
Ci si è messa anche la pioggia a rendere ancora più duro lo US Open 2025 di golf. Il meteo avverso non fa altro che aumentare la bellezza della vittoria del californiano J.J. Spaun, capace di scrivere una bellissima pagina nella storia dello US Open. Il 34enne outsider ha conquistato il suo primo major con un birdie alla 17 e alla 18, per un giro finale in 72 colpi (+2) e un totale di 279 (-1). E’ stato l’unico a finire sotto il par.
John Michael Spaun ha vinto con due colpi di vantaggio su Robert MacIntyre, lasciandosi alle spalle un finale incandescente con cinque giocatori in testa a un’ora dal termine. La svolta è arrivata al par 4 della 17: Spaun ha tirato il driver direttamente in green su una buca da 314 yard, per il birdie del sorpasso. Alla 18 servivano due putt da 20 metri per chiudere: lui ha messo il primo, il più lungo di tutta la settimana a Oakmont.
J.J. Spaun: ho mostrato il mio meglio

“Non pensavo di trovarmi qui con questo trofeo in mano” ha detto Spaun, che nel 2024 era numero 119 del mondo e con questa vittoria è salito in top 10. “Ho sempre sognato in grande, ma non sapevo dove potevo arrivare. A Oakmont ho mostrato il mio meglio”.
Spaun, al suo secondo US Open e con un solo titolo PGA in carriera, ha superato un inizio da incubo con cinque bogey in sei buche. Una pallina contro l’asta alla 2 lo ha riportato indietro di 35 metri, trasformando un birdie in bogey. Ma dopo la sospensione per pioggia (1 ora e 37 minuti), ha concesso un solo bogey nel resto del giro. “Il meteo ha cambiato l’inerzia della giornata – ha ammesso -. Ho scavato a fondo, come faccio da sempre, e alla fine è andata dalla mia parte”.
Alla 17 poi Spaun ha piazzato un driver con leggero fade che è rotolato fino a cinque metri dalla buca. Alla 18, dopo aver studiato la traiettoria del compagno Viktor Hovland, ha messo il putt decisivo tra le urla del pubblico fradicio.
A seguire la gioia: putter lanciato in aria, abbraccio con il caddie Mark Carens e braccia al cielo. Il coronamento di un sogno in una domenica impossibile.
Chi ha perso lo US Open 2025
Dietro di lui, si è consumato il dramma sportivo di molti protagonisti. Sam Burns, in testa di due colpi alla buca 11, ha firmato un disastroso 78 dopo due doppi bogey. Adam Scott, in corsa fino a cinque buche dalla fine, ha smarrito la precisione dal tee e chiuso con un 79. Anche Carlos Ortiz e Tyrrell Hatton, in lizza fino alle ultime nove, hanno pagato a caro prezzo errori e lay difficili. Il rivale più vicino, MacIntyre, ha tentato il colpaccio con un solido 68, chiuso con birdie alla 17 e par alla 18. Ma la magia era già nell’aria.
Anche gli avversari hanno riconosciuto la grandezza dell’impresa. Hatton, deluso dal suo finale, ha assistito al putt vincente di J.J. Spaun in diretta: “Incredibile. Un putt così per vincere uno major è qualcosa di straordinario. Mi dispiace per il mio finale, ma sono felice per J.J.”.
In una domenica dove i big sono crollati, ha vinto chi ha saputo soffrire. J.J. Spaun, il campione che nessuno attendeva, è emerso dal caos come re di Oakmont.