Dalla Playstation a St Andrews: la storia di Robin Williams

Immagine di repertorio: Cameron Smith sulla buca 18 dell’Old Course nel British Open 2022 (Foto di Andy Buchanan / AFP)

La differenza tra reale e virtuale anche nel mondo del golf si assottiglia sempre di più. Provate a pensare quante volte alla Playstation avete giocato a St Andrews oppure ad Augusta immaginandovi davvero in quei campi. Il sudafricano Robin Williams ha fatto il percorso inverso: ha giocato davvero la buca 18 a St Andrews pensando a quante volte l’aveva fatto alla Playstation.

E’ accaduto lo scorso weekend in Scozia in occasione dell’Alfred Dunhill Links Championship, vinto alla grande da Tyrrell Hatton.

Oltre a quella dell’inglese (di nuovo al successo sul DP World Tour dopo quattro anni) c’è la bella storia di Robin Williams, 23enne professionista sudafricano nominato rookie of the year sul Sunshine Tour 2023/24 e secondo classificato nell’ordine di merito del circuito sudafricano. Il piazzamento gli è valso la carta per il DP World Tour e in Scozia si è portato a casa il miglior risultato in carriera, un notevole quarto posto.

Oltre a prestigio e dollari, Williams ricorderà il suo primo Alfred Dunhill Links Championship per avere giocato realmente la 18 sull’Old Course. Una buca conosciuta finora solo attraverso lo schermo di un pc o di una console della Playstation: Robin l’aveva infatti giocata virtualmente decine di volte.

“Dalla Playstation alla realtà”


Lo ricorda lui stesso parlando con la stampa del suo Paese. “Mentre camminavamo verso la 18, il mio caddie mi ha detto: Goditi questo momento fino in fondo. Hai giocato a questa buca così tante volte sulla PlayStation, quindi goditela fino in fondo. E l’ho fatto. E poi… mentre ci avvicinavamo alla buca ci hanno presentati…”.

Tanto per gradire il 23enne sudafricano alla 18 ha marcato un bel birdie, finendo il giro della vita in 66 colpi, 19 totali sotto il par. Ossia il quarto posto assoluto davanti a gente come Rahm e Koepka. Nel ranking mondiale è passato dalla posizione numero 276 alla 211,

“Non ho ancora capito bene come sono andate le cose. È un sogno che si avvera. Il mio obiettivo -ha aggiunto – questa settimana era passare il taglio e godermi la settimana ma sono riuscito a giocare un po’ di buon golf. Sto solo cercando di rendermene conto.”

Tyrrell Hatton, vittoria in chiave Ryder Cup


La vittoria, come detto, è andata a Tyrrell Hatton, da quest’anno impegnato su LIV GOLF TOUR arabo. Col suo -24 finale l’inglese ha staccato di un colpo fotofinish il belga Nicolas Colsaerts e il connazionale Tommy Fleetwood, (-21).

L’evento, con formula pro-am a coppie, si è giocato su tre differenti percorsi: lo storico Old Course di St. Andrews (unico teatro del quarto e ultimo giro), il Carnoustie Golf Links (dove Francesco Molinari nel 2018 trionfò nel The Open), e il Kingsbarns Golf Links.

L’impresa in Scozia, arrivata con al suo fianco il papà, gli ha fruttato  850.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 5.000.000. L’inglese ha calato così il tris: già nel 2016 e nel 2017 aveva fatto suo questo torneo.

Hatton spicca un bel balzo nel ranking, anche in chiave Ryder Cup 2025: Tyrrell balza al 12esimo posto assoluto. Ricordiamo che le gare sul circuito arabo non sono valide per il ranking mondiale.

In Scozia prova incolore degli azzurri: il migliore è stato Francesco Laporta, solo 43esimo (-12) davanti a Lorenzo Scalise (-11).


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