Golf pericoloso: altra spettatrice colpita in testa a bordo campo

Ancora golf pericoloso? In teoria parrebbe proprio di sì: dopo l’episodio di venerdì scorso alla Ryder Cup di Parigi un’altra spettatrice è stata colpita in volto da una pallina. E’ accaduto nel primo giro dell’Alfred Dunhill Links Championship, prestigioso torneo dell’European Tour in corso sui percorsi dell’Old Course di St. Andrews, di Carnoustie e di Kingsbarns in Scozia.

golf pericoloso

Tyrrell Hatton.

Questa disciplina sembra davvero diventare uno sport estremo, con rischi per chi sceglie da vedere da vicino i campioni. Stavolta il dramma è andato in scena alla buca 15 del percorso di Kingsbarns in Scozia quando Tyrrell Hatton (campione uscente e reduce dalla Ryder Cup) dal tee di partenza ha lasciato partire il suo classico driver. Non è chiaro se il colpo abbia preso una direzione imprevista (un fade o uno slice tecnicamente parlando) o se il tiro sia stato particolarmente forte. Fattostà che una donna ha sentito prima avvicinarsi un sibilo poi un impatto, fortissimo. E poi il sangue che le colava dalla fronte.

Anche in questo caso, come alla Ryder Cup 2018, sono subito scattati i soccorsi e la donna è stata medicata al punto di primo soccorso allestito vicino al percorso. Diversamente da Corine Remande (che ha perso l’uso dell’occhio destro) la pallina non le è finita in un occhio ma in fronte. La spettatrice se l’è cavata con una profonda lacerazione vicino all’attaccatura dei capelli. Le foto dopo l’incidente la riprendono sorridente, segno di un dolore ormai superato.

Resosi conto dell’accaduto, l’inglese Tyrrell Hatton è corso sul luogo e si è scusato con la sua vittima.

Golf pericoloso? Un ragazzo è morto

Pallina da golf in testa golf pericoloso

Jessica Crabb.

Certo, resta il problema della sicurezza del pubblico che assiste a una gara di golf. In Inghilterra non si sa se qualcuno abbia urlato “fore” o meno (lo prevedono le regole del golf quando una pallina finisce fuori dalla traiettoria e rischia di colpire giocatori o pubblico).

Purtroppo il golf è pericoloso e a volte mortale. In Nuova Zelanda  Jaden Goldfinch-Booker, 27 anni, ha perso la vita per una pallina che l’ha raggiunto proprio sulla tempia. Meglio sono andate le cose a Jessica Crab, ragazzina di 18 anni colpita in testa mentre vendeva bibite lungo il campo da golf di Edmond in Oklahoma. E lei stessa a raccontare al nostro blog la sua storia.

PER CHI NON GIOCA A GOLF – L’etichetta di questo sport prevede un avvertimento comune in tutto il mondo in caso di pericolo. Il giocatore che colpisce male la pallina o che ne perde la scia deve urlare forte la parola “fore” in modo che chiunque sia in pericolo si ripari ( chinandosi o mettendosi le mani sulla testa).


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4 risposte a “Golf pericoloso: altra spettatrice colpita in testa a bordo campo

  1. Buongiorno Sauro, gioco a golf da due anni e prima ho sempre giocato a baseball. Tutti e due sport con bastone/mazza e pallina. Anche nel baseball si sono verificati incidenti, anche mortali, che hanno coinvolto giocatori e spettatori. La regola è: mai staccare gli occhi dalla palla (quando possibile), che è quella che comanda il gioco e può far male. Il problem del golf è che la palla può arrivare da più parti e quando meno te lo aspetti. È d’obbligo gridare fore, ma bisogna anche considerare che un professionista scaglia la pallina mediamente a quasi 300 metri e gridare non sempre è sufficiente (se hai il vento contro, se ci sono ostacoli nel mezzo, ecc.). Credo che la soluzione migliore sia mettere un forecaddie (già previsto dal regolamento) che possa efficacemente controllare il volo della palla e avvisare il pubblico in caso di pericolo. Ma soprattutto, tanta tanta attenzione e occhi sulla palla, sempre.

  2. sembrerà un consiglio stupido, ma mettete sempre il cappellino, basta ad evitare danni gravi, il bernoccolo è sicuro, ma già il cappellino aiuta moltissino.

  3. Esistono anche cappellini con all’interno un guscio in plastica che servono proprio a proteggere dagli oggetti che cadono dall’alto. Basterebbe imporre al pubblico (e, perché no, ai giocatori) un indumento del genere e si aiuterebbe a ridimensionare il problema.
    N.B. Non produco o commercializzo dispositivi di protezione individuale.

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