E’ ancora Lee Westwood il miglior giocatore dell’European Tour. L’inglese conquista per la terza volta in vent’anni la Race to Dubai e stavolta lo fa alla penultima buca dell’ultima gara. Decisivo il doppio bogey non del suo diretto avversario (Matthew Fitzpatrick) ma del terzo incomodo (Laurie Canter). Morale della favola: a Fitzpatrick il DP World Tour Championship, a Lee Westwood l’ordine di merito 2020.
Lee Westwood: faccio il lavoro che amo
Tre affermazioni nell’ordine di merito completamente diverse per il 47enne di Worksop. “Nel 2000 stavo vincendo molto, ero solo al settimo anno sul Tour – dice Lee -. Nel 2009 lottavo per diventare il numero uno al mondo (ci riuscì nel 2010, il primo dopo Tiger Woods). Dovevo vincere la gara qua per vincere nell’ordine di merito e vinsi. Oggi sono il giocatore più maturo del Tour. La Race non era il mio obiettivo stagionale ma ha rappresentato un premio per la costanza che mostrato”.
Guai a pensare al domani. “La motivazione per giocare non è mai cambiata in questi anni. Mi alzo ogni giorno e faccio il lavoro che amo. Ho sempre voluto essere un giocatore di golf e non voglio che finisca. Sono pronto a continuare a lavorare duro e cerco di giocare tutte le gare fino in fondo. E’ ciò che amo fare”.
La vittoria di Fitzpatrick
Andiamo con ordine. Al Jumeirah Golf Estates, l’ultima Rolex Series dell’anno è stata vinta da un incontenibile Matthew Fitzpatrick, capace di chiudere in 273 (68 68 69 68, -15) colpi il DP World Tour Championship.
Il ventiseienne di Sheffield ha ottenuto il sesto titolo nel circuito e il secondo qua (vinse nel 2016) prendendo il comando con una partenza velocissima (cinque birdie in sette buche) e poi gestendo il vantaggio. Score finale: 68 colpi (-4) con un bogey nel rientro.
Fitzpatrick si è portato a casa un assegno da tre milioni di dollari ma ha sfiorato anche la doppietta gara-ordine di merito.
Lee Westwood campione per 18 punti
Infatti Patrick Reed, favorito della vigilia, è finito terzo al Jumeirah con 275 colpi (-13) come Viktor Hovland. dicendo addio alle chances di diventare il primo americano a vincere il circuito europeo.
Così a due buche dalla fine Fitzpatrick sembrava poter divenire il numero uno d’Europa, poiché a Westwood, secondo alla pari con Laurie Canter, i punti non bastavano per superarlo. Canter alla buca 17 ha però marcato un doppio bogey, che lo ha relegato in quinta posizione (-12) insieme a Sami Valimaki. Di conseguenza Lee Westwood è rimasto da solo al secondo posto con i punti necessari per il sorpasso. Il 47enne di Worksop ha concluso con 3.128 punti contro il 3.110 di Fitzpatrick e i 3.103 di Reed.
Poco da dire su un giocatore come Westwood: per lui parlano i 25 titoli sull’European Tour, due sul PGA Tour e uno dei pochissimi capace di imporsi anche sugli altri più importanti circuiti mondiali, Japan Tour, Asian Tour, PGA of Australasia e Sunshine Tour. Unico neo la mancanza di un Major.
Paratore e gli altri
Nella gara hanno concluso al decimo posto con 281 (-7) Tommy Fleetwood, quarto nella Race (p. 2.182) e Collin Morikawa (quinto nella Race (p. 2.096).
Renato Paratore si è classificato 60esimo con 293 (75 73 70 75, +5). L’unico italiano in gara ha girato in 75 (+3) colpi con tre birdie, tre bogey e un doppio bogey, che nulla toglie a un’ottima stagione in cui ha ottenuto un titolo (British Masters), un secondo posto (Mauritius Open, dopo playoff) e un settimo. Per lui ora c’è la 21esima posizione nella Race To Dubai (p. 1.081).
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