Solheim Cup 2019: “Io, un’italiana a bordo green a Gleneagles”

Alessandra Donati è una giocatrice di golf e una fedele lettrice del nostro blog. Ho saputo del suo viaggio per la Solheim Cup 2019 e le ho chiesto di condividere sensazioni e foto con lettori e appassionati. Ecco i suoi pensieri (s.l)

GLENEAGLES Carlota Ciganda dopo un putt decisivo alla Solheim Cup 2019 (Foto Ashley Harris).

GLENEAGLES Carlota Ciganda dopo un putt decisivo (Foto Ashley Harris).

“La mia Solheim Cup 2019”

di Alessandra Donati

Lo ammetto: quando acquistai i biglietti per la Solheim Cup assieme ad un’amica golfista, il mio scopo principale era quello di fare una gita golfistica in Scozia, senza troppe aspettative circa la competizione, e per acquistare qualche gadget a Gleneagles.

GLENEAGLES Suzanne Petterzen bacia il figlio. La svedese si è ritirata dalle gare proprio dopo il successo in Solheim Cup 2019 (Foto Ashley Harris).

GLENEAGLES Suzann Pettersen bacia il figlio. La norvegese si è ritirata dalle gare proprio dopo il successo in Solheim Cup 2019 (Foto Ashley Harris).

Ora, a gara conclusa devo ricredermi: è stata una delle esperienze sportive più emozionanti e incredibili che abbia mai vissuto.

È stata una festa totale, una gioia comune nel golf. E’ stato bellissimo tifare con un grande rispetto reciproco. E’ stato bello cantare assieme, applaudire assieme i bei colpi, vedere i tifosi britannici sventolare la bandiera blu con le stelle oro dell’Europa vicina all’Union Jack, nonostante l’incombente Brexit.

GLENEAGLES Catrionia Matthew, capitano di Team Europe alla Solheim Cup (Foto Ashley Harris).

GLENEAGLES Catriona Matthew, capitano di Team Europe (Foto Ashley Harris).

Mi mancherà la sveglia alle sei del mattino per la Solheim Cup 2019, il freddo pungente, il caffè americano bollente nel bicchiere di cartone per scaldarsi le mani, i cori scatenati, il fish & chips. Mi mancherà cantare le canzoni al tee della prima delle partenze, dove anche l’aver imparato tanti anni fa a scuola My Bonny si è rivelato utile. Il mio posto (quasi) fisso al green della buca 11. E poi anche l’orgoglio italiano, dato che il direttore di gara è un nostro connazionale, persona gentile nonostante le giornate super impegnate.

GLENEAGLES Azahara Munoz e Carlota Ciganda dopo la vittoria (foto di Hasley Arris)

GLENEAGLES Azahara Munoz e Carlota Ciganda dopo la vittoria (foto di Ashley Harris).

L’organizzazione dell’evento è stata impeccabile, come logistica, parcheggi, navette, con una grande attenzione verso i disabili, sia come servizi che come accessibilità. La gentilezza e l’allegria sono le due parole che a mio parere definiscono meglio questa manifestazione.

Una tifosa mi ha chiesto quante Solheim Cup avessi visto. “È la prima” ho risposto. Lei mi ha sorriso, ne aveva viste tre. Ora ho capito il perché.