Tiger Woods ce l’ha fatta ancora: a fine mese sarà a Parigi per la Ryder Cup 2018 non solo da vice-capitano ma da giocatore. Tiger è infatti una delle prime tre wild card annunciate dal capitano Usa, Jim Furyk.
Il capitano non ha potuto far a meno del più grande giocatore degli ultimi trent’anni. Tiger, rientrato da qualche mese dopo anni praticamente passati in infermeria, rappresenta tanto per il golf a stelle e strisce, tantissimo per quello mondiale. Averlo a Le Golf National (oltre a una bella storia di sport) significa un’attenzione mediatica e commerciale ancora superiore alla media per la sfida tra Stati Uniti ed Europa.
Da un punto di vista strettamente agonistico, sono i numeri a parlare per Tiger Woods: quella francese sarà l’ottava Ryder Cup giocata, avendo saltato per infortunio Gleneagles 2014 e Hazeltine 2016. Tyger c’era nel 1997,1999, 2002, 2004, 2006, 2010 e 2012. Ad oggi il bottino è di 13 match vinti, 17 persi e 3 pareggiati.
Non di solo Tiger Woods…
A Philadelphia il capitano ha fatto i nomi anche degli altri due selezionati d’ufficio, ossia scelti a sua discrezione perché fuori dalle classifiche stagionali. Si tratta di Phil Mickelson e Bryson DeChambeau.
Il primo è quasi una leggenda per il golf americano. Rappresenta l’esperienza e la classe: basti pensare che dal 1993 ad oggi è la prima volta che non si qualifica sul campo per la Ryder Cup. Il secondo è il giocatore di gran lunga più in forma tra i connazionali, vincitore anche dell’ultima gara lunedì.
Con loro salgono a undici i professionisti con un biglietto per Parigi dal 28 al 30 settembre. Il dodicesimo sarà ancora frutto di una wild card che Furyk annuncerà domenica prossima al termine del BMW Tour Championship. Potenziali dodicesimi sono Kisner, Finau e Schauffele.
Ryder Cup 2018, a Parigi anche Garcia, Poulter, Stenson e Casey
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