Circoli di golf, il passato da non ripetere

A nessuno piace questo cartello all'ingresso dei nostri circoli di golf
A nessuno piace questo cartello all’ingresso dei nostri circoli di golf

Ospito un nuovo intervento di Lionello Bartoleschi. Stavolta la sua email è relativa alla situazione dei circoli di golf, tema non caldo ma caldissimo. Basti pensare che nelle scorse ore Crema ha annunciato la riapertura mentre i Monasteri (Siracusa) sta per chiudere i cancelli. (sl)

“Parlando di golf, una delle critiche più diffuse sui social riguarda la scomparsa in Italia negli ultimi anni di oltre sessanta circoli di golf sui 430 esistenti. Questo rappresenta uno spreco non indifferente.

Facciamo due valutazioni statistiche sulle evoluzioni del numero tra il 1998 e il primo gennaio 2024, basandoci sui dati statistici ufficiali presenti sul sito di Federgolf e inseriti nelle quattro colonne bianche della tabella qua sotto. Evidenziati in verde i dati sull’andamento dei tesserati. A destra sono indicati il numero di circoli in vita al primo gennaio 2024 con il numero di anni di affiliazione nel periodo.

di Lionello Bartoleschi

Sono compresi nel termine “circoli di golf” delle tabelle quelli con percorsi a 9/18/27/36 o più buche dotate di Rating, i Percorsi Promozionali senza Rating, i Campi Pratica e le Associazioni Tecniche di categoria AITG e PGAI.

I 360 circoli presenti a inizio 2024 (nel periodo 1998-2024 ne sono stati inseriti 513) sono suddivisi tra:

  1. 225 CIRCOLI CON RATING di cui:
    – 10 a 36/+ buche, totale: tesserati 5.365 (il + indica un solo 45 buche in Italia)
    – 19 a 27 buche, totale: tesserati 13.663
    – 111 a 18 buche, totale: tesserati 38.161
    – 85 a 9 buche, totale: tesserati 18.761

  2. 133 CIRCOLI PROMOZIONALI con percorsi non validi handicap e Campi pratica di cui:
    – 51 Promozionali, totale tesserati 7.824
    – 82 Campi Pratica, totali tesserati 8.980

  3. DUE ASSOCIAZIONI TECNICHE, totale tesserati 513.



Quanti anni sono durati i circoli di golf?

Per molti tutti i 27 anni del periodo. Altri hanno avuto durate variabili per aperture post 1998 anche prestigiose, (esempio Chervò San Vigilio, Terre dei Consoli, Verdura) e qualcuno (pochi) anche per un solo anno.

Ricapitoliamo in una tabella divisa in tre periodi i dati di tesserati, circoli e tesserati per circolo per tre periodi:

Il -71 del periodo 3 (-22 rispetto al +49 del periodo 2) va depurato e quindi rivalutato ad un più realistico -59 per 12/15 “scomparse solo apparenti”. Si tratta di:

  • Circoli con base forti che hanno recuperato – con azione meritoria e lodevole – club in sofferenza. In alcuni casi disaffiliandoli e mantenendo sotto una sola affiliazione percorsi tuttora operativi. E’ il caso di Montecchia con Galzignano e Albarella, Laghi con Piandisole, Pinerolo con Pragelato, Eppan/Appiano con Carezza, Metaponto con Bari Palese. Mi scuso se ho dimenticato qualcuno…

  • Circoli di target elevato, per favorire tariffe più “proletarie”, hanno creato doppioni presto eliminati tipo Parco Roma Resort e Castello Tolcinasco Resort.

  • Pochi lo sanno ma due club in Italia si sono disaffiliati mantenendo i percorsi ad uso privato.

Le deduzioni

Ognuno tragga le conclusioni che vuole, ma le mie prime deduzioni sono le seguenti.

  • I circoli sono scomparsi perché non c’erano le condizioni per farli nascere e crescere. Lo dimostra l’omogeneità tra i +49 del periodo 2 e i -59 effettivi del periodo 3 e l’oscillazione della media tesserati/circolo.

  • Dire “abbiamo pochi circoli, per questo abbiamo pochi tesserati” non ha fondamento. La verità è che se non aumentiamo i tesserati non possiamo aprire altri club, altrimenti muoiono.

  • La tesi “vanno cercati nuovi spazi per creare nuovi campi pratica e promozionali” cozza oggi contro la realtà del +49/-59 dei due ultimi periodi. Spendere o far spendere questi soldi oggi può risultare improduttivo, come mettere il carro davanti ai buoi.

  • Se si vuole, sono disponibili soluzioni regolamentate e facilmente applicabili per realizzare oggi questi percorsi a costo zero. Ogni circolo può avere un promozionale aggiuntivo e un Pay&Play, basta che lo chieda.

  • Si deve incrementare il numero dei tesserati nelle strutture esistenti consolidando i club che hanno tirato la carretta finora. Spesso lo hanno fatto con cinghie tirate e sacrifici non indifferenti, valutando i tempi di occupabilità dei percorsi e migliorandone l’occupazione. Almeno il 60% ha un livello di presenze effettive che non raggiunge il 40/45% del potenziale.

  • In contemporanea, andrebbe approfondita una valutazione seria della fattibilità e della redditività di strutture nuove (o recuperabili) per incrementare tesserati e circoli nelle zone a bassa presenza. Basta vedere i dati “Circoli e tesserati” divisi per macrozone per capire quali sono e quali differenze ci sono. Serve una programmazione di interventi in ottica futura. Speriamo avvenga il più presto possibile dopo aver consolidato il rapporto tesserati/circolo.

Dal turismo a “io non gioco con un 54”

  • Il turismo (non dappertutto e non in tutti i circoli praticabile) migliora il rendimento economico e va quindi promosso. Parlo non solo quello internazionale ma anche quello interno a breve raggio. Va preso atto che il turismo estero non aumenta il numero dei tesserati e che non esiste altro modo di farlo se non con l’incremento dei neofiti. L’incremento deve essere di qualsiasi età dai baby fino al supersenior, obbligatoriamente Handicap Index 54. Va attivato quanto serve (non poco) per migliorare quel risicato 25% di conferme su diecimila nuovi tesserati/anno dal 2021 al 2023.

  • Per ottenere questo incremento forse (e dico forse solo perché potrebbero esserci proposte migliorative) gli HI 54 vanno seguiti meglio nella fase iniziale. Quel periodo deve essere breve ed assistito. I neofiti non andrebbero trattati come figli illegittimi con clausole che limitano l’handicap a 36 o ancora con accoglienze del tipo io con un 37/54 non ci gioco. Va evitato di farli giocare limitati a 36, magari senza classifica separata, quindi senza premi. Non vanno fatti giocare su 18 buche dai gialli ma su 9 buche dai tee avanzati. Vanno accompagnti il più rapidamente possibile verso handicap meno ghettizzanti.

  • Tra gli addetti ai lavori va definito come le varie realtà all’interno dei circoli possano arrivare a creare le condizioni di accoglienza. Solo così si potrà cambiare lo slogan attuale Porta un amico al golf in quello più invitante Vieni al golf a trovarti dei nuovi amici.

Una battuta finale, se mi è consentita. Perché pubblicando questi appunti mi sento tanto Massimo Decimo Meridio nel film “Il gladiatore” quando disse: “Al mio segnale scatenate l’inferno?”.



Il parere dei lettori

Maurizio Manicardi – “Sono tesserato al Golf Club Bologna dal 1997. Per alcuni anni ho frequentato anche il Golf Club Augusto Fava (purtroppo ha chiuso nel 2023). Da quando gioco a golf ne parlo con entusiasmo. Il golf mi ha cambiato il mio stile di vita. Ho conosciuto persone, ho fatto nuovi amici, ho viaggiato, ho giocato in oltre 120 percorsi.

Il mio entusiasmo che cosa ha prodotto ? Ho fatto avvicinare al golf delle persone amiche o con rapporti di lavoro. La soddisfazione più grande è, che dopo alcuni anni, ti ringraziano per avergli fatto conoscere il gioco del golf.

La mia  ricetta per aumentare il numero degli iscritti è molto semplice: ognuno di noi si impegna a portare al golf una persona. I neofiti vanno seguiti, non devono sentirsi degli estranei,vanno incoraggiati, vanno portati in campo,non abbandonati. In questi anni il golf non avuto visibilità, io dico sempre giocare a golf costa come andare in palestra. Grazie per questa opportunità”.

Michele Sardella – “Sono un golfista da ben 18 anni. Vivo al Sud. Tra Nord e Sud c’è un abisso. Campi costosi per un neofita: per questo il Sud ha pochi tesserati. È come se ci fosse un cartello. Iscriversi a un circolo si parte dai 2.000 euro, per le gare poi parliamo dai 70 in su . Che dire !”

Peppe Rizzo – “Abbassate il prezzo di accesso ai campi per giocare e per praticare, aumentate le strutture (campi e campi pratica) ed eliminate il monopolio dei circoli sulle strutture”.