Francesco Molinari: vado al Masters perché so di essere competitivo

E’ iniziata con una spruzzata di ottimismo la settimana del Masters di Francesco Molinari. La seconda gara in otto mesi lo ha portato a un 15esimo posto che lascia ben sperare. Certo, un anno e mezzo fa di questi tempi avremmo quasi storto il naso (il condizionale è d’obbligo) per un Molinari fuori dalla top ten. Invece ora quel -5 di Houston suona come un biglietto d’auguri per Augusta.

HOUSTON Francesco Molinari sul tee della 18 nel terzo giro dello Houston Open (foto di Carmen Mandato/Getty Images/AFP)

HOUSTON Francesco Molinari sul tee della 18 nel terzo giro dello Houston Open (foto di Carmen Mandato/Getty Images/AFP)

“Sarebbe stato bello tornare dopo un anno con un bel risultato e così ‘chiuderlo’ per andare avanti” ha detto Molinari al quotidiano inglese The Guardian, riferendosi a quella domenica quando perse per un soffio un Masters quasi già in tasca. Da quel momento nulla è stato più come prima: nessuna top ten, un trasloco dall’Inghilterra agli Stati Uniti, un cambio di caddie e un lunghissimo stop. “Quando mi guardo indietro – prosegue l’italiano – penso di aver giocato davvero molto bene. Ovviamente alcuni piccoli dettagli hanno fatto la differenza. Ma non ho realizzato tutto e subito. Purtroppo la mia abitudine è pensare di più alle sconfitte. È così che ha sempre funzionato il mio cervello. Mi dà motivazione.”

AUGUSTA Tiger Woods con la Green Jacket "2020" (foto di Andrew Redington/Getty Images/AFP)

AUGUSTA Tiger Woods con la Green Jacket “2020” (foto di Andrew Redington/Getty Images/AFP)

Con quella palla in acqua alla buca 12 Molinari diede il via libera al trionfo di Tiger Woods, una vittoria auspicata da tutto il golf mondiale. Quella pallina ha dato invece il là al suo annus horribilis. Chissà quante volte l’attuale numero 85 del ranking mondiale avrà ripensato a quella domenica a Magnolia Lane…

Il trasloco

Molinari torna anche sulla decisione di lasciare l’Inghilterra per giocare sul PGA Tour. “Quando hanno chiuso tutto per la prima volta era strano pensare che sarei stato lontano per tanto tempo se avessi giocato negli Stati Uniti. Fino a qualche mese fa davamo per scontata la possibilità di spostarsi facilmente da un Paese all’altro. Invece non è più così, per giocare pensavo di dover stare a lungo senza poter tornare a casa mia – prosegue – e visto che sentivo il mio bisogno di stare vicino alla famiglia abbiamo lasciato Londra”. E ancora: “Sono convinto di aver fatto la scelta giusta, ho ricominciato quando mi sentivo pronto”.

Il ritorno all’Augusta Masters

E ora il ritorno sul luogo del delitto, sul green del mito di Augusta. Molinari dice di “aver voglia di competere. Vincere, credo, sarebbe una grossa sorpresa anche per me. Torno perché so di essere competitivo, anche perché un Major è difficile da vincere in condizioni normali e quindi figuriamoci dopo un stop così lungo. Penso al Masters come una tappa per ritornare dove ero arrivato. Come andranno le cose lo capirò sin dal primo tee shot”.

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