Lo sport abbatte un’altra, piccola ma importante, barriera: a marzo 2020 il golf in Arabia Saudita sarà tutto al femminile. Sotto l’egida del Ladies European Tour nel Paese musulmano si giocherà la prima gara di golf interamente riservata alle proette. Ironia della sorte: si gioca sullo stesso campo del Saudi International, gara dell’European Tour di gennaio nata tra le polemiche per la rumorosa assenza di Tiger Woods. Per ora nessuno sbatte la porta tra le donne.
L’iniziativa rientra in un ampio progetto del principe ereditario: Mohammed bin Salman guarda sempre più all’Occidente e il suo sguardo si è posato anche sul golf.
L’evento scatterà nel giorno in cui il mondo cattolico festeggia il papà, ossia il 19 marzo 2020. La gara è organizzata dal LET in collaborazione con la Federgolf saudita e Golf Saudi. Si giocherà al Royal Greens Golf & Country Club, a King Abdullah Economic City, non molto lontano da Jeddah, con vista sul Mar Rosso. Fino al 22 marzo circa 180 proette si daranno battaglia per contendersi il montepremi di un milione di dollari, una cifra tra le più importanti del tour professionistico femminile. La competizione sarà trasmessa in 55 nazioni in giro per il mondo (Arabia compresa). Si calcola che entrerà in 340 milioni di case di appassionati golfisti e rispettive famiglie. Chissà che proprio da quelle parti non si scopra qualche talento del futuro.
Si tratta di un piccolo granello di sabbia ma da quelle parti è un simbolico passo in avanti nell’emancipazione femminile. Di certo le proette non indosseranno il classico gonnellino, tantomeno un outfit ridotto al minimo che ha destato scalpore. Le giocatrici scenderanno in campo con i classici pantaloni lunghi.
Golf Saudi fa le cose in grande e sta già lavorando al lancio dell’evento. L’ente ha fatto sapere di aver preso contatti con alcune giocatrici per farne testimonial del golf tra le donne saudite e per promuovere il turismo golfistico verso l’Arabia Saudita. Tra queste le britanniche Carly Booth, Amy Boulden, Rachel Drummond e le svedesi Camilla Lennarth e Isabella Deilert. Loro cinque sono state nominate ambasciatrici del programma di sviluppo del golf in Arabia Saudita. Tutte giocheranno le prossime gare con il logo “Golf Saudi” sulla t-shirt.
Le parole
L’evento, come potevasi prevedere, è stato commentato da tutti gli organizzatori. “Sono entusiasta ed è un onore per il LET portare per la prima volta le professioniste in Arabia – spiega Alexandra Armas, ceo del Ladies European Tour – e credo sarà un’esperienza fantastica”.
The new LET event in Saudi Arabia in March will drive a journey of change to elevate awareness and inspire more men, women and children to get into sport. @Golf_Saudi #LadiesFirst #Vision2030 #ThePoweroftheGame pic.twitter.com/BiFpMgKEso
— Ladies European Tour (@LETgolf) December 12, 2019
Stesso tono per i padroni di casa. Secondo Yasir Al-Rumayyan, presidente federale e di Golf Saudi, “stiamo facendo la storia ospitando la prima gara pro femminile. Spero che sia fonte di ispirazione per altre donne per avvicinarsi al gioco del golf. Speriamo di risvegliare il loro interesse per questo meraviglioso sport”.
Golf in Arabia oggi, ieri ristoranti senza divisioni
La prima gara di golf per proette, come detto, è solo un granello di sabbia nel lungo cammino verso l’emancipazione e il pieno riconoscimento delle donne in Arabia Saudita. Ad inizio dicembre il governo ha di fatto cancellato l’obbligo di segregazione nei ristoranti e nei locali pubblici. Addio al muro divisorio tra uomini e donne imposto per anni dalla legge. Altri granelli di sabbia sono la possibilità di andare all’estero senza il permesso scritto del marito o di un consanguineo maschio e il permesso di guidare (il divieto è caduto solo nel 2018).
Nonostante queste aperture i diritti umani delle donne non sono ancora rispettati pienamente.
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