La previsione azzeccata, la domenica a Bethpage e quel tatuaggio: la Ryder Cup raccontata da Dodo Molinari

Joseph LaMagna e Dodo Molinari durante l'intervista
Joseph LaMagna e Dodo Molinari durante l’intervista

Oltre alle statistiche di decine di professionisti di golf Dodo Molinari legge anche il futuro. Un anno fa aveva previsto il risultato esatto (15-13) con cui Team Europe avrebbe vinto la Ryder Cup 2025. La prova, scritta in un messaggio di Edoardo, è custodita nel cellulare di Joseph LaMagna, giornalista del sito Usa FriedEggGolf.com.

Quella previsione è il punto di partenza di un’intervista che lo stesso giornalista ha realizzato al vicecapitano di Team Europe delle ultime due Ryder Cup.

LaMagna incalza l’italiano partendo da quel messaggio, rivelando la mezza promessa di Molinari. L’intervistatore rinfresca la memoria all’azzurro ricordandogli “di aver scritto nel messaggio che forse ti saresti fatto un tatuaggio se avessi azzeccato“. “Non ricordo nulla sul tatuaggio. Devo controllare. Davvero ho detto che forse l’avrei fatto? Sì, forse”.

FARMINGDALE Luke Donald e Dodo Molinari (Foto di Andrew Redington / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)
FARMINGDALE Luke Donald e Dodo Molinari (Foto di Andrew Redington / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

Poi si entra nel vivo. Dodo Molinari ripercorre le immagini più forti di questa Ryder Cup.  “La prima mattina mi resterà in mente – dice – perché non siamo partiti bene come a Roma ma è stato in ogni caso un buon avvio. Temevamo di andare subito sotto. Col pubblico e con il resto ci sarebbe toccata una settimana estremamente difficile. Venerdì mattina invece ci siamo detti: ‘Siamo dentro, abbiamo una grande occasione’“.

Dodo Molinari e quella domenica di Ryder Cup 2025


Inutile chiedere se anche quell’indimenticabile domenica finale resterà stampata per sempre nell’album dei ricordi newyorkese. “Domenica eravamo partiti bene – dice il 43enne piemontese – eravamo avanti 1 up in molte partite, tranne Fitzpatrick. Sapevamo che i match si sarebbero decisi in fondo e che i nostri giocatori erano stanchi per una settimana molto intensa. Io seguivo Fitzy, poi sono andato da Justin Rose, alla 11 e alla 12. Abbiamo cominciato a perdere qualche buca qua e là. All’improvviso tutti i match da 1 up sono passati all square o 1 down. Ti sembra quasi che il terreno ti stia cedendo sotto i piedi”.


“Dal pubblico insulti e parolacce: mai così in Europa”

Dopo aver elogiato un campione come Justin Rose e aver ammesso la sua sorpresa per aver rivisto in campo la coppia Morikawa-English, Dodo Molinari affronta il tema pubblico. Guai ad accostare quello statunitense a quello europeo. “Il volume è simile ma la differenza sta nel linguaggio. In America c’erano molte parolacce e insulti personali ai giocatori, alle famiglie. In Europa non succede. A Roma l’episodio più offensivo è stato sventolare cappellini a Cantlay, il che è tutta un’altra cosa”.

FARMINGDALE, Dodo Molinari e Team Europe festeggiano il punto conquistato da Fleetwood-Rose su DeChambeau-Griffin nel fourball di sabato pomeriggio (Foto di Carl Recine / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)
FARMINGDALE, Dodo Molinari e Team Europe festeggiano il punto di Fleetwood-Rose su DeChambeau-Griffin nel fourball di sabato pomeriggio (Foto di Carl Recine / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

E ancora: “Sabato pomeriggio, tra la 4 e l’8, la situazione era quasi ingestibile. Alla 6 Rory ha dovuto aspettare cinque o sei minuti per tirare il putt. In Europa, quando un giocatore si prepara a colpire, il silenzio è totale”.

Smentita l’indiscrezione che voleva Team Europe pronto a interrompere il giro se il pubblico non si fosse calmato.

“Io capitano di Ryder Cup?”

Infine uno sguardo in avanti. In carriera, Dodo Molinari ha vissuto tre Ryder Cup e le ha vinte tutte. Da giocatore ha trionfato al Celtic Manor nel 2010 (in campo col fratello Chicco). Da vice-capitano ha alzato la coppa a Roma 2023 e New York 2025 (dietro le quinte sempre col fratello Chicco).

Adesso, dopo la Ryder Cup 2025, sarebbe quasi naturale puntare a fare un passo in avanti, a sognare di essere il capitano di Team Europe a Limerick 2027 o in un’edizione successiva. Niente di tutto questo.


”Ti piacerebbe essere capitano di Team Europe un giorno?”. A questa domanda di Joseph LaMagna Edoardo risponde così: “No, non credo. Non ho il curriculum né il carisma per farlo. Sono felice del mio ruolo attuale. Se Luke o un altro capitano vorrà ancora me nello staff, sarò felice di esserci”.

Il testo integrale dell’intervista è pubblicato qui.