E’ morto un uomo di trent’anni. Si chiama Grayson Murray e lascia nella crisi più nera i genitori, la fidanzata Christiana Ritchie e tutte le persone che l’hanno conosciuto. Il fatto che fosse un giocatore professionista di golf è solo un dettaglio. Il vero e unico dramma sta nel fatto che nessuna vita dovrebbe mai essere così breve.
di Sauro Legramandi
La vita di Grayson Murray, diciamolo subito, non deve essere stata facile. Nativo di Raleigh, Carolina del Nord, il trentenne ha avuto problemi prima legati all’alcol e poi alla depressione. Chi l’ha conosciuto per tempo, oggi azzarda di difficoltà di adattamento alla vita da professionista. Una vita tra un aereo e l’altro e – soprattutto – sempre sotto pressione per risultato e relativo gruzzoletto di dollari. Parole che oggi lasciano un po’ il tempo che trovano.
Parole molto più pesanti sono quelle che Murray ha usato ad inizio anno quando, dopo sette anni, ha vinto di nuovo una gara tra i professionisti. Nel gennaio 2024 ha vinto il Sony Open, sul PGA Tour. In quell’occasione disse “di essersi arreso molte volte. Ho rinunciato a me stesso, al gioco del golf e, a volte, alla vita. E quando ti stanchi di combattere lascia che qualcuno combatta per te. Spero di essere d’esempio oggi, spero di riuscire ad aiutare anche una sola persona. Vincere oggi ha cambiato la mia carriera, non la mia vita. Quella l’hanno cambiata Dio e la mia fidanzata. Sono sobrio da otto mesi: se quel giorno non avessi messo giù quel drink oggi non sarei qua”. Parole che lasciavano ben sperare in un Murray ritrovato e lucido, pronto per giocare in pianta stabile sul circuito più importante del mondo.
Grayson Murray in campo…
Da giovane l’americano ha giocato per tre diverse università: Wake Forest, East Carolina e Arizona State. Tramite la qualifying school, Murray ha messo piede tra i professionisti nell’allora Web.com Tour nel 2016. L’anno dopo era già sul PGA Tour, con tanto di primo titolo in bacheca, il Barbasol Championship.
Tanto per inquadrare il personaggio: nel 2017 Grayson salì alla ribalta delle cronache perché chiese a tale Lindsey Pelas, avvenente coniglietta di Playboy, di fargli da caddie al Masters. Peccato che ad Augusta l’americano non si qualificò e quindi la sexy caddie continuò a restare un sogno.
Murray ha ottenuto di nuovo la carta per il PGA nel 2023. Due anni prima era stato fermo perché in terapia per combattere la dipendenza da alcol. Nel 2022 ha giocato molto sul Korn Ferry Tour, vincendo due volte. E nel 2024 il rientro sul PGA con tanto di vittoria il 14 gennaio scorso. Attualmente era il numero 58 al mondo.
…e fuori dal fairway
Al talento in campo non faceva da contraltare un’esistenza altrettanto talentuosa. Pare avesse litigato più volte con i colleghi sul Tour, che tenesse un comportamento rozzo in campo. E che riempisse X di cospirazionismo in molteplici salse.
Nessuno azzarda ipotesi circa le cause del decesso. Ventiquattr’ore prima di andarsene per sempre da questa terra Grayson stava giocando il secondo giro del Charles Schwab Challenge a Forth Worth. A due buche del termine si è ritirato per una non meglio precisata malattia.
Scontato e umano il cordoglio dei colleghi scesi in campo a Fort Worth su espressa richiesta della famiglia Murray.