Adrian Meronk vince l’Open d’Italia 2023 e mette la firma sulla Ryder Cup

Adrian Meronk e il suo logo
Adrian Meronk e il suo logo

L’Open d’Italia 2023 di golf va al più forte golfista presente. Adrian Meronk, 29 anni e numero 63 al mondo, vince al Marco Simone di Guidonia Montecelio con un -13 finale. Per il polacco la possibilità di tornare su questo campo fra 145 giorni come giocatore di Ryder Cup adesso è molto, molto concreta.

di Sauro Legramandi

Adrian Meronk è un non-personaggio che, a suo modo, lo diventa. Sul suo sito, tra foto e biografia, è possibile scaricare il logo AM. Scelta insolita come la vita di Meronk, nato ad Amburgo da genitori polacchi, cresciuto in patria e poi volato in Tennessee per studiare e migliorare il suo golf. “Ora casa mia è a Dubai” ha detto qualche giorno fa alla Gazzetta dello Sport, confidando di essere anche amico dello juventino Szczęsny. “Due anni fa sono arrivato secondo per un colpo – ha detto a fine giornata – e devo ammettere che questo campo è duro ma mi piace. Il colpo più difficile? Il putter per il par alla 17 perché sentivo che dietro di me andavano forte”.

Chi lo conosce bene è pronto a scommettere che “il suo futuro è sul PGA Tour, che entrerà nei primi dieci della Race to Dubai 2023 (l’ordine di merito del circuito) e che vincerà ancora quest’anno”. Primo polacco a giocare sul Tour, Adrian è stato anche il primo del suo Paese ad imporsi sul circuito europeo (ben due volte l’anno scorso, ossia l’Horizon Irish Open e l’Isps Handa Australian Open). Facile credere che il golf in Polonia crescerà presto.

A Roma il pubblico (non certo quello delle grandi occasioni) ha adottato Meronk e tifato per lui per tutto l’ultimo giro. A bordo campo non si trovava un supporter francese nemmeno a peso d’oro eccezion fatta per chi seguiva il team transalpino Langasque-Guerrier. Comprensibile l’ovazione finale alla buca 18 per il suo birdie, un macigno sulle speranze di rimonta francesi.


Meronk ha vinto uscendo alla distanza in questi quattro giorni, scalando posizioni buca dopo buca. La sua presenza ingombrante ha messo pressione i francesi in contention. L’ultimo ad arrendersi è stato Romain Langasque che, dopo il 62 di sabato (record del percorso in versione Ryder Cup) ha girato in 70 colpi. Vani i suoi birdie alla 17 e alla 18.

Ad uno ad uno i potenziali terzi intrusi si sono fatti da parte. Ci ha provato Pulkannen ma i tre bogey a metà giro hanno rimandato la prima vittoria sul circuito. Stesse buche stessa sorte per il sudafricano Van Tonder che vi lascia segna due bogey, un doppio bogey e due birdie. Julien Guerrier, leader in partenza, forse avverte la tensione come provano i due bogey sulla 1 e sulla 2. Chiude terzo, con +2 di giornata per un -10 totale

Domenica più che positiva per Nicolai Hojgaard, il migliore di giornata con il suo -6 che gli vale un -7 finale. Bene anche lo svedese Bjork, -8 complessivo.

Adrian Meronk imbuca ultimo putt a Italian Open
Adrian Meronk dopo aver imbucato l’ultimo putt (Getty Images)

Adrian Meronk come Hojgaard


Un risultato in linea con gli ultimi due Open d’Italia giocati, per contratto, a Guidonia Montecelio. Due anni fa con un percorso ancora in evoluzione vinse Nicolai Hojgaard con 13 colpi sotto il par del campo. L’anno scorso, a interventi in parte già realizzati, la spuntò Bob MacIntyre, bravo a superare Fitzpatrick al playoff dopo aver chiuso entrambi a -14.  Per la cronaca il miglior azzurro nel 2022 fu Dodo Molinari (27esimo, -2) mentre dodici mesi prima toccò a Francesco Laporta (quarto, -11).

Azzurri nelle retrovie


Il quarto giorno ha confermato lo scolorimento del golf azzurro. Dei tre ancora in gara, il migliore alla fine è stato Migliozzi (+1 di giornata, +5 totale) ancorato alla 60esima posizione su 72 giocatori partenti. Un gradino più giù Aron Zemmer (+2 e +6). Il +6 di giornata infine porta Renato Paratore a un +8 complessivo (71esimo in graduatoria).