Addetta ai lavori e appassionata, Francesca Galeano racconta il suo viaggio in un Paese che ha da tempo capito le potenzialità del golf. Partendo dal racconto a bordo green di due gare internazionali (pro e proette sullo stesso campo negli stessi giorni) ecco un’istantanea di come prospera la Marocco golf destination.
In un unico circolo, il Royal Golf Dar es salam di Rabat, nei giorni scorsi si sono svolti in contemporanea due tornei professionistici internazionali. Si tratta della 48esima edizione dell’Hassan II Golf Trophy valido per il PGA TOUR Champions e della 27esima edizione della Lalla Meryem Cup, valida per il Ladies European Tour.
di Francesca Galeano
Hassan II Golf Trophy
Il torneo è nato nel 1971 per volere di sua maestà Hassan II, grande appassionato di golf: il re che sognava di elevare il Marocco a destinazione golfistica internazionale. Nel 2024 sono tornati sul percorso rosso del al Dar es Salam Golf, i big del PGA Tour Champion. Quello rosso è un percorso che porta bene all’Italia: nel 2017 il nostro Edoardo Molinari vi ha vinto una delle tappe dell’allora European Tour.
Il progetto 2024, patrocinato dal re Mohammed VI, ha visto impegnato in prima persona il principe Moulay Rachid nella doppia veste di numero uno della federazione marocchina e presidente del torneo.
Colin Montgomerie, Miguel Angel Jimenez, Jose Maria Olazabal, John Daly e Thomas Bjorn sono solo alcuni dei 66 tra i più leggendari campioni che si sono sfidati su tre giri per un montepremi di due milioni di dollari. Ha portato a casa il titolo e 320mila dollari l’argentino Ricardo Gonzalez con un totale di 209 colpi (-10). Secondo Thomas Bjorn, 210 colpi (-9).
Lalla Meryem Cup
Come detto, il Marocco è il primo Paese ad ospitare un evento internazionale maschile e femminile nella stessa città e nelle stesse date. La Lalla Meryem Cup si è tenuta per la prima volta nel 1993 e prende il nome dalla principessa Lalla Meryem del Marocco. Dal 2010 la gara è diventata uno degli eventi più prestigiosi del Ladies European Tour e quest’anno ha attirato 108 professioniste da 33 Paesi diversi. Anche per loro tre giri del campo ma un montepremi da 450mila euro.
A Rabat (percorso blu) con l’ambizione di arrivare alle Olimpiadi di Parigi c’erano le nostre bravissime Alessandra Fanali e Virginia Elena Carta. Entrambe hanno superato il taglio e si sono piazzate rispettivamente 24esima e 30esima. Con 206 colpi totali è un ottimo ultimo giro chiuso in 64 si è aggiudicata la vittoria la 28enne inglese Bronte Law. A lei un assegno da 67.500 euro.
Marocco golf destination
Al netto dell’organizzazione di questo doppio appuntamento, si può certamente dire che il sogno di Hassan II è oggi non solo realizzato ma anche in continua crescita.
Il governo promuove attivamente la Marocco golf destination attraverso questi prestigiosi eventi che giocano un ruolo fondamentale per attirare l’attenzione su una perfetta meta golfistica.
Il clima favorevole tutto l’anno, i magnifici campi disegnati dai più importanti architetti, la cultura, il cibo e l’ospitalità di questo popolo richiamano ogni anno migliaia di turisti golfisti. La sola Marrakech ospita ogni anno oltre 50mila giocatori.
Il Marocco prevede di investire 6,1 miliardi di dirham (580 milioni di dollari) fino al 2026 per sviluppare il turismo e attirare sempre più visitatori. L’obiettivo è raggiungere le 17,5 milioni di presenze entro il 2026, rispetto agli 11 milioni dell’anno scorso. Nell’ottica della diversificazione parte di questi investimenti saranno dedicati al turismo golfistico.
Rabat e il golf
Capitale del Marocco dal 1912, Rabat è una bellissima città balneare con una ricca storia, una realtà oggi in piena trasformazione culturale e artistica. Sebbene sia stata spesso trascurata dai viaggiatori attratti dall’antica bellezza di Marrakech, Rabat è tra le migliori destinazioni in Africa da visitare nel 2024. Non lo dico io ma la rivista Condé Nast Traveller.
La destinazione non vanta lo stesso numero di campi di Marrakech ma è una città bellissima. L’esperienza di giocare entrambi i non facilissimi ma indimenticabili percorsi del Royal Golf Dar es salam valgono il viaggio.
Voli diretti Ryanair sono previsti da Ciampino ogni mercoledì e domenica. In alternativa potete optare sull’aeroporto di Casablanca con arrivi giornalieri dalle principali città italiane. Il trasferimento su Rabat è di circa un’ora e venti minuti).
Curiosità dal golf in Marocco
I trofei – Oltre i montepremi, i vincitori ricevono due trofei unici nel loro genere. Per il senior tour in palio c’è un pugnale d’oro intarsiato di gioielli. Per le ladies una bellissima pochette, anche questa arricchita di prestigiose pietre.
Golf e bambini – In questi giorni ho assistito ad una pacifica invasione di campo da parte di moltissimi bambini. Il merito va a un Paese che si impegna, partendo dal ministero dell’Istruzione, in un importante programma che coinvolge gli scolari a partecipare attivamente al mondo del golf . Il torneo Hassan II ha inoltre aderito a First Tee, l’iniziativa no profit nata negli Stati Uniti. L’obiettivo è ispirare, educare e integrare bambini e adolescenti tramite il gioco del golf. Finora sono stati oltre duecento i bambini marocchini che vi hanno partecipato.
Unica tappa in Africa – La stagione 2024 del PGA TOUR Champions prevede un totale di 28 eventi in calendario in 19 Stati Usa. Fuori dagli States si gioca in tre sole nazioni: in Africa c’è un’unica tappa, quella in Marocco (le altre sono Scozia e Canada).
Il Royal Golf Dar es salam (Rabat) – Disegnato da Robert Trent Jones e inaugurato nel 1971, il Club del Re offre 45 buche, tanto meravigliose quanto non facilissime. Vi consiglio un tris di palline da dedicare alla buca 9, un par 3 con una bellissima isola per green.