Alessandra Averna: “Io, professionista di golf e malata di sclerosi, vi dico come vivo ogni giorno”

Il 7 e l’8 marzo l’Associazione Italiana per la lotta alla Sclerosi Multipla è nelle piazze italiane con le gardenie di Aism. I fondi raccolti finanzieranno progetti di ricerca. Sino al 15 marzo invece sarà possibile inviare sms solidali al numero 45599.

Donne e sclerosi multipla: a Tgcom24 si racconta Alessandra Averna, giocatrice professionista di golf e colpita dalla sclerosi. Una testimonianza diretta che vale tanto, tantissimo.

Alessandra Averna

Alessandra Averna

“In Italia quando dico che gioco a golf mi guardano come fossi un’aliena. E’ considerato uno sport per vecchi e ricchi ed è difficile far oltrepassare le apparenze e i pregiudizi. Figuriamoci poi quando cerco di spiegare che di questa passione ne ho fatto il mio mestiere!

Fare la professionista di golf non è solo una scelta professionale inusuale ma è anche abbastanza complicato. Comporta ore ed ore di allenamento. Nel periodo delle gare è un continuo sali e scendi dagli aerei, sei sempre in viaggio ma mai con la possibilità di vedere qualcosa al di fuori dell’aeroporto e del campo da golf, sempre in balia delle variazioni climatiche e della serrata competizione per affermarsi sul circuito. Il tutto coronato dalle scarse possibilità di guadagno e di essere sponsorizzati (è sempre uno sport al femminile!). Insomma, una carriera tutt’altro che scontata ma vissuta con la gioia che solo una grande passione ti dà. Continua a leggere



Open per Disabili, vince il francese Cauneau Il romano Rocchetti è campione d’Italia

Lotta fino all’ultima buca per il Primo Open d’Italia disabili a Miglianico: l’ha spuntata il francese Mathieu Cauneau, con 158 colpi (81+77) se Cedric Lescut che ha chiuso in 161 (79+82). Tra i premi speciali, prima donna Chiara Giacosa; primo non vedente Andrea Calcaterra; giocatore più giovane il belga Adem Wahbi; il primo su carrozzina lo spagnolo Sebastian Llorente.

Il campionato italiano disabili edizione numero 14 invece se lo è aggiudicato invece il romano PierFederico Rocchetti, 178 colpi (89+89).

Le parole dei protagonisti Pierfederico Rocchetti: “Nasco come golfista normodotato, poi ho cominciato a giocare insieme ai diversamente abili. Nella mia famiglia ci sono stati diversi golfisti, quindi anch’io ho percorso questa strada e ho vissuto tante esperienze importanti. Sono stato anche tra i primi nel ranking europeo e mondiale, ma quello che più conta è che si capisca che il diversamente abile può Continua a leggere



Il golf aiuta i giocatori disabili: al via l’Open di Miglianico

La locandina dell'Open per disabili di Miglianico

La locandina dell’Open per disabili di Miglianico

Arriveranno da tutta Europa per tirare una pallina da golf e mandarla in buca col minor numero di colpi possibili. Niente carte da conquistare, niente tour da vincere e niente prima moneta da incassare. Nel weekend al Miglianico Golf Club (Chieti) va in scena il primo Open di golf per atleti disabili. Saranno un’ottantina i giocatori che si sfideranno da sabato mattina a domenica pomeriggio sul green abruzzese: favorito per la vittoria è il romano Pierfederico Rocchetti, primo golfista disabile italiano ad essere stato invitato a partecipare a un Open di professionisti. Alla presentazione dell’evento internazionale, è stata sottolineata l’importanza del golf a… Continua a leggere


Il golf che commuove: Tommy Morrissey a tre anni gioca senza il braccio destro

Una bella storia di sport. E di golf. E’ quella di Tommy Morrissey, un bambino statunitense nato senza il braccio destro. Tommy ha tre anni, chiama l’arto mancante Nemo (esatto, come il personaggio del film Disney)  e gioca a golf quasi come se nulla fosse. Il quasi è per chi lo vede per la prima volta, per i genitori quell’avverbio  è superfluo. La storia arriva direttamente da Fox Philadelpia ma sta inondando Rete e social.
Tommy Morrissey
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Alessandra Averna: “Con il golf e la mia famiglia batterò la sclerosi”

Alessandra Averna

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(Foto di Alberto Bogo)

Golf contro sclerosi multipla recidivante-remittente. Quattro lettere contro quattro parole. Quattro parole bastarde piombate all’improvviso nella vita di Alessandra Averna, una ragazza di 25 anni di Milano che fino a due anni fa non aveva altro sport al di fuori del golf. Una passione viscerale quella di Alessandra, nata a tre anni seguendo i genitori impegnati sui green del Molinetto e diventata addirittura una professione nel gennaio 2012. Oggi questa bella professionista di Gorgonzola (alle porte di Milano) ha imparato sulla sua pelle a distinguere cosa conta nella vita. “Fino al marzo 2012 per me esistevano solo golf e green – racconta Alessandra a Tgcom24 – ma adesso so che nulla vale più della mia famiglia e delle persone che mi stanno vicine”. E dire che Alessandra era il perfetto esempio della categoria “golf addicted”, ossia mai senza golf: sacca e palline 365 giorni l’anno, vacanze comprese. Così addicted da preferirla alla laurea in Economia Internazionale alla Bocconi di Milano. “C’era l’obbligo di frequenza ma ero sempre impegnata nelle trasferte con la Nazionale. Ho Alessandra Avernasmesso, non ho rimpianti ma chissà che un giorno non ricominci”.

Nel frattempo si allena con il maestro Nicola Maestroni, si tessera al Golf Club Milano di Monza e mette piede nel circuito minore europeo, il Let Access. La rincorsa per entrare nel giro principale subisce un primo stop nel marzo 2012, due mesi dopo essere passata pro: una lieve parestesia alle gambe la manda dritta all’ospedale. Controlli, risonanze, tante paure e nessuna certezza. Alessandra torna a giocare ma nel gennaio 2014 arriva il secondo attacco, il più forte. Le lesioni sono cervicali, dal collo in giù. Ancora farmaci, ancora risonanze e poi la diagnosi, quelle quattro parole bastarde. sclerosi multipla recidivante-remittente. Tre mesi di stop assoluto, cortisone e pian piano torna in campo. La fine dell’incubo. Alessandra Averna ha giocato a Perugia, poi in Spagna. Lunedì si parte per il Belgio. Quindi un agosto tra Svezia e Finlandia. “Sportivamente parlando, il 2014 è un anno di transizione – ammette la giovane di Gorgonzola – perché ho scelto di giocare subito anziché allenarmi. L’attacco di gennaio ha pregiudicato tutta la off season e non mi resta che rincorrere”. Ardua impresa entrare nel circuito femminile che conta grazie all’ordine di merito,  qualche speranza arriva dalla qualifyng school di fine anno. “Mettiamola così: queste gare sono una forma di allenamento per farmi trovare pronta a dicembre per il salto di categoria. Devo tornare ad avere buone sensazioni. Se andasse male? Pazienza, nella vita c’è altro. Riprovo l’anno prossimo”. Una saggezza sana, non dettata dalla contingenza di una malattia. “Prima di scoprire la malattia, il golf per me era  il 100%. Adesso mi rendo conto che… Continua a leggere