Legge Fornero, Covid e le grandi crisi del golf

Legge fornero covid

Ospito il primo intervento di Lionello Bartoleschi, un amico che di golf ne sa parecchio. Si tratta di un’occasione di confronto e dibattito che parte addirittura dalla legge Fornero. Non sprechiamola. (s.l.)

Certamente ad un primo sguardo i tre argomenti sembrano non avere nulla in comune. Il golf sta attraversando ora una fase molto polemica a seguito delle vicende elettorali. Le valutazioni correnti sui social, citando spesso dati non corrispondenti alla realtà, sono catastrofiche per molti. Tra loro anche i nostalgici  del “si stava meglio quando si stava peggio” che ha preceduto la veramente lunga Presidenza attuale.  

di Lionello Bartoleschi

Tali previsioni vogliono il golf destinato a morire, motivando tale sorte con una carenza gestionale che ha comportato la moria di un alto numero di Circoli e, soprattutto, un’ecatombe di golfisti.

Un golfista frequentatore dei social, abbastanza introdotto in quanto socio di un Circolo attualmente in dichiarata crisi nonché fornitore di palline a circa diecimila golfisti, mi ha posto una domanda semplice. “Sei convinto che negli ultimi dieci anni (quindi dal 2013) sia andato perso non meno del 10% dei golfisti italiani?”

Gli ho risposto che ero abbastanza convinto di no. La domanda mi ha fatto nascere la curiosità di vedere con precisione com’è stato l’andamento statistico del golf dal 1998 (anno in cui sono stati resi disponibili i primi dati statistici) ad oggi.

Ecco qui sotto una tabella di riepilogo ricavata dalle statistiche disponibili sul sito FIG che riporta il numero dei tesserati, le variazioni anno per anno e quelle cumulate. Vi è inoltre un diagramma di confronto tra dati di provenienza estera.



Legge Fornero e Covid: le grandi crisi

Dalla tabella numerica è evidente che i momenti di crisi (considerando che una variazione dell’1% rientra nella normale variabilità) sono dal 2012 al 2015 e nel 2020. Anni di due grandi crisi dell’intero Paese.

Partiamo dalla seconda, quella legata al Covid. L’effetto negativo del Covid (-3,57% cumulato tra 2019 e 2020) è stato abbondantemente riassorbito dall’incremento (+5,25%) del 2021. In questo caso quindi la crisi non ha avuto e non ha conseguenze durature.

ANNOTESSERATIVAR. ANNUALEVAR. PROGRESSIVA
199855.69800
199956.9042,17%2,17%
200059.5834,71%6,87%
200164.0637,52%14,39%
200267.6765,64%20,03%
200372.4297,02%27,06%
200477.2576,67%33,72%
200581.6355,67%39,39%
200684.6773,73%43,11%
200792.4019,12%52,24%
200896.0453,94%56,18%
2009100.3174,45%60,63%
2010100.5480,23%60,86%
2011102.2681,71%62,57%
201298.824-3,37%59,20%
201393.754-5,13%54,07%
201491.065-2,87%51,20%
201589.714-1,48%49,72%
201690.2390,59%50,30%
201790.173-0,07%50,23%
201891.0360,96%51,19%
201990.229-0,89%50,30%
202087.808-2,68%47,62%
202192.4205,25%52,87%
202294.0461,76%54,63%
202393.267-0,83%53,80%

La prima invece ha portato per la prima volta dopo il 1998 il segno meno nel golf. Lo ha fatto a partire dal 2012 fino al 2016. Sono stati gli anni della grande crisi economica, con l’avvento del governo Monti. Lacrime e sangue per l’intero Paese. Una fase contrassegnata dalla legge Fornero, nota per la creazione di circa 400mila esodati over 60. Una fase di non breve durata e riassorbita (si fa per dire) con sette provvedimenti di rettifica dal 2012 al 2016.

Se confrontiamo la tabella numerica con quella grafica, risulta evidente come sia comune per i tre Paesi considerati un calo che dura per circa la metà del tempo tra le righe tratteggiate: rossa (2010) e verde (2020).


Sono gli anni della stretta dell’austerity in Europa, imposta dalla famigerata troika, esplosa al massimo nella crisi della Grecia del 2010 ma che ha avuto una pesante influenza anche sull’economia italiana.

Crisi e cali europei, non solo italiani

Quale effetto sul golf può aver generato questa crisi ? Chi è stato maggiormente colpito economicamente dalla legge Fornero? Non solo gli esodati, che hanno ritardato almeno di tre anni il pensionamento senza avere mantenuto un posto di lavoro, ma anche i pensionati già tali. Nel 2016 una pensione media netta aveva perso circa 180 euro al mese rispetto al 2010. Ossia l’importo che un golfista spende per associarsi ad un circolo di medio livello.

La conclusione? Non è una opzione trascurabile imputare per l’Italia alla legge Fornero e per l’Europa alla troika una grossa responsabilità del calo del numero dei tesserati.

Altra considerazione: negli ultimi tre anni 2021, 2022 e 2023, mediamente i nuovi tesserati sono circa diecimila all’anno. Di questi solo 2.500 si sono confermati e sono rimasti, compensati più o meno da golfisti (non solo over 80) che lasciano, valutabili tra i 1.000 e i 1.500 l’anno.

Il come si riesca a trattenere solo il 25% dei neofiti a me sembra un dato su cui ragionare, ma ne parleremo un’altra volta.