Keegan Bradley, il “patriota” Usa che sogna la Ryder Cup

“U-S-A! U-S-A!” È il coro che accompagna Keegan Bradley ogni volta che mette piede su un fairway da parecchi mesi a questa parte. Da quando è stato nominato capitano di Team USA per la Ryder Cup 2025, la carica patriottica che si porta dietro cresce di volta in volta.

Ma per il 38enne professionista del Vermont, la vera sorpresa è il calore del pubblico fuori dal campo. “La gente mi offre cene, dessert, drink… Non me lo aspettavo. È un bel bonus” dice pensando a Bethpage 2025.

Al Philadelphia Cricket Club, dove è giocato il Truist Championship, i fan lo hanno acclamato come “Cap! Cap!”, tra un selfie e una pacca sulle spalle. E non è solo per il suo nuovo ruolo: da queste parti, Keegan è una leggenda locale. Campione PGA nel 2011, ha costruito la sua carriera universitaria a New Yok giocando per St. John’s tra il 2006 e il 2010.

Keegan Bradley e il suo supporto alla squadra di St.John's (foto X)
Keegan Bradley e il suo supporto alla squadra di St.John’s (foto X)

Il suo legame con il Nord-Est degli Stati Uniti resta fortissimo. A marzo ha postato una foto in maglia Red Storm, tifando per il team NCAA impegnato a Providence. “Era la prima volta che avevamo una squadra davvero forte. Ci siamo divertiti tantissimo” confida all’agenzia di stampa Associated Press.

Alla riunione Ryder anche i giocatori del LIV

E ora tocca a lui guidare una squadra. La scelta è arrivata lo scorso luglio (si parla di un presunto no grazie di Tiger Woods): lui capitano per la sfida del 2025 sul percorso di Bethpage Black, a Long Island. Bradley (due presenze da giocatore in Ryder Cup, ossia nel 2012 e 2014) è entrato subito nel ruolo. In settimana ha organizzato una prima riunione con tanti giocatori, i caddie e le famiglie.

E’ stata una cena informale al Whitemarsh Valley Country Club per cominciare a parlare seriamente di squadra. Da notare anche la presenza di alcuni pro sotto contratto con il LIV Golf Tour “È stato bello riunire tutti sotto lo stesso tetto. Tecnicamente era una cena – ha detto il capitano – ma era più un momento per stare insieme”.

Avrà a disposizione sei wild card per completare il Team Usa. Una grande responsabilità, per un capitano che sogna ancora di poterci essere anche da giocatore: “Ma devo giocare meglio di come sto facendo ora”.

Keegan Bradley e i grandi campi del Nord-Est

Nel frattempo, in campo ha mostrato qualche lampo. Sabato si è portato a casa un birdie da sette metri alla buca 6 e un altro da quasi dieci alla 3, chiudendo con un 68 (-2) di giornata e un totale di -6. Non ha giocato per la vittoria ma la forma giusta si avvicina. “Sono cresciuto su campi che assomigliano a questo – ha detto del tracciato del Philadelphia Cricket Club -. Grandi campi, tanto rough, un golf tosto. Mi piace giocare così”.

PONTE VEDRA BEACH Keegan Bradley firma autografi al THE PLAYERS Championship  2025   (Foto di Jared C. Tilton / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)
PONTE VEDRA BEACH Keegan Bradley firma autografi al THE PLAYERS Championship 2025 (Foto di Jared C. Tilton / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

E il calendario gli strizza l’occhio: nei prossimi anni la Pennsylvania sarà protagonista con l’edizione 2026 del PGA Championship ad Aronimink e lo U.S. Open 2030 a Merion. Bradley ha un ricordo speciale proprio di Aronimink: lì, nel 2018, vinse il BMW Championship battendo Justin Rose, interrompendo un digiuno di sei anni senza successi. “Se chiedi a qualunque giocatore del PGA Tour, tutti vorrebbero giocare più spesso nel Nord-Est”, dice Keegan. “Ogni tanto abbiamo la fortuna di tornare qui, ed è fantastico”.

Il più giovane capitano di Team Usa

Con sette vittorie nel PGA Tour, l’ultima arrivata nel 2024, Keegan Bradley è il più giovane capitano Usa dai tempi di Arnold Palmer (giocatore-capitano nel 1963). Un ruolo che vive con entusiasmo e spirito patriottico, tra sogni di rivincita e voglia di lasciare il segno. “Campi come questo sono l’essenza del golf americano”, ha detto lanciando un chiaro messaggio alla PGA: più tornei nel cuore dell’America, dove il pubblico vive il golf con passione autentica.