Martin Couvra leader all’Open d’Italia 2025: domenica si gioca colpo a colpo

Martin Couvra nel terzo giorno dell’Open d’Italia 2025 (Foto di Luke Walker/Getty Images)

PORTO SAN ERCOLE (Grosseto) – Ci sono due francesi, due spagnoli e un norvegese in testa all’Open d’Italia 2025 di golf. Per motivi diversi ognuno sogna di alzare il trofeo domenica. Il primo della classe Martin Couvra (-11) lo farebbe di nuovo nel giro di un mese.

di Sauro Legramandi

Per Saddier (-10), Ayora (-9) e Halvorsen (-9) sarebbe la prima volta in carriera. Per l’ex LIV Chacarra (-10) invece sarebbe una conferma delle sue potenzialità. Con un margine così risicato non sono tagliati fuori gli azzurri, a partire da Francesco Laporta (-6).

Martin Couvra brucia le tappe

Martin Couvra è un classe 2001 nato in Provenza, a La-Seyne-sur-Mer. Il 2025 è il suo primo anno sul DP World Tour dopo aver bruciato le tappe sul Challenge (ora HotelPlanner Tour). Tre settimane fa la prima gioia: il successo nel Turkish Airlines Open.

All’Argentario sabato ha girato in 67 colpi (-3 di giornata) dimostrando di saper reagire ai momenti no. Alla buca 17 infatti un bogey gli ha fatto perdere momentaneamente la leadership solitaria. Minuto di corporatura ma grande di mentalità Couvra si è ripreso il colpo perduto con un approccio preciso alla 18 e un putt (imbucato) da due metri.

“Sono davvero orgoglioso – le sue parole a fine giro – di come ho reagito. Ero molto stanco nelle ultime buche, con questo caldo è davvero dura. Il campo è molto impegnativo, quindi bisogna restare sempre concentrati. E’ la prima volta che mi trovo a partire primo davanti a tanti giocatori così forti”.

Chacarra e gli altri corrono

Con un solo colpo in più del francesino una coppia completamente diversa, vale a dire Eugenio Chacarra (che ha battuto anche Rafa Nadal) e Adrien Saddier.

Lo spagnolo ha 25 anni e tre di questi li ha giocati sul LIV Golf Tour. Si è così portato a casa 18 milioni di dollari in premi e svariati milioni in sponsor. Poi ha detto stop, è stato nel limbo della burocrazia golfistica internazionale prima di venire riammesso sul circuito europeo. Lì ha già vinto un torneo in stagione, l’Hero Indian Open.

Il francese invece di anni ne ha 33, quella toscana è la partenza numero 200 in carriera sul Tour ma non ha mai assaporato l’estasi di una vittoria.

Un vuoto che lo accomuna al norvegese Andreas Halvorsen e ad Angel Ayora, entrambi a -9. Ayora, leader dopo il secondo giro, paga carissimo un blackout alla buca 12, un par 5 chiuso in otto colpi il secondo dei quali non ha percorso nemmeno venti metri. Ancora in gara (-8) Clément Sordet (con il suo 62 ha segnato nuovo record del campo) Calum Hill e Alex Fitzpatrick.

Gli italiani non sono fuori dai giochi

La pattuglia azzurra ma non molla. Francesco Laporta è nono (-7) mentre Jacopo Vecchi Fossa è 11esimo a -6. Quindi ci sono Andrea Pavan ventesimo (-4, paga un doppio bogey alla 18) e Andrea Romano, ventottesimo (-3, triplo bogey sempre alla 18). Stesso score per Lorenzo Scalise (-3), passi indietro di Edoardo Molinari, (-1) come Stefano Mazzoli. Chiudono Enrico Di Nitto (+2) e Luca Memeo (+5).

Buonfiglio, dal Coni alla scoperta del golf

Luciano Buonfiglio e Roberto Zappa

Da segnalare che tra i 2.800 spettatori presenti sabato (fonte Federgolf) c’era anche il nuovo presidente del Coni, Luciano Buonfiglio. Il numero uno dello sport italiano ha provato l’ebbrezza del putter sotto l’occhio vigile di Roberto Zappa, direttore tecnico delle squadre nazionali della Federazione Italiana Golf. “Il mio inizio da presidente mi rende felice e orgoglioso – ha detto Buonfiglio – perché mi consente di essere non solo vicino allo sport tutto, ma di conoscere qualsiasi disciplina. Questa è la mia prima volta su un campo da golf. Mi ha sempre affascinato la capacità di concentrazione degli atleti, buca dopo buca.”