Alessandra Donati e l’Open Femminile: il golf ha bisogno di più donne

Alessandra Donati è una nostra amica e un’atleta paralimpica. Stavolta ci racconta com’è andata la Pro Am a Margara alla vigilia del Ladies Italian Open tra sensazioni e spunti.
di Alessandra Donati

La mia avventura ha origine nel 2019  a Gleneagles, durante la Solheim Cup, dove conobbi Davide Lantos, con quell’empatia immediata tipica dei connazionali che si incontrano all’estero. Solo successivamente mi resi conto che Davide era il direttore del torneo.

Ho iniziato così a seguire regolarmente le gare del Ladies European Tour, (soprattutto grazie ad una maggiore copertura dei media) dove uno dei divertimenti extra era ed è “cercare Davide”’. Che rabbia però avevo vedendo i nostri vicini francesi, svizzeri e spagnoli avere i loro Open femminili e noi niente. Poi, finalmente, la grande bella notizia: a Margara si giocherà il LET Italian Open !

Il golf ha bisogno di più donne, specialmente qui in Italia.

 

La Pro Am Margara

Grazie alla collaborazione tra l’European Disabled Golf Association (EDGA) nella persona del presidente Tony Bennett, il Ladies European Tour con Davide Lantos e Federgolf si è voluto dare uno spazio al golf inclusivo Come EDGA Advocate ho avuto la possibilità di giocare un’altra Pro Am, stavolta con la proette Stefania Croce e la giocatrice nazionale paralimpica Luisa Ceola. il golf ha bisogno anche di più donne disabili.

Stefania Croce non ha bisogno di presentazioni. E’ stata la prima italiana ad essere ammessa all’LPGA Tour, ora sta giocando nel Legend Tour Usa (torneo over 45). Sono rimasta incantata dal suo gioco corto: approcci in bandiera con l’effetto (che spettacolo!), putt dove la pallina pareva telecomandata.

Abbiamo fatto 18 buche in grande armonia. Veramente, era come se ci conoscessimo da sempre. Margara, un campo bellissimo e tirato alla perfezione, anche il meteo ha fatto la sua parte per rendere la giornata indimenticabile.

Le bambine devono vedere le proette e il golf

Vorrei che questo Open di Margara segnasse il ritorno definitivo di una gara femminile internazionale in Italia, magari anche visibile con un minimo di copertura tv pubblica – come già è successo per l’Open maschile. Sperando anche in un futuro prossimo senza più le limitazioni Covid.

Un grazie particolare anche alla presidente Maria Amelia Lolli Ghetti che tanto sta facendo per coinvolgere più donne nel golf.

Le bambine, le ragazze devono poter vedere giocare queste proette, sognare di diventare come loro, desiderare di giocare a golf. Così si portano le ragazze al golf.
Ripeto, il golf ha bisogno di più donne, facciamo crescere il nostro gioco !

#RaiseOurGame

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