Il golf si ferma per lo US Open al via all’Oakmont Club (Pennsylvania): per il secondo major dell’anno in campo 156 giocatori provenienti da 23 Paesi, in pratica il meglio in circolazione in tutto il mondo. Un solo italiano, Matteo Manassero (assente dal 2013) che ha strappato il biglietto di sola andata nelle qualifiche del Walton Heath Golf Club in Inghilterra. Il montepremi è di dieci milioni di dollari.
Il percorso (par 70, yards 7.219), che è molto impegnativo e che sarà preparato per mettere in ulteriore difficoltà i concorrenti, ha una prerogativa: la buca 12, par 5 di 632 yard, è la seconda più lunga dove si sia giocato il torneo.
Defending champion è Jordan Spieth che nonostante non sia nella forma di dodici mesi fa è tra i favoriti con Jason Day e Rory McIlroy. Sorprese alla Danny Willett permettendo, occhi puntati su altri sei giocatori tra i top ten della classifica mondiale: Bubba Watson, Rickie Fowler, Dustin Johnson, Henrik Stenson, Adam Scott e Justin Rose.
Attesa per Phil Mickelson, apparso su di tono nel FedEx St. Jude (secondo), e per Dustin Johnson, quinto nella stessa gara. Avranno buone sensazioni il sudafricano Ernie Els e l’argentino Angel Cabrera, entrambi vincitori dell’US Open su questo campo, rispettivamente nel 1994 e nel 2007, anno in cui il major vi ha fatto tappa per l’ottava e ultima volta.
Matteo Manassero torna a disputare un major e questo crediamo che per lui sia già un grosso successo nel cammino che lo sta, sia pure lentamente, riportando ai livelli del passato. Magari senza tanta pressione addosso potrà ulteriormente ritrovarsi.