Rory McIlroy è leggenda: vince il Masters 2025 e completa il Grande Slam

Dopo anni di attese, delusioni e rimonte sfiorate, Rory McIlroy ha scritto una nuova pagina nella storia del golf. Il 35enne ha vinto il Masters 2025 e completato il tanto desiderato Career Grand Slam. Con un birdie decisivo nel playoff con Justin Rose – un wedge stampato a 90 centimetri dalla buca -, il nordirlandese è diventato il sesto giocatore della storia a conquistare tutti e quattro i Major del golf professionistico.

Prima di lui solo mostri sacri come Tiger Woods, Jack Nicklaus, Gary Player, Ben Hogan e Gene Sarazen.

Una “domenica tranquilla” non esiste ad Augusta National

Il campione che non vinceva un Major da 11 anni si era apparecchiato tutto per una domenica tranquilla. Partiva da leader indiscusso con a fianco il suo più pericolo rivale, Bryson DeChambeau. Ma nel golf, soprattutto in quello che si gioca ogni aprile all’Augusta National, non c’è nulla di scontato. Infatti quella che doveva la domenica tranquilla, si è trasformata sulle back nine in uno dei finali più emozionanti e imprevedibili nella storia dei Major. Ma alla fine, in ginocchio e in lacrime, McIlroy ha abbracciato il destino: la green jacket è sua.

“Ho iniziato a chiedermi se sarebbe mai arrivato il mio momento,” ha dichiarato il neo Masters Champion, emozionato, nel Butler Cabin, poco prima che Scottie Scheffler gli facesse indossare la giacca verde.

Due grandi errori senza mai mollare

Per McIlroy è stato un percorso tutt’altro che lineare. Dopo aver perso due colpi di vantaggio nelle prime due buche, ha dilapidato anche un margine di quattro colpi sulle back nine, con errori clamorosi come un wedge finito nelle acque del Rae’s Creek alla buca 13.

Ma quando sembrava tutto perduto, Rory ha risposto con due colpi da campione assoluto, tra cui un ferro 8 alla 17 giocato con precisione chirurgica e grinta agonistica, urlando alla pallina “Go! Go! Go!” fino a vederla rotolare a mezzo metro dalla buca.

Il suo 73 finale (+1) lo ha portato al playoff contro Justin Rose, già sconfitto qua nel 2017 da Sergio Garcia allo spareggio. L’inglese, dopo due giri da leader e autore di un quarto giro da 66 colpi, ha coronato il suo giro regolare con un birdie da oltre sei metri alla 18.

Nel playoff all’Augusta Masters, McIlroy non ha tremato: wedge con backspin calcolato, palla che scende dolcemente sul piano basso del green e si ferma a meno di un metro dalla buca. Quando Rose ha mancato il suo putt da 4,5 metri, il destino si è finalmente compiuto. Dopo undici lunghi anni senza un Major, McIlroy ha conquistato il tassello mancante del puzzle.

I grandi sconfitti da Rory McIlroy

A 35 anni, il nordirlandese entra nell’Olimpo del golf. Ma la sua non è stata solo una vittoria: è stata una prova di resilienza e determinazione.

E il finale non avrebbe potuto essere più spettacolare, in una domenica da romanzo ad Augusta, che ha visto alternarsi al comando nomi come Bryson DeChambeau (crollato con due tripli bogey sulle seconde nove), Ludvig Åberg (fuori gioco con un finale con bogey e triplo bogey) e naturalmente Rose.

McIlroy, come sempre, non ha mai smesso di crederci. Nemmeno dopo l’errore alla 13. Nemmeno dopo il putt da 1,5 metri mancato alla 18 per la vittoria diretta. Ha continuato a lottare. E alla fine, ha vinto.

Rory ha finalmente la sua green jacket. E il golf ha ritrovato il suo eroe.