Dopo la lettera diffusa dal consorzio GolfImpresa, pubblichiamo la risposta di Franco Chimenti, presidente di Federgolf.
Carissimi,
in questo difficilissimo momento in cui l’ltalia tenta, unita, di opporsi ad un virus che minaccia la salute degli italiani e l’economia del nostro paese e del nostro sport, c’è qualcuno che – approfittando del delicato momento – genera artatamente confusione per meri ed esclusivi fini personali, tentando dì minare le basi di un movimento sportivo, il nostro, che da sempre si distingue per la sua trasparenza, la sua linearità e la determinazione nel raggiungimento del principale scopo istituzionale: la promozione del golf.
Negli ultimi 20 anni il golf italiano ha raddoppiato l’entità del suo movimento (da 55.000 a 91.000 tesserati) anche grazie alI’intenso lavoro giornaliero dei nostri preziosi Circoli, prima ancora che di questa Federazione, che ha posto in essere politiche dirette alla massima promozione e sviluppo del movimento.
L’idea di ospitare la Ryder Cup nel 2022 e di realizzare il relativo progetto va esattamente nella stessa direzione delle politiche condotte dalla FiG negli ultimi 20 anni: realizzare gli scopi istituzionali.
I risultati prodotti in questi primi anni di esecuzione del Progetto Ryder Cup – positivi oltre le più rosee aspettative, oltreché incoraggianti a proseguire per la strada intrapresa – sono sotto gli occhi di tutti. Sono apprezzati da tutte le parti politiche italiane ed estere, sono portati ad esempio dal CONI verso le Federazioni che intendono affrontare candidature di questa taratura.
Tuttavia Golflmpresa, un’associazione di circa 60 circoli italiani, dei quali la maggioranza – interpellata – non condivide la squallida e strumentale mistificazione messa in atto dalla medesima, ha ritenuto opportuno e utile – in questo delicato momento per l’ltalia – gettare discredito, non tanto sulla Federazione, bensì sul nostro sport e sul movimento ad esso sotteso, avendo quale unico fine quello di sgretolare un ingranaggio che ha fatto crescere il Golf ai livelli a cui oggi si trova, permettendo alla Federazione già soltanto di candidarsi alla Ryder Cup 2022, e addirittura di vedersela aggiudicare, al cospetto di candidature favorite in partenza, quali Germania e Spagna.
L’aggiudicazione della Ryder Cup 2022 è un successo oggettivo, e solo cosi può essere letto; un successo imprevedibile e che porterà, come sta già accadendo, un’accelerazìone alla crescita del golf in Italia. Si tratta di un evento invidiatoci da tutto Io sport nazionale e mondiale.
Il golf italiano vive un momento magico, celebrato da successi che vengono conseguiti nel mondo da atleti e atlete straordinari, nati per merito di tecnici straordinari, all’interno di Circoli che promuovono con forza, abnegazione e costanza l’iniziativa sportiva golfistica, questi ultimi primi destinatari di attacchi proditori da parte di personaggi ben noti che perseguono unicamente fini personali. I successi sportivi conseguiti dallo scorso mese di agosto ad oggi sono stati comunicati su tutti i media con ben 9.341 uscite, di cui 1.912 su quotidiani e periodici, 61 su TV e radio nazionali, 7.368 su siti web.
Come è noto a tutta la nostra grande famiglia del golf, l’Open d’Italia 2019 ha avuto per la prima volta una triplice esposizione televisiva su Golf TV, Sky sport e RAI (con 5 ore di diretta in chiaro la domenica); un segnale forte ed inequivocabile nell’ottica della diffusione di uno sport che conquista sempre più attenzione da un punto di vista mediatico.
La Federazione, i suoi consiglieri e tutto il team fatto di dipendenti e collaboratori, congiuntamente a tutti i nostri tesserati e ai nostri Circoli, ha prodotto e sta producendo uno sforzo enorme per promuovere il nostro movimento, anche attraverso la realizzazione del progetto Ryder Cup 2022, investendo a tal fine il patrimonio della Federazione e così realizzando gli scopi istituzionali della medesima, senza tuttavia intaccare la sua solidità.
Le risorse economiche impegnate sul golf giovanile e sulle squadre professionisti sono state utilizzate in modo razionale e focalizzato su precisi programmi tecnici che hanno generato importantissimi risultati, evidenti a tutti e invidiatici da Federazioni più blasonate di noi, come quella inglese.
A dispetto di quanto strumentalmente viene divulgato, i movimenti golfistici dei maggiori paesi europei hanno visto una flessione negativa nell’ultimo quadriennio, rispetto invece all’incremento ottenuto dall’Italia e rispetto all’unico caso di forte incremento rappresentato dalla Francia, paese che, per l’appunto, nel 2018 ha ospitato proprio la Ryder Cup (+6.000 tesserati in un solo anno).
Tutto questo ci viene riconosciuto giornalmente da tutto lo Sport italiano e dalla Politica del Paese. Gli incontri continui con la nostra politica, il nostro ministro dello sport, il CONI – che vigila sulle Federazioni – testimoniano l’adesione e la piena condivisione a tutti i nostri progetti. Basti pensare al supporto trasversale e totale fornito dal Governo attuale e dai due precedenti.
Ancora ci sentiamo dire se mai si svolgerà in Italia la Ryder Cup, quando i Iavori sul percorso del Marco Simone – realizzati dalla proprietà come già chiarito in tutte le sedì competenti – sono in fase avanzatissima, tanto da farci impegnare neII’open del 2021.
Tutte le risorse necessarie all’organizzazione del Progetto Ryder Cup 2022 comportano impegni e obbligazioni con le varie parti coinvolte, ivi inclusi il governo italiano e Ryder Cup Europe, a cui abbiamo risposto e continuiamo a rispondere con una puntualità che ci viene riconosciuta, talvolta con stupore, in ogni momento.
Il Presidente Prof. Franco Chimenti
Roma, 6 marzo 2020
GolfImpresa, lettera aperta a Federgolf e al mondo del golf italiano
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