Il caddie di Justin Thomas e quella bandiera finalmente “tolta” a Phil Mickelson

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TULSA, OKLAHOMA Justin Thomas e il caddie Jim “Bones” Mackay sulla buca 18 dopo il quarto giro PGA Championship 2022 a Southern Hills (Foto di ROSS KINNAIRD / Getty Images via AFP)

C’è un altro vincitore al PGA Championship 2022. Se Justin Thomas ha alzato il Wanamaker Trophy lo deve anche al suo caddie  Jim “Bones” Mackay. Domenica 22 giugno quest’uomo ha ricaricato le batterie di Thomas, gli ha fatto recuperare i sette colpi di svantaggio su Pereira e lo ha consegnato alla storia del golf. E Bones (membro della Caddy Hall of Fame dal 2017), oltre alla percentuale sulla vittoria, si è preso anche una grandissima soddisfazione personale su Phil Mickelson con il quale aveva lavorato “solo” per un quarto di secolo.

La bandiera della 18 come trofeo


Cominciamo propria da questa piccola “vendetta”. Tradizione vuole che, dopo una vittoria, ogni professionista lasci al suo caddie la bandiera della buca 18. L’abitudine consolidata è da intendersi come un bel gesto, un ricordo che ogni assistente terrà nella bacheca personale alla stregua di trofei o coppe. Come detto, Mackay ha lavorato per Lefty per 25 anni e ha invano atteso una sola bandiera della buca 18.


Nessun bel gesto per il primo Major vinto insieme. La bandiera del Masters 2004 Phil l’ha tenuta per suo nonno, un ex caddie a Pebble Beach. Tutto sommato ci sta. A starci un po’ meno il fatto che lui si sia tenuto tutte le altre 19 bandiere di altrettante competizioni vinte dalla premiata ditta Mickelson & Mackay (compresi altro quattro Major). A rivelarlo è una di quelle autobiografie non autorizzate che difficilmente finiranno in tribunale. L’indiscrezione arriva da Phil: The Rip-Roaring (and not authorized) Biography of Golf’s Most Colorful Superstar, firmata dal giornalista Alan Shipnuck.

“Siamo davanti a un gigantesco smacco per un caddie” scrive Shipnuck citando una persona molto vicina a Mackay. “Quando Phil vince il Masters si tiene la Green Jacket, il trofeo, l’assegno milionario e tutta la gloria. Possibile si sia tenuto anche la bandiera? Non rispettare la tradizione è una grossa mancanza di rispetto”.



Oltre il danno la beffa per “Bones”

Che ci fosse del dolo nella scelta di Phil lo testimonia anche un altro episodio raccontato nel volume. Dopo la rottura del rapporto di lavoro avvenuta nel 2017 Mickelson ha fatto recapitare alcune bandiere a casa Bones. “Mickelson le aveva però autografate scrivendo caratteri così grandi da svilirne bellezza e valore affettivo.” Mackay non ha mai esposto quei trofei nella sua abitazione. Cosa che invece farà con la bandiera 18 del quarto giro di Southern Hills che Thomas gli ha effettivamente consegnato. E il caddie 57enne si è lasciato scappare un “significa molto” a chi gli chiedeva conto del gesto del 29enne americano.


Parole da caddie: “Sei troppo severo con te, smettila”

Il rapporto tra Thomas e Mackay è abbastanza recente ma pare già ben strutturato. Dopo aver chiuso con Lefty, Jim Mackay aveva detto basta al golf in campo, preferendogli un incarico da commentatore per la NBC. Poi la chiamata di Justin Thomas nel 2020 al posto dell’allora suo collaboratore Jimmy Johnson, malato. I due vinsero in coppia il WGC-FedEx St. Jude Invitational. E sullo slancio hanno continuato a collaborare. Per loro già sette top ten nel 2022.

Secondo Justin Thomas il lavoro svolto in campo da Bones in Oklahoma è stato notevole. “Sono sicuro che non sarei qua se Mackay non mi avesse fatto un bel discorso. Dopo aver chiuso quattro sopra il par siamo andati in campo pratica. Mi ha detto che non c’era niente su cui lavorare o migliorare. Il giro avrebbe potuto essere chiuso in 69 o 70 ma ho tirato 74 e ci sta. Sullo score c’era quella ma non c’era niente di più da fare”. E ancora: “Mi ha detto: devi smetterla di essere così severo con te stesso. Sei in contention ogni singola settimana in cui giochiamo”.

Capito l’importanza di una parola giusta nel golf?