Campi da golf più corti e il Pitch and Putt: cosa cambia con la circolare di Federgolf

Foto di Mohamed Hassan da Pixabay

Qualcosa si muove nel golf italiano: ce lo spiega il nostro amico Lionello Bartoleschi.

“La circolare della Federazione Italiana Golf numero 06 del 9 giugno 2025 riprende – dopo una procedura durata circa diciotto mesi – le modifiche e le integrazioni che il World Handicap System aveva annunciato già nell’ottobre 2023. Quelle novità sono state introdotte con la versione 2024-2027.

La novità principale della circolare sullo shortgame è che la misura minima di un percorso per la concessione di un rating passa su nove buche da 1.250 a 685 metri e su diciotto da 2.500 a 1.370. Queste misure derivano dalla conversione di quelle originali di 750 e 1.500 yards.

Quindi da oggi un circolo promozionale che ha già un nove buche (con le misure minime) o un campo pratica che può realizzarne uno ex novo da almeno 685 metri può ottenere un rating e quindi passare da “associazione aggregata” ad “affiliato”.

Si tratta della più grande apertura introdotta negli ultimi anni: se ne parlava da tempo come una facilitazione all’avviamento al golf. Infatti, partendo da misure ridotte ma valide per l’handicap, è evidentemente facilitato l’avvicinamento al golf dei neofiti. Allo stesso tempo è quanto meno contrastato l’abbandono di molti che – per motivi fisici, di età, di disponibilità di tempo ed economica – non sono in grado di accedere ai percorsi standard.

Campi più corti e Pitch and Putt

Per quale motivo nel titolo ho citato il Pitch and Putt? Semplice, perché una tesi abbastanza diffusa sostiene che il P&P (che ha ricevuto recentemente anche un Golf Award) sia una delle chiavi per l’avvicinamento al golf, una chiave non utilizzata da Federgolf negli ultimi vent’anni.

Ricordiamo che le misure massime per un percorso di Pitch and Putt sono 600 metri su nove buche e 1.200 su diciotto. Queste dimensioni sono al di fuori di qualsiasi possibilità di concessione di rating e di gestione di handicap. Ricordiamo inoltre che si gioca usando solo tre ferri (di cui uno è un putter).

Il Pitch and Putt non si configura come un addestramento verso il gioco vero con 14 bastoni ma come una superspecializzazione per un solo tipo di gioco, quello corto. Tale specializzazione è molto più orientata verso giocatori di elevata abilità che si confrontano in manifestazioni internazionali e/o campionati mondiali, giocando rigorosamente scratch.

In pratica il P&P, essendo una derivazione molto specialistica di una delle tante componenti del golf, non può costituirne una forma di avvicinamento.

Massimo rispetto e ammirazione comunque per i partecipanti ad un campionato internazionale di Pitch and Putt. L’avviamento al golf non è indicato tra le mission dichiarate dalle federazioni che vi sovrintendono (FIPPA, EPPA e IPPA, a cui aderisce la FIPP italiana).

Conclusioni

Nasce quindi con la circolare 06 una fase di facilitazione all’avviamento e alla fidelizzazione che va opportunamente organizzata. In aggiunta, servirebbe una più dettagliata definizione della suddivisione tra attività agonistica, amatoriale ed addestrativa. Nella circolare ci sono accenni nella differenziazione tra percorsi omologati per giri e competizioni validi per l’handicap e percorsi per ospitare Campionati, che possono servire da spunto.

Anche qui, se son rose, fioriranno”.


Tutti gli interventi e gli spunti di Lionello Bartoleschi sono pubblicati su Facebook nel gruppo Il Grillo Parlante del Golf