Dopo montagne di dollari e/o petrodollari (con una spruzzata di qualche euro) il mondo del golf scopre la criptovaluta. A Las Vegas, Rory McIlroy e Scottie Scheffler hanno vinto l’esibizione “The Showdown” contro Brooks Koepka e Bryson De Chambeau. Per loro un premio da cinque milioni di dollari a testa in token. Criptovalute e golf, nuova frontiera dello sport?
Parrebbe proprio di sì. La crisi economica, anche nello sport, ha accelerato l’ingresso delle monete virtuali. Da anni la criptovaluta è in circolazione in svariate discipline sportive professionistiche: dal football americano al calcio, passando per la Formula Uno.
Due opposti modi di intendere sport e business si sono affrontati sul green l’altro giorno in Nevada. A Las Vegas, terra di divertimento, shopping e gioco d’azzardo, da un lato c’erano i paladini di PGA Tour e DP World Tour (dove si guadagna in base ai risultati sul green) e due del LIV GOLF Tour (dove si guadagna in base a un ricco contratto annuale e ai risultati sul green). Rory McIlroy e Scottie Scheffler preferiscono i dollari, Bryson DeChambeau e Bruce Koepka i petrodollari del fondo sovrano saudita Pif, finanziatore della SuperLega.
A mettere sullo stesso green quattro mostri sacri che oramai si incrociano solo nei Major, è stata Crypto.com, la società di criptovalute che – oltre a dare il nome allo stadio dei Los Angeles Lakers – annunciò tre anni una partnership con la Lega di Serie A in occasione di Atalanta-Juve, finale di Coppa Italia.
Crypto.com ha come token di riferimento il Cronos.
Criptovalute, Trump dice sì
Il golf oggi, il calcio ieri. Per avere l’idea del peso di bitcoin e soci basti pensare al passaggio di Lionel Messi dal Barcellona al Paris Saint Germain. L’argentino, oggi tesserato per gli statunitensi dell’Inter Miami, fu anche la prospettiva di ricevere parte dell’ingaggio (ossia i premi) attraverso i fan token del club.
Dal canto suo Donald Trump in persona strizza l’occhio non solo alla valuta digitale. “Faremo degli Usa la cripto-capitale del pianeta e la superpotenza Bitcoin del mondo”. La promessa del presidente eletto ha contribuito al rally delle criptovalute di queste ore. E la prima edizione di “The Showdown” a Las Vegas può essere considerata come un evento pioneristico. Criptovaluta e golf sono pronti ad andare di pari passo con Trump stesso.
Il golf è la grande passione del presidente degli Stati Uniti. Dopo anni di querelle e battaglie economiche tra i due circuiti storici e la Superlega araba, il tycoon punta a mettere fine alla “guerra del golf”.
Dal 2022 al 2024 Trump non ha solo ospitato, su alcuni dei suoi campi, gli eventi della Liv. Ma anche giocato (la prima volta nel 2022), insieme al figlio Eric, alcune pro am della Superlega creando la protesta dei familiari delle vittime dell’11 settembre. Sul LIV gioca, tra gli altri DeChambeau: il golfista, sponsorizzato da Reebok, ha in bacheca due Major e un legame stretto con Trump. Bryson DeChambeau era sul palco a Palm Beach la notte della vittoria elettorale del 45esimo presidente Usa.
Per ora il binomio criptovalute e golf non ha messo piede nell’ormai non più magico mondo della Ryder Cup. Dopo 97 anni una delle due squadre, ossia quella statunitense, verrà pagata in dollari per giocare la sfida tra i due continenti. Team Usa scenderà in campo per onore, gloria e 200mila dollari di ingaggio a testa.
Da Bitcoin a “sport coin” il passo sembra essere sempre più breve. Pronti alla cripto-rivoluzione?