Paradosso Tiger Woods: meno gioca, più incassa

Trent’anni dopo la sua prima vittoria sul PGA Tour nessun golfista è ancora più popolare di Tiger Woods. Il 49enne californiano ha vinto per il terzo anno su quattro il Player Impact Program, ossia il premio per il giocatore che crea attorno a sé il maggior interesse mediatico. Il riconoscimento consiste in un bonifico di dieci milioni di dollari.

Il Player Impact Program è stato uno dei tentativi di frenare l’ascesa del LIV Golf Tour combattendolo sullo stesso terreno. Esatto: i dollari. Davanti a un Greg Norman che spendeva e spandeva per strappare i top player al PGA Tour, in America avevano pensato (oltre al “con noi o contro di noi”) a un incentivo economico da distribuire ai golfisti che più facevano parlare di sé e, quindi, del circuito americano. Fatte le debite proporzioni, si chiedeva a McIlroy, Rahm (all’epoca paladino PGA) e al resto della truppa di diventare golf influencer.

A fine stagione, in base ad una serie di criteri (presenza su Internet, copertura sui media, appeal per gli sponsor, conoscenza del pubblico generalista e conoscenza del pubblico golfistico) il circuito distribuiva 50 milioni di dollari tra i 20 golfisti più influencer.

Nel 2024 i golf influencer sono scesi da venti a dieci ma la parte del leone l’ha fatta ancora una volta Tiger.

Woods ha incassato il primo premio nonostante non abbia mai giocato così poco a golf. Nell’anno solare 2024 si contano cinque gare. Si tratta dei Major più il Genesis Invitational. Tiger non ha passato il taglio quattro volte su cinque, con il 60esimo posto all’Augusta Masters come miglior piazzamento dell’anno.

Il resto della stagione il campione l’ha trascorso curandosi, lanciando il suo marchio di abbigliamento Sun Day Red e cercando di mediare l’ormai annosa diatriba fra PGA e LIV Golf Tour.

Tiger Woods, un golf influencer da 45 milioni di dollari


Eppure Tiger Woods è ancora più popolare di Scottie Scheffler che ha vinto tutto quello che c’era da vincere nel 2024: Arnold Palmer, Augusta Masters, The Players, Hero, Tour Championship, FedEx Cup e medaglia d’oro olimpica. Scottie (premiato con otto milioni di dollari) è finito pure in carcere pur di far parlare di sé. Ma Tiger è Tiger. E questo la dice lunga su cosa sarà del golf quando Big Cat lascerà per davvero la sacca nel garage.

Se non ce l’ha fatta lui figuriamoci Rory McIlroy, unico collega ad interrompere il monologo di Tiger in vetta al PIP. Il nordirlandese è sceso dal primo al terzo posto. Da dieci a 4,5 milioni di dollari.

Adesso il Player Impact Program viene messo da parte. Dopo 290 milioni di dollari distribuiti in quattro stagioni. Al suo posto da quest’anno il Player Equity Program (in palio cento milioni a stagione). Nel frattempo Tiger Woods ringrazia il PIP che nei quattro anni più lunghi della sua carriera gli ha garantito la bellezza di 45 milioni di dollari, dieci in più di Rory. Chiude il podio degli incassi Jordan Spieth (24 milioni).