
“Giocare l’Open d’Italia è sempre stato uno dei miei sogni da bambino”. Con queste parole, affidate ai canali ufficiali della Federazione Italiana Golf, Francesco Molinari racconta il suo profondo legame con la gara più importante del suo Paese. Un legame fatto di emozioni, ricordi indelebili e due vittorie che hanno segnato la sua carriera.
Un legame che però non verrà rinsaldato a fine giugno in occasione dell’edizione numero 82 in programma all’Argentario Golf Club dal 26 al 29 giugno. “Sarò impegnato – dice – sul PGA Tour, a Detroit, per il Rocket Classic. Mi dispiace molto: ogni anno, appena escono i calendari, la prima cosa che guardo è la data dell’Open d’Italia”.
“Una grande estate per la Ryder Cup 2025”
Francesco è un super professionista e ha in testa un altro grande obiettivo: giocare una grande estateper rientrare nel giro dei Team Europe. Nella mente del protagonista assoluto di Parigi 2018 c’è sempre infatti la Ryder Cup. “Mi piacerebbe esserci alla sfida di Bethpage 2025. Per entrare nei 12 del Team Europe servirà un’estate straordinaria – spiega – Difficile, certo, ma non impossibile. Ci sono già riuscito in passato. Finché ci sarà una chance, non smetterò di crederci”.

Se così non fosse esiste un piano B, un remake di quanto visto al “Marco Simone”. “Altrimenti, spero di far parte della squadra come vicecapitano, com’è già accaduto nel 2023. In quell’occasione si è creata un’alchimia speciale, un vero spirito di gruppo. Vedremo cosa succederà.”
La sua prima volta all’Open d’Italia di golf
Per Francesco Molinari il primo contatto diretto con l’Open arrivò sugli spalti, quando i genitori lo portarono a seguire il torneo in Lombardia e in Emilia-Romagna, al Gardagolf e al Modena. Poi, nel 2000, la prima partecipazione da giocatore: all’Is Molas Golf Club, in Sardegna quando vinse un certo Ian Poulter. Chicco era ancora un amateur. Solo un anno prima aveva fatto da caddie al fratello Edoardo, a Torino.

Ma fu nel 2006 che l’azzurro scrisse la prima pagina storica della sua carriera: a Tolcinasco, in provincia di Milano, arrivò la sua prima vittoria da professionista, diventando il primo italiano, dopo Massimo Mannelli nel 1980, a trionfare nell’Open d’Italia. All’epoca, Molinari aveva 23 anni e 180 giorni. Chiuse con uno score di 265 colpi (-23) grazie ai parziali di 68, 65, 67 e 65.
Dieci anni più tardi, nel 2016, è arrivato il bis. Ancora in Lombardia, stavolta ha vinto l’Open d’Italia al Golf Club Milano, a Monza, davanti a un pubblico in festa: “Una sensazione diversa rispetto alla prima volta – ha ricordato – Avevo alle spalle più esperienza, più aspettative e uno scenario davvero emozionante. Per chi, come me, viene da una nazione con meno tradizione golfistica, giocare e vincere in casa è qualcosa di speciale.”