La lettera: in quale direzione portiamo il golf italiano?

E-mail dopo e-mail si fa sempre più interessante il dibattito sul golf italiano tra presente e futuro. Ecco il parere di un altro appassionato lettore.

Il golf italiano e il dubbio: quale strada prendere?

Il golf italiano e il dubbio: quale strada prendere?

Dove sta andando il golf italiano?

di Paul Fischnaller

“Ho notato negli ultimi mesi, anzi addirittura negli ultimi due anni, che tutte le riviste del golf e Federgolf parlano solo di professionisti. Italian Open, gare di vari circuiti PGA e Ryder Cup. Tutti hanno dimenticato che senza nuovi appassionati, neofiti e giocatori comuni non andiamo da nessuna parte.

Siamo in piena crisi da anni ma non si vuole fare qualcosa per uscirne. Quando abbiamo preso la Ryder Cup il presidente, il signor Chimenti, in varie interviste aveva detto che per il 2022 saremmo stati 300mila giocatori tesserati in Italia, con cento nuovi campi promozionali e il golf sarebbe diventato uno sport per tutti. Sport per tutti sì ma come raggiungere l´obiettivo nessuno lo sa.

Tutti aspettano l’arrivo del messia per portarci a questa meta. Non voglio dire che le colpe sono della Fig. No, sono i circoli che non fanno niente, stanno seduti nelle loro poltrone e non hanno idee. Tutti dicono che i giovani sono i giocatori da seguire e far crescere. Logico, ma dobbiamo pensare che passano tantissimi anni prima che versino un euro nelle casse del circolo. Altri addirittura smettono perché arrivano lo studio, il lavoro e altre cose che per loro sono più importanti. I nostri giocatori da seguire sono gli over 50, ma per loro il golf è uno sport da tempo libero e deve rimanere un gioco. Noi in Italia pensiamo solo a gare e handicap. Sappiamo che per giocare ci vuole tanto tempo e questo al giorno d´oggi è molto prezioso.

Golf italiano, il tema di come iniziare

Quando uno comincia a pregustare questo sport, viene subito a contatto con delle normative che sono molto lunghe. Prima devi andare dal maestro e fare almeno 20 ore di lezione. Dopo devi fare un esame per andare a giocare in campo e se – forse – un tuo conoscente ti vuole invitare a una gara della coppa dell´ananas d’oro devi fare un esame. L’esame deve essere effettuato quando vogliono gli addetti ai lavori, ad esempio un arbitro federale. Se tutto questo lo spieghi a un interessato del golf, prende di nuovo la bicicletta e impegna diversamente il suo tempo.
Il golf italiano

Non ci siamo mai chiesti perché tutto questo nei Paesi anglosassoni non esiste? Perché per loro è uno sport da tempo libero. In quale altro sport si devono fare degli esami per poterlo praticare? Calcio, sci, tennis, bici, nuoto e così via: niente E non mi venga adesso qualcuno a dire che si devono seguire delle regole o etichetta: logico che ci vuole ma ognuno lo fa perché è necessario per praticare e giocare. Nel nostro Paese siamo in tutto così corretti?  E se qui la Federgolf non fa qualcosa per cambiare le normative sarà profondo rosso. Nel 2022 saremo ancora 90mila tesserati e tanti circoli dovranno chiudere perché mancheranno i giocatori.

Ho dimenticato qualcosa. Abbiamo cento campi pratica in Italia e di questi il 60-80% non ha portato mai un neofita al golf. Spesso hanno solo tirato via giocatori a prezzi stracciati e sleali ai circoli, ai quali servono i soci per mantenere le strutture sulle quali vogliamo giocare. Ma qui pure la Federgolf non vuole sentirci.

Andate avanti così e vedrete che non ci sarà nessun progresso e nessuna uscita dal tunnel nel quale siamo incastrati.”

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Le email dei lettori

Mauro Fiori: il golf come il Titanic
“Secondo me il golf in Italia sembra il Titanic nel suo viaggio nell’oceano. In prima classe parlano di Open, Ryder Cup, come fossero traguardi scontati. In seconda classe i vari dirigenti di circolo hanno occhio solo per gli aspetti contabili, evitando di prendere iniziative. In terza classe noi giocatori stiamo a guardare cercando solo di giocare a questo sport meraviglioso, senza farci prendere dalla malinconia!

Sarebbe bello se qualcuno chiedesse anche a noi giocatori un contributo per uscire da questo labirinto, forse potreste voi della Direzione di questo giornale cominciare a venire nei circoli e tastare il vero polso della situazione”. (31 ottobre 2019)

Gentile Mauro, questo giornale non ha “direzione”… non essendo un giornale 🙂 .
Ho sempre dato spazio a tutt e continuo a farlo: basta contattarmi via email o via social. I contatti sono tutti in alto, nella colonna di destra) . – SL –

 

Alessandro Spiniella
“Salve, i circoli vogliono fare utili. Sono pochi quelli che fanno progetti a lungo termine. I genitori non vogliono spendere,forse perché non ne hanno. Qui sta accadendo come nel tennis giovanile. Oggi i senior non fanno gare se non a coppie perché non vogliono abbassare hcp. I dirigenti della federazione vogliono solo lustro per andare in giro per il mondo a spese federazione a mangiare e bere. Saluti”.  (31 ottobre 2019)

 

Antonino Del Bello: “Le regole servono”
“Buona serata, sono un neo golfista da circa un anno. La lettera è apprezzatissima nella sua prima parte e in riferimento alla seconda parte di lettera (da quando si parla dell’esame delle regole in poi, ndr), non concordo sul fatto di aprire a tutti senza fare un esame. O almeno senza sottoporre un periodo, diciamo, di apprendistato approfondito in quando ho potuto vedere e constatare in prima persona quanti danni si possono avere e dare senza una prima conoscenza del “ferro”.

La soluzione sarebbe fare un approfondimento a prezzi ragionevoli ma comunque un approfondimento lungo quanto il golf merita. Una mia personale opinione.” (31 ottobre 2019)

 

Gianluca Sciammaro: soldi da Under 14???
“Mi dispiace, da vero appassionato, concordare pienamente con tutti gli aspetti negativi riportati nell’articolo. Ad esempio nel mio circolo appena si sono iscritti 5-6 ragazzi under 10 ad un corso collettivo con un maestro bravo, giovane e propositivo (tra cui mio figlio) sono uscite le tariffe 2020 per gli under 14 (50 euro/anno) più tessera federale (altro balzello grottesco). Ok, 50 euro sono un costo sostenibilissimo ma il circolo ha bisogno di 250-300 euro da dei ragazzini? Mah” (30 ottobre 2019)

 

Ornella Cipriani, Giampaolo Urbani, Francesco Raspanti si dicono pienamente d’accordo con la lettera di Paul Fischnaller


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