“Voglio giocare sul PGA Tour e sfidare i golfisti più forti”. Se non fosse una frase già sentita crederemmo ciecamente allo svedese Ludvig Aberg, fresco di un secondo no ai petrodollari del LIV Golf Tour. Per rifiutare l’offerta della SuperLega araba l’astro nascente del golf europeo ha usato le stesse parole di Jon Rahm qualche mese fa. Dove giochi ora il basco lo sappiamo tutti…
Il 24enne di Eslov è un predestinato: la sua è una delle storie dell’anno 2023. Professionista solo dallo scorso giugno, Aberg già ad agosto ha vinto la sua prima competizione tra i pro. E’ accaduto a Crans Montana, nell’Omega European Masters sul DP World Tour. Nella sorpresa quasi generale il giorno dopo si è trovato fra le wild card di Luke Donald in vista della Ryder Cup a Roma. Al Marco Simone ha dato il suo apporto nella vittoria di Team Europe.
Finita qua? Nemmeno per sogno: quindi ha festeggiato la prima impresa in carriera sul PGA Tour, in America nel The RSM Classic. Sul massimo circuito americano, lo svedese ha finora collezionato 16 presenze con una vittoria, un secondo posto, tre top 5 e quattro top 10.
Chiaro che gli occhi di Greg Norman si siano posati su un giocatore così in vista e con il futuro dalla sua parte. Per lo Squalo si tratta di un ritorno di fiamma. Norman aveva già notato l’escalation di Aberg nella prima di quest’anno quando ancora era un giocatore con lo status da dilettante al Texas Tech College. Per ingaggiarlo (senza fargli mai mettere piede sul dal PGA Tour, pensate che colpo d’immagine, ndr) gli arabi offrirono al 24enne un assegno da 2,5 milioni di dollari.
“Voglio confrontarmi con i migliori, mi reputo un golfista competitivo e amo gareggiare contro i più forti”: le parole usate oggi da Aberg. Chissà se sono scolpite nella sabbia di un bunker o…