Golf e veleni, l’ex caddie di Tiger Woods: “Mi ha trattato da schiavo”

Come ogni sport che si rispetti anche il golf ha i suoi veleni. Ogni tanto qualcuno tracima dalle cronache sportive a quelle della redazione Esteri. L’importante è mirare in alto e colpire bene. Nel golf mirare in alto e colpire significa colpire Tiger Woods, nonostante l’ormai quasi 40enne di Cypress sia precipitato al 362esimo posto del ranking mondiale. Woods non vince una gara da oltre due anni. 

Tiger Woods

Tiger Woods e il suo storico caddie Steve Williams (Afp)

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Queenstown, ecco il par 3 più alto del mondo: si imbuca a 1371 mt in Nuova Zelanda

Un par 3 davvero over the top quello di queste immagini che arrivano dall’altra parte del mondo, vale a dire Queenstown. Ad essere precisi si tratta del cocuzzolo di una montagna con vista sul lago Wakatipu che sta attorno alla città del sud della Nuova Zelanda dove un tour operator ha realizzato il par tre più alto del mondo. Il green è infatti a 1371 metri d’altezza, senza fuori limite ma con altissima percentuale di palla ingiocabile. Più in alto le diverse aree di partenza: quella per i pro (1500 metri circa), per gli uomini (1460), e per le donne (1450). Online il leaderboard: a marcare un bel birdie per ora solo due giocatori, l’indigeno Deidre McAlpine e l’irlandese Morgan Crowe.

Il par 3 più alto del mondo

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FOTO ©Over The Top Golf/IBERPRESS

Chiunque voglia misurarsi con questa sfida tenga ben presente che al tee di partenza e al green ci si arriva solo in elicottero e che durante l’address l’elicottero non si ferma ma si sposta.  Niente palline griffate o da campo pratica): si gioca solo con Srixon ecologiche, capaci di autodistruggersi nel tempo senza inquinare lago o roccia. Continua a leggere



Bae Sang-moon lascia il PGA Tour: lo aspettano due anni di naja obbligatoria in SudCorea

Quando l’esercito della SudCorea chiama nessuno può dire di no. Nemmeno se si tratta di un giocatore professionista del PGA residente da anni negli Stati Uniti. Bae Sang-moon ha perso il ricorso in tribunale e sta per tornare in patria per svolgere due anni di servizio militare obbligatorio come qualsiasi sudcoreano tra i 18 e i 35 anni. Due anni sono tanti per un professionista: Bae Sang-moon rischia la carriera per adempiere a un obbligo di legge del suo Paese natale (che non è più il Paese dove vive).  Il giocatore aveva chiesto l’esonero a Seul proprio perché lavoratore all’estero con regolare visto di soggiorno per tre anni. Invece no: il tribunale ha sentenziato l’obbligo di servire la Patria e Bae Sang-moon appendera per due anni la sacca al chiodo. Niente scarpette chiodate bensì una mimetica per il sudcoreano che ha vinto due titoli su PGA.

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Al Pevero anche Edwin Moses e Justin Rose

Ancora un’estate all’insegna del golf e dell’impegno quella aperta nei giorni scorsi in Sardegna, al Pevero Golf Club. Sull’isola è andato in scena – fortemente voluto dalla Qatar Holding –  il Costa Smeralda Invitational.

Per raccogliere fondi per “Autism Rocks” e “Unicef”, diciotto team da quattro giocatori, tutti guidati da una star proveniente da ogni parte del globo, si sono sfidate sul percorso del Pevero con un ospite di livello mondiale, Justin Rose. Ma non solo: accanto a lui anche Edwin Moses, indimenticata stella dell’atletica.

Edwin_Moses_Pevero

Edwin Moses

L’inglese, praticamente fisso nella top ten del world ranking, ha dato dimostrazione della sua classe facendo una sessione di gioco corto sulla 9 e, dopo aver impartito la prima lezione di golf della carriera ad Andres Iniesta, grande giocatore del Barcellona, si è messo a disposizione sulla 10 regalando qualche consiglio di tecnica a tutti. Continua a leggere



L’Una Golf Cavaglià (Biella) si rinnova e raddoppia

Costantino Rocca a Cavaglia

Costantino Rocca a Cavaglia

Si rinnova l’Una Golf Hotel Cavaglià di Biella che, nei giorni scorsi, ha presentato il suo nuovo percorso passato da 9 a 18 buche , divenendo così il secondo percorso di tali dimensioni nella provincia di Biella. Il nuovo campo , progettato dall’architetto Giorgio Ferraris che , con il suo par 68 per un totale di 4.600 metri , si presenta come tecnicamente sfidante e al tempo stesso divertente per gli appassionati del settore , è stato lo scenario di una gara Pro Am di alto livello. In campo tra gli altri 40 professionisti, tra cui Costantino Rocca, Donato Di… Continua a leggere


Tiger Woods vende la sua isola in Svezia Astenersi perditempo

Se cercate un nido d’amore nelle vicinanze di un campo da golf e – soprattutto – se siete pronti a investire una grossa cifra, prendete nota: lago Mälaren in Svezia. Da quelle parti è in vendita non una casa, non una tenuta bensì un’intera isola appartenente oggi a Tiger Woods. L’ex numero uno del mondo se l’era comprata quando era il marito perfetto di Elin Nordegren, angelo svedese arrivata a prenderlo a “mazzate” in testa. Con il matrimonio frantumato che senso ha tenersi ancora quell’isola di 62 acri a un’ora di barca da Stoccolma?

L'isola di Tiger Woods

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L’annuncio prevede, come scrive casa.it, una trattativa riservata.

Qualche dettaglio? L’isola è Continua a leggere



PGA – L’esercito della Sud Corea chiama, Bae Sang-moon risponde no

Tra una mazza da golf o un fucile da guerra cosa vorreste impugnare? La risposta sorge spontanea quasi per tutti, anche per Bae Sang-moon, giocatore professionista e sudcoreano di nascita. Ma guai a rispondere così se a formulare questa domanda è il ministero della Difesa di Seul che ha intimato al numero 84 del mondo di lasciare entro gennaio gli Stati Uniti e il PGA per completare i due anni di servizio militare obbligatorio in patria. Esatto: due anni della nostra vecchia naja, 24 mesi senza praticare o gareggiare sul circuito americano.

Bae Sang-moon

Bae Sang-moon impegnato in una gara in Nevada (foto Afp)

Agli occhi di un occidentale questa appare una follia, a prescindere se si debba lasciare il golf piuttosto che un qualsiasi posto di lavoro. Nella Corea del Sud non è così. Lo staff di Bae Sang-moon ha risposto che il prossimo weekend non lo passerà in una grigia caserma bensì nel verde dell’isola di Maui dove è in programma lo Hyundai Tournament of Champions. “Bae ha una green card regolare e la onorerà fino alla fine” dice il suo manager.

Una guerra sulla carta e senza fine – Formalmente la Sud Corea è ancora in guerra con la Corea del Nord dal 1953 e, per fronteggiare un eventuale conflitto bellico con Pyongyang tutti i cittadini maschi tra i 18 e 35 anni Continua a leggere



Tiger Woods, Bubba Watson e il piccolo Tom Morrissey

Tiger Woods incontra Tommy Morissey

Tiger Woods incontra Tommy Morissey

Dopo l’impero anche l’American Dream colpisce ancora: Tiger e Tom Morrissey sono i protagonisti dell’ adattamento golfistico del più celebre dei sogni a stelle e strisce. Se per il primo basta il nome per capire chi sia, per il secondo serve un piccolo sforzo di memoria: Tommy Morrissey è un bimbo statunitense di tre anni venuto al mondo senza il braccio destro e ora golfista provetto. Il più famoso al mondo e il più sfortunato aspirante giocatore si sono incontrati nei giorni scorsi a Orlando al Hero World Challenge, competizione scelta per il ritorno in gara dopo un lungo stop per… Continua a leggere


ANDAR PER GOLF / 4 – A Marrakech alla scoperta del Royal Palm Golf Club

Royal Palm Golf Club Marrakech

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Un nome, una garanzia per chi ha il golf nelle vene: c’è la mano del creatore dei cento migliori campi da golf del mondo (fonte Golf Magazine) dietro il Royal Palm Golf Club, fiore all’occhiello del nuovo hotel Royal Palm a Marrakech. Il percorso è stato disegnato da Cabell B. Robinson, laurea a Berkeley e all’Harvard Graduate School of Design e firme in calce ai progetti del percorso di Cerromar (Portorico), Oakland Hills (Michigan) e Crag Burn (New York). Nel panorama sportivo del Marocco, il Royal Palm (gruppo Beachcomber Hotels) si è conquistato uno spazio tutto suo viste alcune sue peculiarità come il fatto che sia l’unico completamente… Continua a leggere


Golf e superstizione: Tiger uomo in rosso. Els mangia-palline, Nicklaus e le monete…

Non è vero ma ci credo: la superstizione non risparmia i golfisti dilettanti, figuriamoci i pro. Vi siete mai chiesti perché Tiger Woods chiuda qualsiasi quarto giorno di gara sfoggiando sempre una maglietta rossa? Esatto: per superstizione, come lui stesso ha candidamente confessato qualche tempo fa.  “L’ho sempre fatto dai tempi del college e dai primi giri in campo – ha detto Tiger – e ha funzionato. Perché cambiare?”. Appunto, perché cambiare vista che il color rosso-Tiger è passato alla storia come “Victory Red”, in virtù di 80 vittorie sul tour, 14 major e un centinaio di altri titoli nella bacheca di Woods.

Tiger Woods

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TIGER WOODS, CHIAMATELO "VICTORY RED" (Foto Afp)

Scaramanzia colorata anche per Paula Creamer, meglio conosciuta nel circuito come Pink Panther per il vezzo di giocare il giro finale vestita di rosa. “Amo il rosa” dice lei tentando di mascherare la superstizione. Oltre alla maglietta, Creamer gioca con palline e grip rosa.

Ernie Els e Davis Love III sono, a loro modo, più maniaci. Il sudafricano ha un rapporto speciale con ogni singola palla: la Continua a leggere