Angel Ayora, dal no al LIV Golf alla vetta dell’Open d’Italia 2025

Angel Ayora sulla buca 7 nel secondo giorno dell’Open d’Italia 2025 (foto di Luke Walker/Getty Images)

MONTE ARGENTARIO (Grosseto) – Sette mesi fa, Angel Ayora ha detto no a un’offerta da due milioni di petrodollari all’anno per passare agli arabi del LIV Golf Tour. Oggi, con parecchi zero in meno sul conto corrente, il ventenne di Malaga è in testa all’Open d’Italia di golf che di milioni di euro in palio ne mette tre ma da suddividere fra gli 82 che hanno passato il taglio.

di Sauro Legramandi

Lo squalo Greg Norman ci aveva visto giusto nel puntare su Ayora come sostituto del finlandese Kalle Samoja nel team capitanato da Martin Kaymer, i Cleeks. Altrettanto bene (forse) ha fatto il ragazzino a declinare l’invito attraverso il procuratore Xavier Ballesteros (sì, il figlio di Severiano). Il futuro sembra essere dalla sua parte, comunque vada all’Argentario Golf Club.

In Toscana Ayora ci ha messo un po’ prima di entrare in contention: dopo otto par consecutivi, dalla nove alla tredici ha scoperto di aver caldo, sete e quindi fretta. Morale della favola: quattro birdie di fila e un quinto alla 18, con un putt da pochi centimetri.

Lo spagnolo è leader con un totale di -9 ma il bello viene adesso. Alle sue spalle un gruppo di cinque giocatori che, messi tutti insieme, hanno vinto solo tre gare in carriera. A un colpo di distanza ci sono infatti il francesino Couvra (un titolo in bacheca, venerdì miglior score di giornata), l’ex leader Bradbury (due titoli), il tedesco Schneider, il finlandese Halvorsen. A due colpi dallo spagnolo un altro francese a bocca asciutta di successi, il 33enne Saddier.

Angel Ayora: mai pensare ai colpi già giocati

A fine giro lo spagnolo si  è guardato alle spalle. “Ho iniziato molto male, dal tee facevo fatica con lo swing – ha detto – ma ci sono stati alcuni ottimi recuperi e ho puttato molto bene. Sul secondo giro mi concentravo sullo swing per recuperare. Penso di averlo trovato e spero di riuscirci anche domani.

In generale il segreto di Aroya è “cercare di essere paziente. È difficile farlo sul campo quando le cose non vanno molto bene, ma è necessario. Se inizi a pensare al passato, ai colpi sbagliati, non è la strada giusta. Cerco di fare del mio meglio, e finire con un birdie è sempre una gran bella cosa.”

Laporta e Vecchi Fossa in top ten

Jacopo Vecchi Fossa (Foto Federgolf)

Davanti a 2.500 spettatori (fonte Federgolf) all’Argentario in top ten anche due azzurri. Il migliore di tutti è stato ancora una volta Francesco Laporta, settimo a tre colpi dal leader. “Il campo è difficile” ha detto il pugliese ritirando il premio dell’AIGG “Pallina d’Oro 2025”. Jacopo Vecchi Fossa (-5) ha dato prova di costanza ed è decimo. “Sono felicissimo – ha detto Vecchi Fossa – perché il campo sta divenendo più difficile. Ho mantenuto sempre la concentrazione, soprattutto nel finale, Quando sono andato in difficoltà il gioco corto mi ha sostenuto. E’ vero che la mia stagione sta andando bene, ma essere in alta classifica all’Open d’Italia è un’altra storia”.

Ha retto alla distanza Dodo Molinari (-4), stesso score di Andrea Romano. Giocheranno nel weekend anche Di Nitto, Pavan e Scalise (tutti a -2). Taglio superato pure per Mazzoli (+1) e Memeo (par).

Niente da fare per gli altri azzurri attesi alla vigilia: Paratore (+3), Celli (+5) e Migliozzi (+6).

Il dramma sportivo di Marcel Siem

Da raccontare la giornata a dir poco negativa di Marcel Siem. Il campione uscente (+1 nel primo giro) è partito alla grande chiudendo con due birdie la buca 2 e la buca 3. Lungo il fairway della 4 ha chiesto l’intervento dei personale medico per farsi medicare il tallone destro. “I will survive” ha ironizzato davanti alle telecamere che – morbosamente – mandavano i suoi cerotti azzurri in diretta mondiale. Peccato che, sportivamente parlando, Siem non sia stato buon profeta.

Questa la drammatica sequenza di quanto accaduto poco dopo alla buca 5. Dal tee shot la pallina finisce nei rovi a sinistra. Penalità, droppaggio e terzo tiro. Siem sceglie di attaccare il green per recuperare il colpo perduto: la palla è lunga e si perde per sempre nella vegetazione oltre il green, sotto la torre della televisione. Altra pallina dalla sacca e Marcel torna a ri-tirare dal punto del droppaggio precedente. Nuovo colpo al green e nuova pallina nella stessa vegetazione di prima. Stavolta però il tedesco la trova ma è ingiocabile. Secondo droppaggio e finalmente, al settimo colpo, la pallina tocca il suolo del sacro green del par 4. Due putt e si marca un insolito 9. Alla fine Siem saluta l’Open d’Italia 2025 con un +13 totale.