“La mia pallina era vicina all’asta e stavo pensando di essere a un passo dal birdie. Mentre mi avvicinavo ho sentito un tonfo provenire dal laghetto alle mie spalle e alcuni spruzzi d’acqua addosso. Ho subito capito: lui mi aveva preso”. Quella di Tony Aarts sembra più la trama di un film horror che la cronaca di una giornata passata su un campo da golf.
Sì perché il “lui” in questione è un alligatore che ha lasciato le acque del Magnolia Landing Golf & Country Club a Fort Myers (Florida) per azzannare il primo essere umano capitatogli a tiro.
Una scena da incubo, finita tutto sommato bene per la prontezza di riflessi dell’uomo che ricostruisce quei minuti. “Mi sono ricordato di avere un mano un putter Cleveland – dice – e immerso nell’acqua ho cominciato a tirare colpi contro l’animale. Era grandissimo, vedevo i suo artigli e le fauci spalancate. Allora l’ho colpito sul muso, credo gli occhi per tre volte. Ha ceduto, si è fermato e sono riuscito a divincolarmi”.
Poi in aiuto dell’uomo sono arrivati altri giocatori attirati dalle urla. Poco dopo è arrivata l’ambulanza che lo ha trasportato in ospedale per un controllo e la medicazione delle ferite. L’alligatore è stato individuato e neutralizzato.
A pericolo scampato, Tony Aarts la prende con filosofia: “Il mio consiglio? Mai girare su un campo da golf senza un ferro in mano”
LE LEZIONI DEL MAESTRO FERRUCCIO CROTTI