Pablo Martin: “Non vedo i miei figli da 892 giorni, come posso pensare al golf?”

Purtroppo quella di Pablo Martin è una di quelle storie che sentiamo troppo spesso. L’ormai ex promessa del golf spagnolo non può vedere i suoi due figli da 892 giorni. “Non so nemmeno se siano vivi – dice – come posso pensare al mio lavoro?” si domanda il 33enne che, nel 2006, risultò il miglior golfista di college al mondo. 

Pablo Martin Benavides durante una recente intervista tv.

Pablo Martin Benavides durante una recente intervista tv.

Quanti Pablo Martin ci sono in Spagna? Quanti in Italia? Tanti, tantissimi. Di sicuro troppi: fin quando ce ne sarà anche solo uno saranno troppi. 

Chi è Pablo Martin

Lo spagnolo di Malaga ha vinto nel 2005 la Porter Cup e l’anno dopo è stato insignito del premio Haskins Award, una sorta di medaglia al valore nel mondo del college (nell’albo d’oro anche Tiger Woods). Martin è stato il primo amateur in assoluto a festeggiare un titolo sull’European Tour (nel 2007 all’Estoril Open de Portugal). In bacheca altri due trofei: Pablo Martin ha conquistato nel 2009 e nel 2010 l’Alfred Dunhill Championship, in Sudafrica. I successi sul green sono oggi lontanissimi. “Da tre anni vivo una tortura inspiegabile, ho perso forza e speranze. Non posso più giocare a golf” spiega al quotidiano iberico Marca

“Prendi quella casa oppure dirai addio a tuo figlio”

La sua drammatica storica inizia in un torneo in Svezia dove conosce Josefine, una ragazza scandinava che in quattro anni gli dà due figli, Max (nel 2013) e Alba (nel 2017). I problemi tra i due iniziano dopo la nascita del primogenito. “Josefine – spiega lo spagnolo – voleva a tutti i costi comprare una casa molto costosa in Svezia. Le dissi che non avevamo i soldi e lei mi rispose: ‘o la prendi o non ti faccio più vedere il bambino’. Decisi di prenderla, nonostante ritenessi il tutto una follia. Ho litigato con mia madre e mia sorella che mi bollarono come un pazzo”.

 CASCAIS Correva l'aprile 2007 e Pablo Benavides sorrideva dopo la vittoria all'Estoril Open(foto AFP/ Roca)

CASCAIS Correva l’aprile 2007 e Pablo Martin Benavides sorrideva dopo la vittoria all’Estoril Open(foto AFP/ Roca)

E ancora: “Per un po’ di anni, fino al 2017, tutto filò liscio fino alla nascita di Alba. Stavo cercando di rientrare nel golf che conta, vivevamo in Svezia e volevo che i miei figli trascorressero più tempo in Spagna per conoscere lingua e cultura del mio Paese e per frequentare parenti e affetti. Prima di partire mi ha chiesto un rinnovamento domestico, siamo andati all’Ikea e poi ho caricato il furgone per portare in Spagna tutte le nostre cose”.

Tribunali e identità segrete

“Ero in crisi economica – continua Pablo Martin – e per rimettermi in pista ero pronto ad affrontare tornei ed eventi. Avrebbero dovuto raggiungermi poco dopo in Spagna ma poi ho scoperto che Josefine aveva una relazione con un altro uomo. Ho commesso l’errore di dirle via Skype di sapere tutto. Lei negò e iniziò ad accusarmi di averli abbandonati. Ha usato i nostri figli come arma, dicendo alla mia famiglia che ero pazzo. Diceva che mi servivano psicologo e psichiatra. Fu l’inizio di un incubo non ancora finito”.

La storia è tristemente nota, come detto, con un calvario finito in tribunale tra indagini, assistenti sociali, processi, scorte e identità segrete. Intanto sono passati 892 giorni dall’ultima volta in cui MartinM ha potuto abbracciare le sue creature.

Un incubo per un ex talento che ora ha perso anche forza e speranze.

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5 risposte a “Pablo Martin: “Non vedo i miei figli da 892 giorni, come posso pensare al golf?”

  1. Do you know italian language?Certe storie accadono a tutti i cittadini delMondo , poi a seconda della Giurisprudenza ogni evento ha il suo corso a seconda del Paese in cui si vive. Non seguo il Golf ma credo sia uno sport molto rilassante quindi le consiglio di continuare a giocare e vedrà che tutto si risolverà, auguri è già molto che non abbia a che fare con il corona virus perchè in Italia ci stanno tempestando con inutili allarmismi, responsabilità ci vuole, quindi forza e coraggio

  2. Non ci voglio credere.
    Non sa dove abitano?
    Non escono mai di casa?
    C’è un ordinanza che le vieta di star loro vicino?
    Non può tenerla lontano.
    Il suo avvocato che cavolo fa?
    Si apposti vicino casa loro e appena escono, corre loro incontro e li abbraccia.
    Magari, si procuri un testimone che filma tutto e non faccia niente di avventato.
    Io farei un disastro..
    Buona fortuna!

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