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Fumo sui campi da golf (immagine realizzata dall’AI)
MALA EDUCACION 8 / I tre golfisti che hanno perso la testa in altrettanti giri al Valspar Championship hanno riportato a galla il mai sopito tema della maleducazione in campo. Adesso la nostra lettrice Rosa Carolina punta il dito contro un’abitudine dura a scomparire, quella di non rinunciare al fumo sui campi da golf.
Se ne sono viste di tutti i colori al Valspar Championship 2025. Alla gara del PGA Tour a Palm Harbor (Florida) più di un professionista ha perso il self control lasciandosi andare a gesti di rabbia che immancabilmente sono stati visti e rivisti in Rete.
McIlroy se ne va col cellulare di Luke Potter (foto da video)
Il The Player Championship entra nel vivo ma gli occhi del golf sono attirati da un fatto accaduto due giorni prima del primo tee shot a Ponte Vedra Beach. Protagonisti Rory McIlroy e tale Luke Potter, promettente giocatore di golf della University of Texas. L’episodio deve essere stato così seccante che il nordirlandese, dopo aver finito alla grande il primo giro, ha risposto così a chi gli chiedeva lumi sull’accaduto: “Sono molto contento di aver chiuso in 67 colpi”.
Una delle palline perforate dal golfista trapanatore
Lasciate ogni speranza di averne viste di tutti i colori voi che state leggendo questo post. Nel mondo del golf esiste anche il “golfista trapanatore”. Il curioso fenomeno è stato segnalato al Golf Borgo di Camuzzago, a Bellusco (Monza e Brianza) dove uno sconosciuto perfora le palline del campo pratica, per poi (forse) usarle ancora.
Immagine ottenuta grazie all’intelligenza artificiale
Un questionario recente realizzato negli Stati Uniti ha confermato che il lato spiacevole del nostro sport non conosce frontiere. Anche là ci sono golfisti a dir poco scorretti. Ma quanto è diffuso questo comportamento? Il magazine NationalClubGolfer lo ha chiesto ai suoi lettori e il risultato è sorprendente: sei su dieci affermano di conoscere qualcuno che imbroglia in campo. Scopriamo insieme le storie più incredibili di furbetti nel golf made in Usa.
Parte da Mauritius la dichiarazione di guerra ai furbetti del golf. La Mauritius Golf Federation ha deciso di adottare una misura drastica. E’ infatti scattato lo stop alla registrazione degli score in General Play per i golfisti che peggiorano il proprio handicap.
Il post sui volontari di Ryder Cup 2025 chiamati a pagare 350 dollari per fare i volontari fa discutere. Molti “difendono” la scelta degli organizzatori. Per me è una mostruosità. Intanto ho ricevuto questa mail da Giovanni, giocatore di golf e ex osservatore di golf. (s.l.)
ORLANDO Brandt Snedeker droppa sotto la supervisione di un referee del PGA Tour in una vecchia edizione dell’Arnold Palmer Invitational (Foto di Richard HEATHCOTE / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)
“Buongiorno Sauro, ho letto l’articolo su Golfando, dove si parla del fatto che i volontari, che vorranno prestare la loro opera e il loro tempo alla Ryder Cup 2025 negli USA, dovranno pagare ben 350 dollari.
Ti scrivo perché la cosa non mi sorprende affatto. E mi spiego.
LAS VEGAS Joel Dahmen nel giro finale dello Shriners Children’s Open 2023 (Foto di Michael Owens / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)
Il numero massimo di bastoni in una sacca da golf è quattordici. Lo sanno tutti i giocatori amateur e professionisti. Se l’è ricordato purtroppo tardi anche Joel Dahmen a Las Vegas quando ne ha visto uno in più. Una distrazione che rischia di costargli molto cara: l’americano non era in campo pratica bensì in gara sul PGA Tour.
Ancoraggio nel golf: la posizione di Bradbury e quanto prevedono le regole del golf
L’Open de France non è finito ancora. Siamo a lunedì ma della gara giocata nel fine settimana a Le Golf National se ne parla ancora oggi. Forse più oggi di ieri. Occhi puntati sul vincitore, Dan Bradbury. L’inglese l’ha spuntata per un colpo in un Open con almeno dieci professionisti in contention. Su di lui si sono posati gli occhi della critica. Bradbury è stato accusato di ancoraggio.
Ancora una volta un percorso dal golf si trasforma in un ring. E il nostro sport da disciplina senza un arbitro diventa la location per un fight club. Stavolta le botte sono volate in Canada dove se le sono date davvero di santa ragione. L’ultima parte della rissa è – ovviamente – finita sui social.