Domani va in scena un pezzo di storia del golf: il percorso dell’Augusta National, ad Augusta in Georgia, ospita la 79ª edizione del Masters Tournament (9-12 aprile), uno dei quattro major dell’anno e secondo molti la Gara dell’Anno. Il montepremi è di nove milioni di dollari.
Senza italiani dopo cinque anni – Sarà il primo Masters senza italiani dopo cinque anni: c’erano state tre presenze nel 2010 (i due Molinari e Manassero), e due nelle stagioni successive (i due Molinari 2011-2012 e Manassero e F. Molinari 2013-2014), mentre questa volta nessuno è riuscito a qualificarsi essendo i nostri migliori giocatori tutti oltre il 50° posto nel ranking e non rientrando in nessuna delle 19 categorie di ammissione.
Occhi puntati su… – Rory McIlroy, numero uno mondiale, smanioso di chiudere il grande slam, dopo aver già vinto gli altri tre major (US Open, 2011; Open Championship 2014; due US PGA Championship, 2012, 2014). Ora è nelle condizioni migliori per arrivare al titolo: ottima forma, leadership nel ranking, grande convinzione e anche il timore reverenziale che nutrono per lui i suoi avversari.
Bubba Watson, campione uscente e andato a segno ad Augusta anche nel 2012, è l’altro favorito: Bubba è genio e sregolatezza, ha tutto per puntare al tris, ma con lui mai dire mai. Può essere grande protagonista o finire nell’anonimato.
Tiger Woods (vincitore nel 1997, 2001, 2002 e 2005 ma ora fuori dai primi cento del ranking), non gode dei favori del pronostico, ma con la sua presenza dopo i continui infortuni, darà sicuramente un altro sapore al torneo. Le sue condizioni attuali di forma sono avvolte nel mistero.
Outsider – Molti, a partire da Spieth , ventidue anni da compiere, secondo lo scorso anno e battuto domenica scorsa dopo playoff nello Houston Open. E’ praticamente un cliente fisso dell’alta classifica con tre vittorie nel PGA Tour. Stesso credito, o quasi, per Keegan Bradley, Patrick Reed, Dustin Johnson e l’australiano Adam Scott. Hanno belle carte da giocare Kuchar, Walker, Simpson, Furyk, Donald, Rose, Poulter, Kaymer.