Jon Rahm e il coronavirus: “Restate a casa, ringrazio i medici. E ai giovani dico che…”

Jon Rahm, 25enne golfista spagnolo, risiede in Arizona e lì trascorre l’isolamento per la pandemia. IL numero 2 al mondo giustamente preoccupato per la situazione dei propri parenti e amici in Spagna e per ciò che accade ora negli Stati Uniti. Con tre titoli PGA in bacheca (e una Race to Dubai), “Rambo” scrive le su riflessioni sul golf, lanciando un messaggio ai giovani. Su cortesia del PGA Tour ecco le sue parole.

Jon Rahm e la moglie Kelley

Jon Rahm e la moglie Kelley.

“Ognuno si assuma la sua responsabilità”
di Jon Rahm

“Non è il momento di essere egoisti”
“Troppo facile pensare che si è giovani e che nulla succederà anche se arriva il contagio. Dobbiamo pensare alla società, a tutti quelli che abbiamo accanto. È possibile non avere sintomi ma trasmettere comunque il coronavirus. E non sappiamo fin dove può arrivare né chi può colpire. Chiedo sinceramente alle persone della mia generazione di pensarci bene prima di muoversi. Sappiamo che i giovani sono meno sottoposti al rischio del contagio e che i più colpiti sono i nostri anziani ma vi prego di rimanere a casa, di rispettare le distanze e di lavare le mani frequentemente. È un sacrificio minimo.

“Non ci sono parole per i medici”
Oggi penso alla mia famiglia in Spagna, alla mia nonna ottantacinquenne. Li ho sentiti spesso e posso dire che, malgrado la quarantena, resto di buonumore. Vorrei anche ringraziare tutti gli operatori sanitari: infermieri, medici e chiunque stia cercando di aiutare le persone che ne hanno bisogno. È incredibile quello che stanno facendo e non ci sono parole abbastanza per ringraziarli.

“Ho imparato subito dai miei errori”
Lo dice uno che è approdato molto giovane al golf professionistico e che ha dovuto imparare subito dai propri errori. Alcuni momenti non sono stati di certo tra i migliori. Ho avuto periodi bassi nei quali sono stato costretto ad indietreggiare e correggere. Ho imparato dagli errori e pian piano sono risalito fino al punto in cui mi trovo ora.

IMBUCATO il selfie del golf Jon Rahm

Jon Rahm e il piccolo Enrico all’Open d’Italia 2017: la foto è stata inviata dal padre per la rubrica “Imbiucato – Il seflie del golf”

Certo, ci sono alti e bassi. Cominciai col golf da molto piccolo con l’obiettivo di diventare il numero uno al mondo ed essere tra i migliori. Ci sono momenti dove vai avanti senza esitazione alcuna ed altri in cui pensi di non arrivare mai. È tutto qui. L’importante è non arrendersi e mantenere la fiducia in sé stessi.

A poco a poco ci si abitua al fatto che ogni cosa che facciamo può produrre un grande effetto, buono o cattivo. Noi professionisti disponiamo di una grande visibilità e possiamo aiutare  gente. E sappiamo anche che ci sono molti bambini che ti considerano il loro giocatore preferito. A loro puoi quindi trasmettere loro dei buoni valori.

Jon Rahm: “Giovani, restate umili”

Ai giovani dico, per prima cosa, che devono perdere o vincere sempre con umiltà. Non mi vedrai mai arrabbiato per aver perso un torneo. Il vincitore ha giocato meglio di te e se lo merita, questa è la prima cosa da imparare. Nel golf c’è anche molta onestà: alla fine, quando nel golf fai qualcosa di sbagliato, sei tu il primo a punirti.

Impari anche che, come in qualsiasi altro ambito della vita, c’è un lungo processo in cui devi lavorare sodo. Devi rimanere su quella linea per cercare di migliorare come persona e in ogni tua azione. Non è un’ascesa costante. Ci sono bei momenti, momenti brutti, momenti molto brutti e momenti molto buoni. Con l’esperienza e il lavoro, i buoni saranno migliori, e i cattivi saranno meno cattivi.

LA QUINTA Jon Rahm al CareerBuilder Challenge 2018 (Foto di Robert Laberge/Getty Images/AFP)

LA QUINTA Jon Rahm al CareerBuilder Challenge 2018 (Foto di Robert Laberge/Getty Images/AFP)

Un anno fa, di questi tempi, ho avuto uno di quei momenti meno brutti quando ho finito in nona posizione il mio terzo Masters. La prossima volta spero di giocare bene per tre giorni e di avere così più possibilità di vincere il torneo la domenica. Il sogno è servire un buon taglio di carne alla Cena dei Campioni, come hanno fatto prima di me Ballesteros e José Maria Olazábal.

“Il momento positivo al Zurich Classic 2019”

Jon Rahm fresco vincitore della Race to Dubai 2019

Jon Rahm fresco vincitore della Race to Dubai 2019

C’è stato anche un momento molto buono nell’aprile dello scorso anno, dopo aver vinto il foursome allo Zurich Classic a New Orleans con Ryan Palmer. Tra me e Ryan c’è una buona intesa e una buona chimica. Giochiamo un golf molto simile, ci piace colpire soprattutto cercando il fade ed è stata una settimana in cui entrambi abbiamo giocato molto bene.

Un anno dopo, con la sospensione di Zurich Classic e il rinvio di Masters e altri tornei, la cosa più importante è assumersi ognuno la propria responsabilità individuale. Dobbiamo fare l’impossibile per non diffondere il virus. E se c’è da restare a casa, restiamo a casa.

Io e mia moglie Kelley ci teniamo occupati in casa cercando di mantenere la forma física e mentale con l’esercizio físico. Ci divertiamo con i puzzles. Non vediamo l’ora di sapere quando il PGA TOUR ripartirà.

Nel frattempo, prendetevi cura di voi. Restate a casa. Al sicuro”.

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