Adam Scott dopo 23 anni rischia di saltare un Major

Ventitré anni e 91 Major dopo Adam Scott rischia di vedere davanti alla tv il prossimo US Open in programma dal 13 al 16 giugno. L’ex numero uno al mondo è a un passo dall’esclusione da Pinehurst dopo aver perso alla terza buca di playoff la qualificazione. Così la sua partecipazione è davvero legata a un filo.

L’australiano, a 43 anni, è uno dei giocatori più esperti di tutto il PGA Tour. Il suo primo Major fu proprio lo US Open: a Southern Hills debuttò nell’ormai giurassico 2001. Da allora non ha mai perso un appuntamento tra Augusta, PGA Championship, US Open e The Open. Mai una defezione. Mai un passo indietro. In totale, come detto, fanno una sequenza di 91 Major. Meglio di lui ha fatto solo Jack Nicklaus, capace di presentarsi sul tee della buca 1 di un Major da 1962 al 1998 (ossia 146 consecutivi). La grandezza dell’impresa di Scott è data dai numeri: Tiger Woods si è fermato a 46 Major di fila. Dietro Scott, tra i giocatori in attività, il secondo è Jordan Spieth a 44 Major. Tom Watson si è fermato a 90.

Il sogno rischia di spezzarsi per colpa di un altro australiano. Sam Davis, allo Springhead Country Club in Ohio, ha portato il Masters Champion 2013 dritto al playoff che metteva in palio il quarto slot per Pinehurst.  Dopo averlo sconfitto Davis ha spiegato che Adam “è stato un mio idolo, quindi è stata una grande cosa giocare contro di lui”.

Scott non è nuovo alle forche caudine delle qualifiche per lo US Open: nel 2018 le ha giocate ancora in Ohio (a Columbus), salvandosi con due lunghi putt.

Persa la qualifyng, Scott resta in attesa che il telefono squilli. Oggi è il numero 60 del ranking mondiale, ultimo posto valido per giocare di diritto lo US Open. Ma l’australiano ha scelto di non partecipare al Memorial del prossimo fine settimana, mettendo in forte dubbio quel sessantesimo posto nella graduatoria

Le chance di rientrare nel field sono legate ad eventuali rinunce di colleghi o a un invito firmato USGA.