
Ultimi due giorni di un Major dell’anno 2025. The Open Championship entra nel vivo anche se già finora possiamo dire di averne viste delle belle.
Otto birdie per Scottie Scheffler
La pioggia battente non ha fermato Scottie Scheffler, che ha messo insieme una straordinaria prova da 64 colpi (-7) nel secondo giro del The Open Championship. Il numero uno del mondo ha firmato otto birdie in un pomeriggio di condizioni meteo estreme, conquistando la vetta solitaria a –10. Scheffler ha cominciato forte con un birdie alla buca 1 proprio mentre il maltempo si abbatteva sul Royal Portrush. La pioggia incessante non ha scalfito la sua solidità mentale né la precisione al putt. Solo un tentativo da 5 metri alla 18 si è fermato a pochi centimetri dal buco, negandogli il nono birdie di giornata.

“Mi sento a mio agio anche in condizioni difficili”, ha dichiarato Scheffler dopo il giro. “Cerco solo di restare concentrato colpo dopo colpo, qualunque sia il meteo.” Con tre Major già in bacheca, il texano ora punta deciso alla sua prima Claret Jug, consolidando il suo ruolo di favorito assoluto in Irlanda del Nord.
Rory McIlroy a metà dell’opera
Rory McIlroy ha completato la prima parte della sua missione al The Open Championship: superare il taglio davanti al pubblico di casa. Con un secondo giro da 69 colpi (-2), il nordirlandese chiude a -3 e resta pienamente in corsa per la Claret Jug, a sei anni dalla cocente delusione vissuta su questo stesso percorso. “Sono entusiasta di avere quest’opportunità. Nel 2019 non ce l’avevo, quindi giocare altri due giorni in quest’atmosfera, davanti a questa gente, è davvero speciale” ha detto il cinque volte vincitore di Major.
Nel 2019 mancò il taglio dopo un disastroso 79 nel primo round, sul campo dove da ragazzo aveva stabilito il record a 16 anni.
Fitzpatrick, the English Dream

Matt Fitzpatrick tiene vivo il sogno di vedere un inglese vincere The Open per la prima volta dal 1992. Con un giro impeccabile 7in 66 colpi (-5), il campione dello US Open 2022 si è portato al secondo posto a metà gara, chiudendo a -9 dopo due round.
Da quando Nick Faldo ha sollevato la Claret Jug per la terza volta, 33 anni fa, in molti ci hanno provato: da Lee Westwood a Justin Rose, passando per Ian Poulter e Tommy Fleetwood, ma nessuno è riuscito a completare l’impresa. Nel tardo pomeriggio, sotto uno splendido sole, Fitzpatrick ha salvato il par alla buca 18 con un putt da oltre sette metri. Solo in serata è stato superato da Scottie Scheffler.
Nonostante ciò, Fitzpatrick affronterà il weekend con grandi ambizioni e la concreta possibilità di scrivere una pagina storica per il golf britannico: “Voglio riportare il trofeo in Inghilterra”, ha dichiarato. E oggi, più che mai, sembra pronto a farlo.
Shane Lowry “inchiodato” da una telecamera
Giornata complicata la seconda invece per Shane Lowry. All’irlandese, vincitore del torneo nel 2019 proprio a Portrush, sono stati inflitti due colpi di penalità per un episodio controverso. Così il suo 70 è diventato un 72 (+1) e il secondo giro è finito in pari con il par e a 10 colpi da Scottie Scheffler.
Tutto è nato da un’infrazione controversa alla buca 12. La pallina di Lowry si è mossa in modo quasi impercettibile mentre lui stava effettuando un colpo di prova nel rough bagnato. A far scattare il provvedimento è stata una telecamera che ha mostrato l’etichetta della pallina abbassarsi leggermente. Una variazione impercettibile, impossibile da notare a occhio nudo.
Lowry è stato informato del potenziale doppio colpo di penalità alla buca 15. “Guardavo verso la pallina mentre facevo il colpo di prova, ma non l’ho vista muoversi – ha spiegato Lowry-. “Tuttavia, ho accettato la penalità perché non voglio che il mio nome venga messo in discussione. Onestamente non so se si sia davvero mossa, ma vado avanti.”
Secondo il regolamento R&A, un’eccezione può essere fatta se il movimento della pallina non è visibile a occhio nudo e viene rilevato solo grazie a riprese video ingrandite. In questo caso, i funzionari hanno ritenuto che Lowry avesse provocato lo spostamento involontario e gli hanno inflitto due colpi di penalità.
Un Bryson De Chambeau tutto nuovo
Dopo un primo giro da dimenticare, Bryson DeChambeau sembrava destinato a tornare a casa presto. “Volevo solo andarmene” ha ammesso l’americano dopo il 78 iniziale. Ma venerdì ha cambiato marcia e, con un ottimo 65 (-6), si è guadagnato il weekend al Royal Portrush. DeChambeau, attuale numero 15 del mondo, ha centrato il taglio proprio sul filo, a +1. “Non ho giocato molto meglio rispetto a giovedì – ha spiegato – ma semplicemente oggi sono entrati i putt.”
Niente da fare invece per Brooks Koepka e Collin Morikawa. Il primo, cinque volte vincitore di Major, ha chiuso a +7 (74 al secondo giro). Morikawa, campione dell’Open 2021, ha deluso con score di 75 e 74.
Fuori anche Cameron Smith, vincitore a St. Andrews nel 2022, che manca il taglio in un Major per la quinta volta consecutiva.
Schauffele da record, DJ sull’asta
Chi non sbaglia un colpo – almeno in fatto di tagli – è Xander Schauffele. Con il 69 di venerdì l’americano ha centrato il suo quindicesimo taglio consecutivo in un Major, il miglior record attuale tra i professionisti.
Salvato dall’asta invece Dustin Johnson, che ha rischiato di chiudere la sua striscia perfetta nei quattro Major dell’anno. A +1 sul tee della 18, ha colpito l’asta con il secondo colpo e il birdie da un metro gli ha regalato il pass per il weekend.
Azzurri, sorride solo Francesco Molinari
Dei tre italiani presenti al The Open Championship solo uno continuerà a giocare nel weekend. Francesco Molinari (un Open Championship già nel cassetto) ha finito i due giri a +1, al pari di tanti citati big. Quindi lo rivedremo nel fine settimana.
Si ferma per un solo colpo l’esperienza di Matteo Manassero che col suo +2 di giovedì ha compromesso il Major (venerdì ha girato in par). Biglietto di rientro già vidimato per Guido Migliozzi (+12).