Dove eravamo rimasti con Rory McIlroy? Le sue ultime tracce da vero numero uno al mondo si sono perse a inizio luglio quando una maledetta partita a calcetto con gli amici gli costò la rottura della caviglia sinistra.
Quasi cinquanta giorni di stop nella fase clou della stagione e addio al primato nel World Ranking (se non per un gioco di scarti), addio ai Major (non ne ha vinto uno sui tre giocati) e un po’ di settimane vissute all’ombra di Spieth e Day, astri più o meno nascenti del golf mondiale. “La loro ascesa mi ha fatto venire fame di vittorie – racconta oggi il 26enne nordirlandese alla Bbc – Vederli vincere è uno stimolo a lavorare più duro, tirare più palline e fare sempre meglio”.
Rory è tornato in campo il 17 agosto ma ha fatto molta fatica a restare nella scia di Jordan e Jason. “In effetti ho perso solo un Major – dice – ma si è trattato del più grande che io potessi perdere”
Da uomo prima e professionista poi, McIlroy non disdegna di parlare di quel sabato di luglio e di quella partita a calcio. “Di sicuro non giocherò più a calcetto con i miei amici durante la stagione agonistica- ammette – ma lo farò a stagione finita, con un pizzico più di attenzione”
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