
Anche la legge del golf non ammette ignoranza. Chiedetelo a Cole Hammer e Nelson Ledesma che hanno salutato una tappa del Korn Ferry Tour per un banalissimo gesto del caddie di Ledesma e un’altrettanto sbadata risposta di Hammer. Nessun giocatore di golf se n’era accorto in campo. Cole non ci ha dormito la notte, lo ha detto ai giudici la mattina seguente e poi in due hanno fatto le valigie. Senza protestare.
Il giovane statunitense è stato squalificato dal Memorial Health Championship, giocato a Springfield (Illinois) per aver involontariamente infranto una delle regole più rigide: Hammer ha fornito consigli durante una gara. L’episodio è subito finito in Rete per la sua particolarità.
Hammer, 25 anni, stava lasciando l’area di partenza della buca 17 (un par 3 affrontato con un ferro 4) quando Nico Torres, il caddie dell’argentino Nelson Ledesma, gli ha chiesto che bastone avesse usato. Non lo ha fatto a voce bensì mostrando le quattro dita di una mano. Come a dire: “Hai usato un ferro 4?”. Cole, senza pensarci troppo, ha confermato usando sempre le quattro dita.
Il gesto del giocatore di golf, tanto istintivo quanto innocente, ha rappresentato una violazione delle regole.
Il tormento notturno e la decisione di denunciarsi

“È stato un gesto d’istinto – ha raccontato Cole Hammer alla stampa sportiva americana – e in quel momento non ci ho dato molto peso. Ma poi, durante la notte, ho cominciato a pensarci e non riuscivo a scrollarmi di dosso la sensazione di aver infranto le regole. Così, la mattina dopo, ho deciso di fare la cosa giusta e parlarne con i giudici.”
La regola che vieta i consigli
Cole il giocatore di golf si è presentato spontaneamente davanti ai giudici di gara prima dell’inizio del secondo giro. A quel punto è scattata l’applicazione della Regola 10.2a. che vieta esplicitamente ai giocatori di dare o ricevere consigli durante il gioco, compreso il semplice indicare il bastone utilizzato.
La Regola 10.2a stabilisce che un giocatore di golf “non può dare consiglio a chiunque nella gara che stia giocando sul campo, chiedere consiglio a chiunque, al di fuori del proprio caddie, o toccare l’equipaggiamento di un altro giocatore per apprendere informazioni che costituirebbero consiglio se date da o chieste all’altro giocatore (come ad esempio toccare i bastoni o la sacca dell’altro giocatore per vedere quale bastone viene utilizzato)”.
In teoria la penalità prevista per la violazione sarebbe stata di due colpi ma giocatori e marshall non se ne sono accorti in campo. Quindi, poiché sia Hammer che Ledesma avevano già firmato lo score del primo giro, la sanzione non era più applicabile retroattivamente. La conseguenza inevitabile è stata la squalifica per entrambi per aver firmato uno score sbagliato.
Il giocatore di golf deve essere da esempio
Al momento della squalifica, Hammer era a -1 mentre Ledesma era a +2. Entrambi hanno salutato. “So di conoscere bene le regole – ha concluso Hammer – e cerco sempre di rispettarle. Ma non riuscivo a convivere con l’idea di aver sbagliato. Per questo ho deciso di confessare.”
Anche Ledesma ha accettato la squalifica con sportività: “La decisione è corretta secondo le regole. Non posso farci nulla, se non accettarla.”
Il caso di Cole Hammer riporta sotto i riflettori un aspetto spesso trascurato del golf professionistico: l’importanza dell’integrità personale e del rispetto assoluto delle regole, anche nei gesti più piccoli. Un esempio di sportività, ma anche un monito per tutti i giocatori, professionisti e dilettanti.
Nessuno dei due ha protestato, nessuno dei due ha mai pensato di fare ricorso contro. Capito come gira nel golf?
In teoria la penalità prevista per la violazione sarebbe stata di due colpi ma giocatori e marshall non se ne sono accorti in campo. Quindi, poiché sia Hammer che Ledesma avevano già firmato lo score del primo giro, la sanzione non era più applicabile retroattivamente. La conseguenza inevitabile è stata la squalifica per entrambi per aver firmato uno score sbagliato.