Scottie Scheffler non ha più rivali: vince anche The Open 2025

Scottie Scheffler e il piccolo Bennett gioca con la Claret Jug  (foto di ANDY BUCHANAN / AFP)
Scottie Scheffler e il piccolo Bennett giocano con la Claret Jug (foto di ANDY BUCHANAN / AFP)

Scottie Scheffler è il dominatore assoluto del golf mondiale. Il numero 1 del ranking ha stravinto The Open 2025 giocato al Royal Portrush. Ha stravinto dominando la scena fin dalla prima buca. Con un ultimo giro in 68 colpi (-3) e quattro lunghezze di vantaggio su Harris English, Scheffler ha messo in bacheca sul suo quarto Major in carriera.

Quello in Irlanda del Nord è il secondo Major del 2025 per lui (dopo il PGA Championship): il professionista sogna il Career Grand Slam: gli manca solo lo US Open.

È il primo giocatore da oltre un secolo a vincere il suo quarto Major con almeno tre colpi di vantaggio. E se non fosse stato per un errore dal bunker alla 8, avrebbe chiuso il weekend senza bogey.

Birdie alla 1 e The Open in discesa

Nel giorno della consacrazione, il texano ha mostrato ancora una volta una solidità mentale fuori dal comune. “Camminare sulla 18 sapendo di aver vinto è una sensazione unica” ha dichiarato davanti alla Claret Jug. E se persino Rory McIlroy ammette che “è lui il punto di riferimento per tutti”, il paragone con Tiger Woods ormai non è più un tabù. Il Masters Champion non lo nasconde: “Si può dire che solo due o tre giocatori nella storia del golf – spiega Rory – abbiano avuto una striscia di risultati come quella che Scottie ha avuto negli ultimi 24-36 mesi. Davvero impressionante.”

A raccontare tutto l’enorme tabellone giallo sopra il green della 18: in cima, il nome di Scottie Scheffler. E nessuno nei paraggi. Lo si è intuito sin dalla buca 1: birdie con un ferro 9 a un metro dalla buca. Poi controllo totale fino al 68 finale.

“Ci vuole tanto lavoro – non solo lavoro, ma anche tanta pazienza – ha aggiunto Scottie Scheffler -. Serve un livello di concentrazione altissimo per 72 buche. Questo è stato, penso, uno dei miei tornei migliori a livello mentale.”

“I festeggiamenti durano pochi minuti”

Per tutta la settimana Scottie Scheffler ha mostrato grande lucidità parlando del significato della vittoria. Ha detto che i festeggiamenti durano solo pochi minuti. E spesso si è chiesto: “Ne vale davvero la pena?”. Ama la fatica necessaria per essere il migliore, vive per la competizione. Ma spesso si interroga sul perché desideri tanto vincere, se poi l’emozione dura così poco.

Scottie Scheffler dopo la vittoria nel 153esimo Open Championship (Foto di HENRY NICHOLLS / AFP)

Sul campo, dopo il putt finale, ha preso la pallina dalla buca e l’ha messa in tasca, come fosse una qualsiasi gara del PGA Tour. Ma quando ha abbracciato la famiglia – la moglie Meredith, il figlio di 15 mesi Bennett e i genitori – è esploso. Braccia al cielo, urla, cappello lanciato in aria. Questo è ciò che conta davvero per il 29enne texano. “È sempre la prima persona con cui voglio festeggiare,” ha detto parlando della moglie. “Mi conosce meglio di chiunque altro. È la mia migliore amica. Per diventare forti in questo gioco ci vuole tanto, e senza il suo supporto non ce l’avrei mai fatta.”

McIlroy aveva definito la vittoria di Scheffler “inevitabile” quando era in vantaggio di quattro colpi alla vigilia, e così è stato. Scheffler ha chiuso a -17 (267 colpi), con la quarta vittoria dell’anno. Sono 20 le vittorie mondiali negli ultimi 30 mesi. E ha vinto le ultime 11 volte in cui era in testa dopo 54 buche.

Da Lowry a Schauffele: tutti con Scottie Scheffler

“Ho giocato con lui nei primi due giorni e sembrava potesse fare birdie a ogni buca. Incredibile da vedere” ha detto Shane Lowry. “Se i suoi piedi restassero sempre stabili e avesse uno swing come quello di Adam Scott, parleremmo di lui come di Tiger Woods. I suoi colpi sbagliati sono comunque ottimi. È lì che capisci quanto sia forte.”

“Non pensavamo che il mondo del golf avrebbe rivisto così presto un dominatore come Tiger, ma ora c’è Scottie a prendersi quel ruolo,” ha detto Xander Schauffele, campione uscente, settimo in classifica. “Non si può nemmeno dire che sia un buon momento. Sta dominando da più di due anni,” ha aggiunto. “È difficilissimo batterlo. Quando vedi il suo nome sul leaderboard, per noi è dura.”

Gli altri

Harris English ha chiuso due settimane memorabili nel Regno Unito. Il suo caddie non ha potuto viaggiare per un visto negato a causa di una condanna a 10 anni di vent’anni fa. English ha avuto un sostituto allo Scottish Open e un altro questa settimana. Ma niente l’ha fermato. Ha chiuso con un 66, secondo in un Major per la seconda volta quest’anno – entrambe alle spalle di Scheffler – e rafforza la candidatura per la Ryder Cup.

In terza posizione (-12) Chris Gotterup, a segno nel precedente Genesis Scottish Open. Haotong Li (70), Matt Fitzpatrick (69) e Wyndham Clark (65) hanno chiuso al quarto posto. Per il cinese arriva l’invito al Masters 2026.

Dei tre azzurri in campo, Francesco Molinari è terminato 63esimo con 288 (72 71 71 74, +4). Sono usciti al taglio Matteo Manassero, 71esimo con 144 (73 71, +2), out per un colpo di troppo, e Guido Migliozzi, 152esimo con 154 (77 77, +12).