo ha denunciato telefonando alla PGA. Il suo errore? DJ non si era reso conto di essere finito in un bunker e aveva giocato come se fosse in fairway. La gara era nel Wisconsin, a Whistling Straits: i bunker di questo percorso non sono oasi di sabbia ma pieni di erba. “Non mi sono proprio accorto di essere in un bunker” disse DJ a squalifica avvenuta. Continua a leggere
La Sardegna ha perso un nove buche: chiude il Golf Club Alghero
Chi preferisce le ferie in Sardegna anche per il golf sappia che l’estate prossima avrà una scelta in meno: sta per chiudere il Golf Club Alghero. Dopo otto anni di esistenza, il nove buche issa bandiera bianca: in tempo di crisi, secondo quanto scrive la Nuova Sardegna, sono troppo alti i costi di personale e gestione della struttura della Riviera del Corallo.
Eppure i nove ettari si cui si snoda ancora oggi il percorso di Alghero era ben conosciuto sia dai giocatori locali sia dalle centinaia di appassionati che in vacanza si portano sempre la sacca. La bellezza di un nove buche, forse, è più apprezzabile proprio in vacanza: mezza giornata sul green, l’altra a mollo in mare.
Il golf club finora è stato mandato avanti da quaranta soci.
“Siamo molto dispiaciuti – ha detto alla Nuova Sardegna Antonio Delogu, presidente del Club – abbiamo investito importanti risorse, tempo sacrifici e passione, ma ormai dobbiamo arrenderci”. Continua a leggere
All’Alpe di Siusi il green diventa… bianco!
Da Tgcom24.it
“Il colore per eccellenza del golf, si sa, è il verde, tanto che il punto di arrivo di ogni buca si chiama appunto green. Eppure, sfruttando la poesia dell’inverno, lo sport di Tiger Woods cambia pelle e colori e si copre di neve. Lo scenario è magico: siamo sull’altopiano dell’Alpe di Siusi (Seiser Alm/Südtirol), sulle Dolomiti ai piedi dello Scliar, in occasione dell’ottava edizione del Torneo invernale di Golf in programma per domenica 24 gennaio.” Continua a leggere