“Il golf prenda subito le distanze dall’uomo Donald Trump”

“La PGA of America* cambi sede al PGA Championship 2022, lo porti via dal Trump National di Bedminster, nel New Jersey. Lo annunci oggi e chiarisca una volta per tutte: non vogliamo aver più nulla a che fare con l’ormai prossimo ex presidente Donald J.Trump”. Inizia così l’editoriale di John Feinstein, una delle penne più ascoltate nel mondo sportivo a stelle e strisce, sull’online di GolfDigest.

L’appello arriva a poche ore dall’assalto al Campidoglio costato la vita a cinque esseri umani. La chiamata a prendere le distanze dall’uomo ancora più potente sulla Terra non ha ragioni politiche. “Non è più una questione su da che parte stare, su chi abbiamo votato. Siamo davanti a un uomo che ha incoraggiato – quasi ordinato – i suoi sostenitori a tentare una specie di golpe contro il governo degli Stati Uniti. Un uomo che, anche dopo aver finalmente detto ai suoi che era ora di lasciare il Campidoglio dopo la morte di una donna e aver danneggiato il Campidoglio, ha twittato loro: “Vi voglio bene, siete speciali”.

 

Basta con “siamo golfisti, non facciamo politica”

Il nostro sport non è esente da colpe: si contano sulle dita di due mani i professionisti che hanno messo la faccia per prendere le distanze da episodi di razzismo o diritti umani violati.

“Il golf avrebbe potuto fare di più in risposta alla morte di George Floyd, di Breanna Taylor e al movimento Black Lives Matters. Ci sono, ovviamente, quelli che paragoneranno i fatti di Capitol Hill ai disordini provocati dal movimento BLM. Non difenderemo mai alcun tipo di violenza o distruzione, ma qui non il paragone non regge. Questo è stato un attacco agli Stati Uniti d’America, un attacco istigato dal Presidente degli Stati Uniti. È stato unico, storico e terrificante”.

 

”La NFL ha dato ragione ai suoi giocatori”

L’articolo prosegue ripercorrendo alcuni episodi accaduti nei mesi scorsi. “Negli ultimi mesi anche la NFL, con la sua base di fan in gran parte bianca e di destra, ha sostenuto pubblicamente i giocatori che hanno scelto di protestare e si è scusata per come ha gestito il caso Colin Kaepernick nel 2016 e le proteste durante l’inno del 2017″.

Stare lontani dall’uomo-Trump significa chiarire che la violenza non è la benvenuta nel golf Condividi il Tweet

“Il golf è il più bianco tra più sport, in termini di giocatori, media e fan. Il golf è, senza dubbio, anche lo sport più orientato a destra. Se le elezioni 2020 fossero state limitate al PGA Tour, non c’è dubbio che Trump avrebbe vinto facilmente. Icone come Jack Nicklaus e Tom Watson hanno sostenuto Trump con grande entusiasmo”.

Quindi una bordata anche a Gary Player e Annika Sorenstam che a meno di 24 ore dall’assalto a Capitol Hill hanno ricevuto da Trump la Presidential Medal of Freedom come annunciato nei mesi scorsi. Secondo Feinstein i due campionissimi del golf non avrebbero dovuto farlo per dimostrare che il golf non è sordo a tutto quello che lo circonda. “Certo avrebbe potuto farlo anche Tiger Woods nel 2019 – dice – ma quello sarebbe stato un gesto politico, coerente ma politico”. Oggi la politica non c’entra.

 

Golf, batti un colpo dopo Donald Trump

Feinsten infine ricorda come in passato la PGA of America sia stata sensibile a quanto le girava attorno. Il giornalista cita Hall Thompson, presidente del Shoal Creek Club di Birmingham che spiegava che un nero non sarebbe mai stato ammesso al suo circolo, sede nel 1990 del PGA Championship. La PGA si mosse subito per cercare un altro circolo in grado di ospitare il major. Di conseguenza si mosse anche Thompson, aprendo le porte di Shoal Creek a un imprenditore di colore.

Donald Trump in campo al Trump Turnberry, il resort di proprietà in Scozia (Foto di Andy Buchanan / Afp)

Donald Trump in campo al Trump Turnberry, il resort di proprietà in Scozia (Foto di Andy Buchanan / Afp)

Una scelta di sicuro non spontanea e tantomeno sincera ma di fatto capace di segnare un’inversione di rotta. Era una svolta, era la dimostrazione che PGA Tour*, PGA of America e USGA* non tolleravano discriminazioni. All’Augusta National ci ha messo di più per fare entrare una donna ma alla fine ha ceduto anche loro.

“Oggi siamo davanti a un’altra possibile svolta: stare lontani dall’uomo Donald Trump, non dal Donald Trump politico. Così diventerà chiaro a tutti che chi incita alla violenza per qualsiasi ragione in qualsiasi situazione futuro non è il benvenuto nel golf”.

 

 

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* La PGA of America è un’associazione senza fini di lucro fondata nel 1916 e raggruppa circoli di golf, professionisti e maestri di golf. Tra gli obiettivi c’è la diffusione del golf tra i giovani e gli amateur. Organizza, tra gli altri, il major PGA Championship e la Ryder Cup. 

Il PGA Tour è il maggior circuito professionistico americano. Al suo interno anche tornei satellite e il Champions Tour, riservato ai pro over 50.

La USGA (United States Golf Association) organizza lo US Open (oltre a US Open Senior e Amateur) ed è competente sulle regole del golf.

13 risposte a ““Il golf prenda subito le distanze dall’uomo Donald Trump”

  1. Il Vero Potere …i famosi “mai stream” che hanno determinato in modo fraudolento la fine della democrazia USA…impadronendosi delle testate giornalistiche più conosciute, televisioni e i maggiori social…e ora stanno sporcando anche il mondo dello Sport !! Sono senza vergogna…. e per quanto mi riguarda smetterò di seguire quello sport che si renderà complice di uno scempio simile.

  2. Condivido pienamente. Occorre prendere le distanze dal cittadino Donald Trump. Nella speranza che diventi tale al più presto. L’America si merita di meglio

  3. a me fa più paura ciò che fa la Cina….ma è scomodo parlarne vero?…..quando si parla di pena di morte ci viene in mente subito L America, ma ciò che succede in Cina nessuno lo sa…o forse ci giriamo dal’ altra parte….magari ci organizziamo pure tornei di golf importanti sul suolo cinese….tutti zitti e buoni….giornalisti compresi…alla faccia dei diritti civili calpestati dai “rossi” dagli occhi mandorla…ipocrisia da tagliarsi a fette……
    e mi fa paura la censura di FB e twitter….questi sono i veri pericoli….questi social che fanno e disfanno a loro piacimento…..

    l’ assalto al senato americano un vero assist per chi odia Trump….un uomo magari eccessivo ma che dava fastidio a troppi….e sconfitto all’ elezioni proprio grazie al Covid…guarda caso messo in giro proprio dai cinesi.

  4. Capisco l’eccesso di “politically correct” che sta inquinando qualsiasi dibattito sociale e politico dei tempi che stiamo vivendo, ma stavolta la presa di posizione di Feinstein è sacrosanta: bisognerebbe prendere posizione contro questo scempio. Poi non lamentiamoci se il golf continua sempre ad essere associato a vecchi tromboni miliardari conservatori, e i giovani tesserati diminuiscono…

  5. In qualità di donna con dei valori morali imprescindibili da qualsivoglia convenienza, sono anni che ho preso le distanze dall’uomo D. Trump e non c’è bisogno di chiarirne le motivazioni. Visto che l’etica dovrebbe ancora essere la bandiera del golf sono d’accordo.con l’articolo.

  6. Quando qualche pazzo miliardario, per proprie mire, procederà alla chiusura di qualche blog (come “Golfando”), allora si capirà verso quali “libertà” ci stiamo dirigendo.
    E’ avvilente vedere come la gente riesca ad applaudire i propri carnefici, senza neppure rendersene conto.
    [Immagino che questo commento non verrà pubblicato, in quanto politicamente non allineato]

  7. Certo si va a giocare ovunque, Cina, Qatar, Arabia Saudita …….
    E poi s fanno gli schifiltosi p un campo di Trump che non amo.
    Golfando e’ diventato il Fatto .

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