Matteo Manassero da sogno: leader sul PGA Tour in Canada

CALEDON, ONTARIO  Matteo Manassero sul green della 17 nel terzo giro dell RBC Canadian Open 2025  (Foto by Minas Panagiotakis / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)
CALEDON, ONTARIO Matteo Manassero sul green della 17 nel terzo giro dell RBC Canadian Open 2025 (Foto by Minas Panagiotakis / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

Lasciateci sognare per un giorno o per una manciata di ore. Il sogno si chiama Matteo Manassero, primo nel leaderboard dopo tre giri in una gara del PGA Tour. A Toronto Manny è in testa al RBC Canadian Open alla pari con Ryan Fox.

Il brillante 64 (-6) nel terzo giro sul North Course del TPC Toronto a Osprey Valley lo piazza davanti a tutti con il suo -14 complessivo. E stasera partirà per ultimo.

Per il 32enne si tratta del rientro a pieno titolo nel golf che conta. Due anni fa sgomitava sul Challenge Tour. Oggi si gioca un titolo sul PGA Tour, dopo otto vittorie internazionali.

Oggi Manny è il numero 133 nel ranking mondiale. In carriera il suo miglior piazzamento sul principale circuito mondiale è datato 2014 quando chiuse ottavo al Valspar Championship 2014. Quest’anno, da matricola, vanta un 12esimo posto in coppia con Cristobal Del Solar nello Zurich Classic a New Orleans.

Matteo Manassero: “Penserò positivo”

CALEDON, ONTARIO – JUNE 07: Matteo Manassero studia la linea del putt sulla buca 10 (Foto di Vaughn Ridley / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

In campo sabato Manassero ha reagito con carattere a un bogey alla 17 (par 4) – causato da tre putt – chiudendo con un birdie alla 18 (par 5) grazie a un terzo colpo da 73 metri stoppato a meno di un metro dalla buca.

“Ho sbagliato qualche putt corto, anche alla 17, ma cerco di considerarli come qualsiasi altro colpo – un drive, un ferro 6 – e di non farmi condizionare” ha spiegato Manassero. “Domenica? Cercherò di avere il giusto atteggiamento e pensare in modo positivo. Sono cresciuto e ho un’altra prospettiva rispetto al passato. Prima ero troppo concentrato sui risultati, cosa che ho capito non essere positiva né per il mio gioco né per me stesso. Così ho cambiato approccio: ora cerco di mantenere un buon atteggiamento, pensieri positivi, e di parlarmi nel modo giusto”.

Gli avversari

A pari merito con Manny c’è Ryan Fox, 38 anni e originario della Nuova Zelanda. Anche lui ha girato in 64 colpi (-6), con birdie finale alla 18. Reduce dalla vittoria al Myrtle Beach Classic (la sua prima in PGA Tour), Fox dice di aver giocato “un golf solido e senza stress”, elogiando la precisione dal tee e l’efficacia nei colpi d’approccio.

Alle loro spalle, a una sola lunghezza (-13), inseguono Lee Hodges, Kevin Yu e Matt McCarty, autori rispettivamente di 63 e 64. In corsa anche Mackenzie Hughes (64), beniamino di casa, insieme a Jake Knapp (66) e Andrew Putnam (68), tutti a -12.

Tra gli altri canadesi, Nick Taylor, vincitore nel 2023 a Oakville, ha chiuso con un eagle alla 18 per un 69 che lo porta a -10, in compagnia di Adam Hadwin (65) e Taylor Pendrith (67).

Clamorosa l’eliminazione del campione del Masters Rory McIlroy, fuori al taglio con giri da 71 e 78.