Australia, punta 50 dollari sulle vittorie di Stenson-Baddeley e ne incassa 86700

Quando si dice avere una botta di… fortuna. Dall’altra parte del mondo, in Australia, c’è qualcuno a cui domenica il golf ha cambiato in meglio la vita. Si tratta di uno scommettitore che ha azzeccato una giocata multipla praticamente impossibile alla vigilia. A fronte di una puntata di 50 dollari, sì è portato a casa 86.700 dollari.  Detto all’europea: scommettendo 45 euro ne ha vinti quasi 79mila.scommessa
Gli eventi che hanno fatto saltare il banco sono legati alle due gare pro in programma lo scorso weekend, l’Open Championship in Scozia e il Barbasol Championship (Pga Tour).

L’anonimo giocatore ha scommesso sulla vittoria di Henrik Stenson in Europa e su quella di Aaron Baddeley in Alabama. Due eventi più unici che rari: lo svedese seppur tra i primi dieci del mondo non era tra i favoriti in Inghilterra ed era quotato 34 a 1. Continua a leggere



Bubba Watson si mette le ali: addio golf cart, arriva il jetpack VIDEO

Lasciate ogni speranza voi che girate su un diciotto buche con una golf cart. Siete vecchi dentro. Vecchi perché non vi tenete al passo con la tecnologia che mette letteralmente le ali anche nel golf. Provare per credere: Bubba Watson o un giocatore particolarmente hi-tech potrebbe passare sulle vostre teste a bordo di un nuovo mezzo, un jetpack. Jetpack_watson

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Il golf nella testa / 3 – La pozione per il colpo magico

Gli alti e bassi sono uno dei drammi di noi golfisti. Lo stesso percorso può esaltarci o abbatterci nel breve volgere di 24 ore. Perché? Possiamo porvi rimedio?

Oggi ci proviamo con la mental coach Sonja Caramagno, attiva nel mondo dello sport e nel golf in particolare. E’ lei la “docente” del nostro blog, lei cura la rubrica “Il golf nella testa“. Sonja risponde anche alle tue domande.

Non di rado in campo partecipo a veri e propri momenti di magia: giocatori che per due, tre buche o addirittura nove di seguito, tirano ogni colpo con sicurezza e senza paura. Oppure leggono perfettamente il campo, la velocità del vento, le condizioni dell’erba o del bunker. O elaborano naturalmente strategie ottimali per gestire la gara e azzeccano sempre il bastone giusto per ogni colpo.

In fondo, sono loro stessi a dire: Mi sento magico! Non sbaglio un colpo! Oggi è tutto così semplice!

 Golf nella testa

Sonja Caramagno sul putting green

In questi casi, cosa succede al golfista? Le sue magie sono frutto di coincidenze isolate?
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Henrik Stenson vince l’Open Championship ed entra nella storia

Una pagina di storia del golf è quella scritta al Royal Troon in Scozia dove Henrik Stenson ha strappato con le unghie il 145° Open Championship dalle mani di Phil Mickelson, a secco di vittorie da tre anni (l’ultimo successo proprio in un Open Championship). Primo svedese a vincere un major, Stenson ha fatto le cose per bene, forte di un bel -20 (264 totali, 68 65 68 63), cancellando Tiger Woods dalla voce “punteggio più basso” (a St Andrews nel 2000 finì a -19). A lui un assegno di 1.363.834 euro su un montepremi di 8,5 milioni di euro.

TROON – Henrik Stenson lancia un’occhiata eloquente alla Claret Jug in conferenza stampa (foto Afp)

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Oggi il giorno del 145° Open Championship con Molinari, Manassero e l’amateur Mazzoli

Francesco Molinari, Matteo Manassero e il dilettante Stefano Mazzoli sono nel field del 145° Open Championship, il più longevo nella storia del golf che ha attraversato tre secoli, in programma sul percorso del Royal Troon, a Troon in Scozia. In campo i primi dieci giocatori della classifica mondiale con il numero 2 Dustin Johnson – vincitore dell’US Open – che è il favorito della vigilia rispetto all’australiano Jason Day, numero uno. Il montepremi è di 8.500.000 euro con prima moneta di 1.363.834.

Belgium's Nicolas Colsaerts plays from a green-side bunker on the 8th hole during practice on July 12, 2016, ahead of the 2016 British Open Golf Championship at Royal Troon in Scotland. The 2016 British Open begins on July 14, 2016. / AFP PHOTO / GLYN KIRK / RESTRICTED TO EDITORIAL USE

TROON – Nicolas Colsaerts gioca dal bunker della 8 nel giro di prova (Foto Afp)

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Il golf alle Olimpiadi è uno sport per donne

di Sauro Legramandi – @Sauro71

Inutile nasconderlo: il ritorno del golf alle Olimpiadi dopo 112 anni è un flop. Un pasticciaccio brutto per tanti motivi, dalla scelta del Paese chiamato ad ospitarne il rientro (al Brasile mancano tradizione e cultura golfistica) alla decisione di farvi partecipare giocatori professionisti (giustamente a caccia di ingaggi e assegni, non di medaglie o bandiere da onorare) anziché giovani e/o amateur.

Lee-Anne Pace (foto Afp)

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Olimpiadi, anche Chicco Molinari rinuncia Manassero va a Rio: “Mi sento in forma”

Francesco Molinari non partecipa alle Olimpiadi per “motivi di salute” e al suo posto subentra Matteo Manassero. Il giovane commenta a caldo il cambio in corsa sul volo azzurro diretto a Rio de Janeiro. “Sono dispiaciuto che Francesco Molinari abbia scelto di non partecipare alle Olimpiadi, ma sono felice di aver avuto l`opportunità di poter rappresentare l`Italia a Rio 2016” dice  Manassero, che insieme a Nino Bertasio, Giulia Molinaro e Giulia Sergas difenderà i colori azzurri alle Olimpiadi.Matteo Manassero (Foto Scaccini)

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Zika fa un’altra vittima: Spieth non va a Rio Jaco Van Zyl rinuncia a due Major per i Giochi

Che delle Olimpiadi ai professionisti interessasse poco l’avevano fiutato in molti. Se alla mancanza di appeal (anche economico) si aggiungono i timori per il virus Zika non ci si meravigli se l’elenco dei “no grazie” diventa chilometrico. Nelle scorse ore è arrivato l’ennesimo pesantissimo rifiuto: Jordan Spieth per motivi di salute si ritira dai Giochi Olimpici.

Jordan Spieth

Jordan Spieth

Lo statunitense ha paura del contagio e passa la mano, nonostante fosse nel dream team degli atleti Usa della Coca Cola. Il golf manca dalle Olimpiadi da 112 anni dopo le uniche due apparizioni a Parigi nel 1900 e a St. Louis nel 1904. Continua a leggere



IMBUCATO / Il selfie del golf 24

Restiamo ancora in Sudamerica: questo golfie arriva dall’Argentina: nella foto Hernan, Gabriel Uranga e German di Manzo. Il campo è scritto direttamente nel selfie.

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ARGENTINA – Hernan, Gabriel Uranga e German di Manzo

E tu? Non dire che in queste settimane non hai fatto nemmeno un giro o nemmeno una foto su un percorso mai provato prima… CLICCA E INVIALO
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Olivera Cejovic, quando il golf si fa arte… nel vero senso della parola

di Sauro Legramandi – @Sauro71

Per qualcuno il golf è lo sport più bello del mondo. Per qualcun altro un hobby da ricchi e snob. Per qualcun altro ancora – e per fortuna –  il golf si fa arte. Una forma d’arte così alta e raffinata da nascere in Montenegro, un Paese dove non esiste nemmeno un campo a 18 buche. Ma con un talento naturale, un tratto di matita e la Rete non esistono ostacoli che tengano: l’esempio si chiama Olivera Cejovic, 41enne che, dopo l’Accademia, un figlio e quindici anni nella sua agenzia pubblicitaria, ha scoperto il meraviglioso mondo del golf.

Senza praticamente aver mai giocato su un vero campo in tutta la sua vita, Olivera realizza opere d’arte di altissima qualità: quadri, libri di illustrazioni e riproduzioni di grandi giocatori del passato e del presente. Grazie a Internet e ai social network, la sua GolfArt viene venduta in tutto il mondo, compresi gli stessi professionisti che lei raffigura.

Seve-Ballesteros

Seve Ballesteros secondo Olivera Cejovic- Per la fotogallery completa clicca sulla foto

“Credo che molti giocatori di qualsiasi livello lo sappiano – attacca Olivera a GolfandoIl golf è più di uno sport, è molto simile alla vita ma la cosa che mi ha colpito da subito sono i suoi valori. Onestà, integrità ed educazione: sono gli aspetti da imitare e promuovere”. Continua a leggere